Jozef Wesolowski: l'arcivescovo polacco arrestato in Vaticano per pedofilia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2014-09-23

Era accusato nella Repubblica Domenicana e nel suo paese. Padre Lombardi aveva annunciato le sue dimissioni da nunzio. Il Vaticano aveva negato l’estradizione alla Polonia. Ora lo vuole processare in proprio

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Josef Wesolowski è il nome dell’arcivescovo polacco che è stato arrestato in Vaticano per pedofilia. La notizia è stata data al tg di La7 che ha dedicato a Wesolowski un servizio. Wezolowski era nunzio vaticano nella Repubblica Domenicana. Era stato accusato di abusi sessuali sia nell’isola che in Polonia. Si trovava in Vaticano dal 2013, ovvero dall’epoca in cui era stato richiamato dalla Repubblica Domenicana. Oggi l’arresto. Wesolowski è stato arrestato dagli agenti della gendarmeria vaticana, ora si trova nella Città del Vaticano agli arresti domiciliari per le sue condizioni di salute, come precisa Padre Lombardi.

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Jozef Wesolowski: l’arcivescovo arrestato in Vaticano per pedofilia

Qui si racconta della sua deposizione da nunzio in Repubblica Domenicana: si cita una dichiarazione di Padre Lombardi che dice che Josef Wesolowski ha dato le dimissioni, senza spiegarne il motivo. Il procuratore generale della Repubblica Dominicana, Francisco Domínguez aveva dichiarato che non c’erano accuse formali depositate presso il suo ufficio nei confronti dell’arcivescovo, e che le indagini erano ancora agli inizi. un ragazzo di 13 anni ha detto in un’intervista televisiva che il nunzio aveva sollecitato per favori sessuali in cambio di denaro. Il ragazzo è stato preso in custodia protettiva dai funzionari della Repubblica Dominicana.
 
JOZEF WESOLOWSKI: L’ARCIVESCOVO ARRESTATO IN VATICANO
Secondo i comunicati ufficiali Wesolowsi si è dimesso il 21 agosto del 2013; aveva servito come nunzio anche a Puerto Rico. Nell’ottobre 2013 il Vaticano aveva negato l’estradizione in Polonia. L’Ufficio del procuratore di Varsavia aveva diffuso la notizia che il Vaticano ha laconicamente risposto alla loro richiesta di estradizione, dicendo che «l’arcivescovo Wesolowski è un cittadino del Vaticano, e la legge del Vaticano non consente la sua estradizione». Wesolowski ha già avuto una condanna canonica di primo grado che lo ha visto ridotto allo stato clericale dall’ex Sant’Uffizio per abusi sessuali su minori. All’ex nunzio Monsignor Wesolowski sono stati notificati i capi di imputazione del procedimento penale avviato a suo carico per gravi fatti di abuso a danni di minori avvenuti nella Repubblica Dominicana. Fa sapere Padre Lombardi che Papa Francesco sapeva e che l’ex nunzio è stato arrestato «per volontà del Papa». Il caso Wesolowski era stato al centro anche delle dure critiche del Comitato Onu contro la tortura nei confronti della Senta Sede. In più occasioni il Comitato di Ginevra aveva chiesto al Vaticano di garantire indagini immediate e imparziali sulla condotta del Nunzio a Santo Domingo. L’ultima richiesta dell’Onu risale a maggio scorso.
JOSEF WESOLOWSKI
 
LA DICHIARAZIONE DI PADRE LOMBARDI
«Oggi – ha spiegato in una nota il portavoce vaticano – il Promotore di Giustizia del Tribunale di prima istanza dello Stato della Città del Vaticano ha convocato l’ex nunzio Mons. Wesolowski, a carico del quale aveva avviato un’indagine penale». «Al prelato, già condannato in prima istanza dalla Congregazione della Dottrina della Fede alla riduzione allo stato laicale al termine di un processo amministrativo penale canonico, sono stati notificati i capi di imputazione del procedimento penale avviato a suo carico per gravi fatti di abuso a danni di minori avvenuti nella Repubblica Dominicana. La gravita’ degli addebiti ha indotto l’Ufficio inquirente a disporre un provvedimento restrittivo che, alla luce della situazione sanitaria dell’imputato, comprovata dalla documentazione medica, consiste negli arresti domiciliari, con le correlate limitazioni, in locali all’interno dello Stato della Citta’ del Vaticano», prosegue padre Lombardi. «L’iniziativa assunta dagli organi giudiziari dello Stato è conseguente alla volontà espressa del Papa, affinché un caso così grave e delicato venga affrontato senza ritardi, con il giusto e necessario rigore, con assunzione piena di responsabilià da parte delle istituzioni che fanno capo alla Santa Sede», ha concluso padre Lombardi.
 
L’ESTRADIZIONE NEGATA ALLA POLONIA
Nello scorso settembre Padre Lombardi aveva confermato che l’ambasciata del Vaticano a Varsavia aveva risposto alla richiesta di estradizione, anche se aveva rifiutato di confermare i particolari giuridici della questione. Lombardi aveva confermato che Wesolowski è stato indagato da due tribunali vaticani separate per presunti crimini canonici e violazioni del codice penale dello stato della Città del Vaticano. Le condanne dei tribunali vaticani possono prevedere pene detentive.

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