La rete di terroristi che ha colpito a Parigi e Bruxelles

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-03-25

L’infografica del Fatto ricostruisce oggi il network che ha colpito a Parigi e Bruxelles. A capo di tutto c’era Abdelhamid Abaaoud

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Il Fatto Quotidiano pubblica oggi questa infografica di Pierpaolo Barani in cui vengono ricostruite le cellule di terroristi che hanno colpito a Parigi e Bruxelles e, insieme, la rete del terrore che ha progettato l’attentato o ha avuto a che fare con i terroristi. Al centro c’è Abdelhamid Abaaoud, 28enne di Molenbeek morto a Saint Denis durante l’assalto. Salah Abdeslam, l’unico terrorista sopravvissuto alle stragi di Parigi, attualmente in mano alle forze di sicurezza belghe, ha riconosciuto il suo ruolo logistico nella preparazione degli attentati in Francia, ma ne ha attribuito la principale responsabilità proprio ad Abaaoud. Lo ha fatto nell’interrogatorio del 19 marzo con la polizia belga, di cui l’emittente BFMTV èriuscita ad ottenere la trascrizione. Abdeslam ha ammesso con gli inquirenti di aver “affittato vetture e case” su richiesta del commando del 13 novembre. Ma ha attribuito al defunto Abaaoud la responsabilita’ degli attacchi.

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La rete di terroristi che ha colpito a Parigi e Bruxelles (IL Fatto, 25 marzo 2016)

“E’ (Abdelhamid) Abaaoud… Lo so attraverso mio fratello Brahim. E’ lui che mi ha raccontato che Abaaoud era il responsabile. Ho incontrato Abaaoud la notte tra l’11 e il 12 novembre del 2015. Era la prima volta che lo vedevo in vita mia”. Ma questo probabilmente e’ falso perche’ Abdeslam e il belga di origine marocchine Abaaoud, considerato la ‘mente’ del massacro, morto nel raid al covo di Saint Senis, erano stati condannati insieme in Belgio nel 2010 per rapina. Abdeslam dice anche che voleva farsi esplodere allo Stade de France, come previsto nel piano terroristico. “Dovevo andare allo stadio ma non avevo il biglietto. Ho rinunciato quando ho parcheggiato la macchina. Ho lasciato scendere i miei tre passeggeri e ho riavviato”. Dei tre con lui nel veicolo, Abdeslam ammette di conoscere Bilal Hadfi, ma non gli altri due passeggeri, gli “iracheni”. Ha detto anche di non riconoscere neppure Najim Laachraoui, l’artificiere del 13 novembre e il kamikaze dell’aeroporto di Zaventem, nelle fotografie che gli hanno mostrato gli inquirenti. Reda Kriket, l’uomo arrestato ieri ad Argenteuil, nella banlieue nord di Parigi, mentre era arrivato allo “stadio avanzato” della preparazione di un attentato in Francia, era stato condannato in contumacia in Belgio insieme ad Abdelhamid Abaaoud, la “mente” degli attentati di Parigi. Lo si apprende da fonti della polizia francese. Nella sua abitazione sono stati ritrovati ieri sera esplosivi e, contrariamente a quanto dichiarato ieri sera dal ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve, gli inquirenti avrebbero ricostruito un legame dell’attività di Reda Kriket con gli attentati di Bruxelles e Parigi. Lo scorso mese di luglio, Reda Kriket era stato condannato a 10 anni di carcere dal tribunale di Bruxelles nel processo della “filiera siriana” nota come “Zerkani”. Nell’ambito di questa rete, Kriket – originario della banlieue sud-ovest di Parigi, un passato di rapinatore – aveva fatto partire per la Siria una trentina di persone. Fra queste, Abaaoud.

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