La FIGC indaga sui biglietti della Juve ai mafiosi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-11-11

Il Fatto Quotidiiano in un articolo a firma di Andrea Giambartolomei racconta che la giustizia sportiva è al lavoro sui biglietti della Juventus finiti in mano a un gruppo di presunti ‘ndranghetisti. Le prime notizie riguardo l’inchiesta dei giudici di Torino risalgono al giugno scorso, si intrecciarono all’epoca con la scomparsa di due ultras e …

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Il Fatto Quotidiiano in un articolo a firma di Andrea Giambartolomei racconta che la giustizia sportiva è al lavoro sui biglietti della Juventus finiti in mano a un gruppo di presunti ‘ndranghetisti. Le prime notizie riguardo l’inchiesta dei giudici di Torino risalgono al giugno scorso, si intrecciarono all’epoca con la scomparsa di due ultras e nelle carte spuntò il coinvolgimento di elementi vicini ad Andrea Agnelli. Nei giorni scorsi la Procura federale della Figc ha ottenuto dalla procura della Repubblica di Torino copie degli atti dell’indagine “Alto Piemonte”, un’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia che ha rivelato come alcune persone legate alla criminalità organizzata abbiano creato un gruppo di ultras per entrare in contatto con la società e ottenere dei biglietti, poi rivenduti a prezzi maggiorati.

LA PROCURA federale guidata dal prefetto Giuseppe Pecoraro potrà valutare se siano stati commessi eventuali illeciti da parte della squadra presieduta da Andrea Agnelli, il quale lo scorso 25 ottobre, durante l’assemblea degli azionisti, ha ribadito che la società “non ha mai offerto biglietti omaggio o alcuna regalia a gruppi organizzati”. Una precisazione da tenere in considerazione. La vicenda risale all’inizio del 2013, quando in curva sud è comparso lo striscione di un nuovo gruppo di ultras, “i Gobbi”. Dietro a questo gruppo c’erano alcune persone arrestate dalla squadra mobile della questura di Torino il 1° luglio scorso: Giuseppe Sgrò, Fabio Farina e soprattutto Saverio Dominello e suo figlio Rocco, questi ultimi ritenuti appartenenti alla cosca di ‘ndrangheta Pesce-Bellocco di Rosarno, rispettivamente padre e fratello di Michele e Salvatore condannati (in primo e secondo grado) per 416 bis nel processo “Colpo di Coda”a Torino.

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Insieme a loro era stato arrestato anche Fabio Germani, ex ultras degli Arditi che ha introdotto Rocco Dominello ad alcuni funzionari della società bianconera dai quali avrebbero ottenuto i biglietti, ragione per cui Germani è indagato per concorso esterno. “Taluni di questi ultimi paiono avere un rapporto persino di soggezione e sudditanza”, scriveva il gip Stefano Vitelli n el l’ordinanza di custodia cautelare riferendosi ai manager. Uno di questi sarebbe Alessandro D’Angelo (non indagato), security manager della Juventus,ma anche conoscenza di lunga data di Andrea Agnelli e suo uomo fidato. In un’intercettazione –an nota il gip –D’Angelo “si lasciava scappare chiaramente come il bagarinaggio ufficioso tollerato da alcuni dirigenti della società venisse permesso in cambio della tranquillità tra tifosi e società”.

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