La marcia degli scalzi per i migranti

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2015-09-11

Oggi la manifestazione in tutta Italia per chiedere una revisione del trattato di Dublino e la chiusura dei centri di detenzione per i migranti

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Gli italiani non sono solidali come i tedeschi nei confronti dei migranti e dei rifugiati? Non ci sono feste e applausi all’arrivo dei profughi nelle stazioni e nei porti? Eppure gli italiani, come i tedeschi, hanno dato una mano nel loro piccolo. Lo hanno fatto i pescatori siciliani che in questi anni hanno soccorso i migranti in mare (per non parlare della Marina Militare e della Guardia Costiera), lo hanno fatto coloro che hanno ospitato i rifugiati a casa loro (o nelle parrocchie) e lo hanno fatto quei cittadini che hanno portato acqua e cibo agli stranieri che sostavano in condizioni più che precarie nelle stazioni di Milano e di Roma. Forse per dare un altro segnale sulle “buone intenzioni” degli italiani è stata organizzata oggi la Marcia delle Donne e degli Uomini Scalzi.
marcia scalzi venezia
CHI SONO GLI SCALZI
L’idea è stata lanciata dal solito gruppo di scrittori, artisti, letterati che ha già dato al mondo iniziative come i Girotondi, il Popolo Viola e Se non ora quando che tanto hanno contribuito a cambiare le sorti del Paese negli ultimi vent’anni. Le premesse quindi sono tutt’altro che buone. Da una parte abbiamo Salvini e Grillo e il gentismo che pensano di risolvere tutto chiudendo le frontiere e fermando le guerre (da subito). Dall’altra i soliti intellettuali radical chic, il “mondo della cultura”. A conti fatti non si sa davvero chi sia più idealista, una marcia scalzi non può certo salvare i profughi e i migranti. Ma chiedere la fine delle guerre, della vendita di armi e la pace universale non è che sia un obiettivo meno irrealizzabile. Ad ogni modo è davvero arrivato il momento di decidere da che parte stare, come scrivono i sottoscrittori del manifesto della Marcia delle Donne e degli Uomni Scalzi.

È arrivato il momento di decidere da che parte stare. È vero che non ci sono soluzioni semplici e che ogni cosa in questo mondo è sempre più complessa. Ma per affrontare i cambiamenti epocali della storia è necessario avere una posizione, sapere quali sono le priorità per poter prendere delle scelte.
Noi stiamo dalla parte degli uomini scalzi. Di chi ha bisogno di mettere il proprio corpo in pericolo per poter sperare di vivere o di sopravvivere. È difficile poterlo capire se non hai mai dovuto viverlo. Ma la migrazione assoluta richiede esattamente questo: spogliarsi completamente della propria identità per poter sperare di trovarne un’altra. Abbandonare tutto, mettere il proprio corpo e quello dei tuoi figli dentro ad una barca, ad un tir, ad un tunnel e sperare che arrivi integro al di là, in un ignoto che ti respinge, ma di cui tu hai bisogno.
Sono questi gli uomini scalzi del 21°secolo e noi stiamo con loro. Le loro ragioni possono essere coperte da decine di infamie, paure, minacce, ma è incivile e disumano non ascoltarle.

Cosa succederà quindi oggi? Gli Scalzi (e le Scalze perché siamo politically correct) marceranno a piedi nudi da Piazzale Santa Maria Elisabetta (al Lido di Venezia) fino al Palazzo della Mostra del Cinema che si sta svolgendo al Lido proprio in questi giorni. Per chiedere cosa? Il cambiamento delle politiche migratorie dell’Unione Europea, in particolare:

1. certezza di corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre, catastrofi e dittature
2. accoglienza degna e rispettosa per tutti
3. chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti
4. creare un vero sistema unico di asilo in Europa superando il regolamento di Dublino

Naturalmente non ci sarà solo la manifestazione veneziana al Lido, ma sono state organizzate camminate a piedi nudi in molte città d’Italia, ad esempio Milano, dove è annunciata la partecipazione della Presidente di Emergency Cecilia Strada.

oggi la Marcia delle donne e degli uomini scalzi, in tante città. io sarò a Milano, a Porta Genova, alle 21. ci vediamo lì.
Posted by Cecilia Strada on Friday, 11 September 2015

In un momento in cui molti italiani sono propensi ad abbracciare l’ideologia della segregazione, dei respingimenti, del “non sono affari nostri” che fa sempre il paio con il “prima gli italiani” è giusto che qualcuno voglia far vedere che non siamo solo questo. Cosa c’è che non va allora. La spinta all’azione di questo movimento, al contrario di quelli guidati da Grillo e da Salvini che si presentano come “spinti dal basso” anche se non lo sono davvero quella di oggi è una manifestazione pensata da un gruppo che laggente non farà fatica ad indicare come l’odiata élite. Per fortuna che non ci sono solo i vari Lerner, Bellocchio, Saviano, Annunziata e Mannoia ma anche molte persone e associazioni che concretamente lavorano all’accoglienza. Speriamo che i Vip sappiano farsi da parte e lasciare spazio a loro. Speriamo anche che il Governo sia in grado di dare un segnale concreto, senza tentare di scimmiottare i provvedimenti di Angela Merkel. Solo se la manifestazione spingerà Renzi a fare un serio e deciso passo avanti allora sarà un successo, perché di cortei per la chiusura dei CIE ne sono stati già fatti a centinaia.

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