L'ISIS e il lavaggio del cervello ai bambini soldato

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2014-11-04

Un video esclusivo della CNN mostra come l’ISIS stia reclutando i bambini per spingerli a combattere per lo Stato Islamico

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La CNN ha pubblicato un video filmato di nascosto in cui si vedono dei bambini assistere alla proiezione di un filmato di propaganda dell’ISIS. Nel video ragazzi e bambini guardano le immagini dell’addestramento dei jihadisti dello Stato Islamico. Si vedono soldati dell’esercito siriano fatti prigionieri dall’ISIS costretti a marciare nudi nel deserto poco prima dell’esecuzione. Come racconta Nick Paton Walsh non sappiamo se l’esecuzione verrà mostrata realmente, perché il video si interrompe ma le immagini cui vengono esposti i bambini sono già sufficientemente violente. L’obbiettivo è quello di rendere “normale” la guerra combattuta dall’ISIS, di spettacolarizzare la violenza reale rendendola simile a un film del quale però tutti possono essere protagonisti.

 
I BAMBINI SOLDATO
Non è certo la prima volta che sentiamo parlare di bambini soldato, è successo in molti conflitti, soprattutto quando i combattimenti si fanno più disperati e si svolgono tra la popolazione civile. Basti pensare alla Germania nazista e, in tempi recenti, alla Sierra Leone. La novità è semmai nel fatto che l’ISIS stia utilizzando i video di propaganda non solo per reclutare nuovi combattenti ma anche per desensibilizzare i bambini, per rendere accettabili la violenza e i crimini compiuti dai jihadisti del Califfato. Probabilmente però questi ragazzini non hanno bisogno di guardare un video per vedere certe cose, la guerra è letteralmente sulla loro porta di casa. In quest’altro video, girato nei dintorni di Mosul, in Iraq si vedono alcuni bambini armati a bordo di un convoglio militare dell’ISIS.

In quest’altro video pubblicato da ZeeNews si possono vedere diverse fasi dell’addestramento dei piccoli combattenti:

HUMAN RIGTHS WATCH
In un report di 31 pagine pubblicato lo scorso giugno e intitolato “Maybe We Live and Maybe We Die” l’organizzazione Human Rights Watch ha preso in esame 25 casi documentati di minori utilizzati dai gruppi armati di combattenti in Siria (tra cui anche l’ISIS). La pratica di reclutare bambini è iniziata pochi mesi dopo l’inizio del conflitto siriano nel 2011. Il numero di bambini soldato è sconosciuto, i ruoli ricoperti vanno dal supporto logistico fino alla partecipazione ad azioni di combattimento dove vengono utilizzati anche come scudi umani, come riferisce Foreign Policy. Nel giugno del 2014 il Violation Documenting Center ha documentato 194 casi di bambini “non civili” (ovvero combattenti) uccisi nei combattimenti a partire dal settembre 20111. I motivi per cui i bambini intervistati da Human Rights Watch sono entrati a far parte di una delle fazioni in lotta sono i più vari: alcuni lo hanno fatto dopo essere stati torturati dalle forze governative, altri per seguire i maschi della propria famiglia, altri ancora perché le loro scuole sono state chiuse:

In alcuni casi, i gruppi armati antigovernativi hanno reclutato i bambino direttamente dai campi per rifugiati o dai paesi confinanti, e naturalmente anche nella stessa Siria. Un ragazzo di 17 anni ha raccontato di essere ritornato in Siria per combattere a 16 anni dopo aver ascoltato diversi sermoni che incoraggiavano i frequentatori delle moschee di Tripoli (in Libano) ad andare a combattere la jihad in Siria.

É bene sottolineare che tutte le fazioni che hanno partecipato agli scontri hanno, ad un certo punto, iniziato a reclutare e ad impiegare bambini soldato. Ma quello che fa l’ISIS è diverso: secondo quanto riporta Syria Deeply esisterebbe a Raqqa un campo di addestramento dove i ragazzini vengono addestrati non solo alle tecniche di combattimento ma anche come decapitare un ostaggio.

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Un bambino che si addestra alla decapitazione con un bambolotto (fonte: Syriadeeply.org)

 
Un altro dossier pubblicato dall’Alto Commissariato ONU per i Rifugiati riferisce di segnalazioni confermate riguardanti il fatto che l’ISIS stia addestrando bambini di 12-13 anni alle tecniche di combattimento. Questi bambini sono generalmente orfani dei quali il Califfato si appropria oppure figli o parenti di altri combattenti jihadisti. C’è anche il caso di 130 bambini curdi rapiti dall’ISIS e tenuti in ostaggio in Siria: secondo coloro che sono riusciti a fuggire i bambini sono costretti a seguire delle lezioni di indottrinamento sulla Sharia e sulla jihad. Sempre secondo il dossier, nella città di Mosul pare che lo Stato Islamico abbia imposto il servizio militare obbligatori a partire dai 17 anni di età. Oltre ai ruoli attivi nei combattimenti i bambini vengono spesso usati per la propaganda: l’ISIS diffonde numerose immagini di minori vestiti da jihadisti o mentre sventolano le bandiere nere dello Stato Islamico.
 
LE BAMBINE COSTRETTE A SPOSARE I JIHADISTI
Fino ad ora abbiamo parlato solo dei maschi e del loro ruolo nella jihad del Califfato, ma alle bambine non viene certo risparmiato l’orrore della guerra. Un’inchiesta dell’Independent rivela l’esistenza di un vero e proprio mercato delle schiave dove i combattenti dell’ISIS possono acquistare le ragazze yazide rapite dai miliziani dello Stato Islamico. Un video mostra alcune fasi delle contrattazioni per l’acquisto delle ragazze, il prezzo per una di loro può arrivare a 1.000 dollari.

Sempre secondo Human Rights Watch le ragazze sarebbero poi costrette a convertirsi all’Islam e a sposare l’uomo che le ha comprate. Nel video il racconto di alcune donne yazide scampate all’ISIS.

 
 
 

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