L'ippopotamo liberato dagli animalisti che muore investito da una Polo

di Chiara Lalli

Pubblicato il 2014-12-28

Quando la liberazione animale finisce male: Aisha, un ippopotamo circense di 8 anni, muore investito su una strada provinciale

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Ieri sera un ippopotamo è stato investito sulla strada provinciale 361 da Villa Potenza a Montecassiano (Ippopotamo investito a Villa Potenza Era scappato dal circo, Cronache Maceratesi). Sembrava fosse scappato: «L’animale, una femmina di 8 anni, era scappato dal circo Orfei allestito nella zona del centro fiere di Villa Potenza. Un 25enne di Sambucheto, alla guida di una Polo, si è ritrovato in mezzo alla strada l’ippopotamo di 15 quintali e lo ha preso in pieno. Il ragazzo ha riportato delle lievi ferite ed è stato portato al pronto soccorso per accertamenti. Sul posto polizia, carabinieri, vigili del fuco e i veterinari dell’Asur per un sopralluogo. Ma l’animale investito frontalmente è morto sul colpo. La strada è rimasta chiusa al traffico».


LIBERAZIONE ANIMALE
Dal circo però veniva già suggerita una versione diversa dell’accaduto: «I responsabili del circo dichiarano che alcuni animali, tra cui l’ippopotamo, sono stati liberati da un’associazione animalista. Moreno Montemagni, addestratore del circo Orfei, dice: “Siamo bersaglio degli animalisti da mesi. Abbiamo subito attacchi anche a Cesena e Ravenna. Eravamo in pieno spettacolo e abbiamo annunciato la pausa per recuperare gli animali: tra cui alcuni dromedari, struzzi e una zebra. Lo spettacolo è stato sospeso. Per liberare Aisha (il nome dell’ippopotamo), gli animalisti hanno divelto una rete esterna di quelle che si usano per delimitare i cantieri, e neutralizzato la recinzione elettrica interna. Hanno anche scritto sui rimorchi da carico delle frasi ingiuriose”. Indaga la polizia». Stamattina la Repubblica conferma la liberazione dell’ippopotamo finita male (Macerata: ippopotamo di un circo, liberato da animalisti, muore travolto da un’auto): «Un ippopotamo del Circo Orfei che ha alzato i suoi tendoni al centro fiere di Villa Potenza è stato liberato in un blitz da un gruppo di animalisti che hanno fatto irruzione tra i carri che trasportano gli animali. Ma l’ippopotamo è fuggito raggiungendo la strada per Montecassiano ed è stato travolto e ucciso da un’auto in transito».

IRRUZIONE A BRESCIA
«Irruzione anche a Brescia in un circo. Alcuni animalisti sono entrati per protesta nel tardo pomeriggio nel tendone del circo Nelly Orfei filmando l’esibizione degli animali. L’irruzione è avvenuta durante uno spettacolo e in seguito ad una manifestazione degli stessi animalisti. Secondo il racconto dei circensi, uno degli attivisti entrati nel tendone avrebbe palpeggiato una trapezista 15enne, episodio che sarebbe anche stato ripreso con una telecamera dai responsabili del circo. Sul posto era già presente la polizia che ha identificato e denunciato due animalisti. Sul caso di palpeggiamento denunciato dai circensi, la polizia di Brescia ricostruirà l’episodio attraverso le testimonianze dei presenti». La scorsa settimana c’era stato il blitz per i cani vestiti da panda (Brescia, blitz della Forestale al circo: due cuccioli di cane truccati e spacciati per panda, 22 dicembre 2014, la Repubblica).
 
MEGLIO LIBERI (E MORTI) O PRIGIONIERI?
Certo, seguendo Fedro dovremmo forse dire «meglio morti che prigionieri», ma non è certo la prima volta che un intervento a scopo liberatorio finisce con la morte dei liberati (succede quasi sempre per gli animali da stabulario). Come i visoni dell’anno scorso (Blitz animalista: 200 visoni liberati, ne muoiono un centinaio, 12 dicembre 2013, BresciaToday; pochi giorni fa è stata la volta di 800 visoni liberati a San Marco). O come gli animali da laboratorio (Quando gli animalisti uccidono (senza rendersene conto), 22 aprile 2013): «Quello di cui non si rendono conto i cosiddetti animalisti è che la loro azione, oltre a creare un enorme danno alla ricerca (migliaia di euro e anni di studi buttati al vento), condanna a morte certa gli stessi animali, abituati a vivere in condizioni rigorose e incapaci di vivere in libertà, con un sistema immunitario poco efficiente che non è mai venuto in contatto con l’ambiente esterno, e forse portatori di malattie infettive. Spesso, infatti, gli animali usati nei laboratori sono stati selezionati appositamente per la ricerca e addirittura alcune linee transgeniche potrebbero, se liberate in natura, creare danni all’ecosistema». Due giorni fa è comparso una striscione di protesta: “Liberate i macachi, è Natale anche per loro”. Blitz con striscioni di Animal Defenders davanti alla sede del polo chimico biomedico, Estense): «Hanno approfittato delle prime luci dell’alba del giorno di Natale per mettere in atto la loro azione di protesta. Alcuni animalisti attivisti di Animal Defenders hanno affisso sotto la targa del polo chimico-biomedico dell’Università di Ferrara uno striscione contro la sperimentazione animale».
Liberate i macachi

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