La falsa laurea di Valeria Fedeli

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-12-14

Sul suo sito si spaccia per laureata. Quando glielo fanno notare, sostiene che il suo titolo di studio equivarrebbe a una laurea triennale. Un po’ come Alberto Sordi in «Un Americano a Roma» quando diceva che se non fosse stato per la scarlattina a quest’ora lui sarebbe in America: “Do you remember, mami, quando ho ricevuto la scarlattina triennale?”

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Dopo l’attacco del gender, comincia con una robusta figura di merda il percorso di Valeria Fedeli al ministero dell’Istruzione. Il caso riguarda il curriculum che Valeria Fedeli ha postato sulla sua pagina personale web, quella linkata al suo sito ufficiale del Senato, lì dove Fedeli è stata fino a ieri vicepresidente. In quest’ultimo curriculum lei scrive di avere un «diploma di laurea in Scienze sociali» conseguito presso la Scuola per assistenti sociali Unsas di Milano. Ma in realtà si scopre che il suo è un semplice diploma per assistenti sociali senza nessuna laurea.
 
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La falsa laurea di Valeria Fedeli

«Perché all’epoca, alla fine degli anni Settanta, non esisteva la laurea triennale come è oggi e oggi quel mio diploma sarebbe equiparato appunto a una laurea triennale», dice la ministra secondo il Corriere della Sera, decidendo così, invece di scusarsi, di somigliare ad Alberto Sordi in Un Americano a Roma quando diceva che se non fosse stato per la scarlattina a quest’ora lui sarebbe in America: “Do you remember, mami, quando ho ricevuto la scarlattina triennale?“. Repubblica punta il dito sul problema di fondo:

Resta il fatto che l’approdo alla guida del ministero dell’Istruzione (e dell’Università e della Ricerca) senza una laurea non è problema da poco. In queste ore Valeria Fedeli si è seduta alla scrivania che fu di Giovanni Gentile e Benedetto Croce (peraltro neanche lui laureato) mentre gli ultimi tre ministri sono stati rettori d’ateneo. Questa contestazione — «non sei neppure laureato» — è stata buttata dai contestatori sulla faccia del sottosegretario Davide Faraone, che infatti ha scelto di chiudere gli studi superiori lo scorso primo marzo: Scienze politiche, 106 il voto. E nell’esecutivo sono tre i ministri senza laurea: Beatrice Lorenzin, Andrea Orlando e Giuliano Poletti, perito agrario.

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Una robusta figuraccia insomma, non solo per l’errore ma per i tentativi di giustificazione a posteriori. La ministra comincia male e rischia di proseguire peggio in un ruolo che è stato decisivo per l’alienazione dei consensi del precedente governo.

Leggi sull’argomento: Il gender trionfa con Valeria Fedeli all’Istruzione!1!

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