Cosa c'è da sapere sugli insetti da mangiare

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2015-10-29

Tutto quello che c’è da capire riguardo l’accordo per la modifica della legge sui novel food approvato dall’Europarlamento

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Dopo la decisione del Parlamento Europeo che ha approvato la semplificazione delle procedure per dare il via libera ai “nuovi cibi” a base di alghe e di insetti sulle tavole europee si è scatenato l’inferno. L’Europa vieta il prosciutto e dà il via libera agli insetti, è il refrain più ricorrente. Se non fosse che l’Europa non ha vietato il prosciutto (anzi non l’ha vietato nemmeno lo IARC) e che il via libera è condizionato all’approvazione dell’EFSA l’Autorità europea per la Sicurezza Alimentare che per rendere le coincidenze ancora più divertenti ha sede a Parma.
insetti carne cancerogena
 

Cosa ha approvato l’europarlamento?

L’accordo sul novel food è stato approvato con 359 sì, 202 no e 127 astenuti e recepisce una proposta di introdurre un nuovo regolamento in materia di nuovi prodotti alimentari avanzata dalla Commissione nel 2013. Ora la proposta di legge sarà sottoposta alle valutazioni del Consiglio dei Ministri UE che avrà la possibilità di modificarlo ulteriormente. Ma cosa prevede l’accordo sui nuovi prodotti alimentari? Innanzitutto bisogna capire cosa intende il legislatore con la definizione di “nuovi alimenti”. Nel caso europeo si tratta di tutti quei cibi che non erano destinati al consumo umano prima del 15 maggio 1997 ovvero dopo l’introduzione della normativa comunitaria 258/97. L’intento è quello di semplificare il procedimento che consente l’introduzione sul mercato europeo di nuovi alimenti. Fino ad ora infatti la procedura della legge del 1997 obbligava i produttori a ottenere l’approvazione dell’autorità nazionale competente in materia alimentare, ottenere l’approvazione degli altri stati membri, quella dell’EFSA ed infine sperare che la Commissione non abbia a sua volta obiezioni da fare. Solo dopo questa lunga procedura un “novel food” può essere commercializzato all’interno dell’Unione Europea. Come spiega il Sole 24 Ore questa trafila è molto costosa per le aziende e dal 1997 ad oggi solo 80 “nuovi alimenti” hanno ottenuto l’approvazione e sono stati introdotti sul mercato. Secondo la proposta della Commissione ora le procedure di approvazione saranno più snelle e centralizzate (sarà sufficiente l’approvazione della Commissione Europea)  e l’EFSA dovrà farsi carico di tutte le procedure di controllo in materia di sicurezza alimentare dei nuovi alimenti.

La tabella riassuntiva dei nuovi prodotti alimentari (fonte: europarl.europa.eu)
La tabella riassuntiva dei nuovi prodotti alimentari (fonte: europarl.europa.eu)

Mangiare insetti è sicuro?

È vero, tra i nuovi alimenti ci sono anche gli insetti, ecco ad esempio cosa scriveva l’EFSA a inizio ottobre a proposito di alimenti contenenti insetti:

Gli insetti rappresentano un settore alimentare di nicchia nell’Unione europea, e parecchi Stati membri ne hanno segnalato un consumo umano occasionale. Tuttavia l’uso di insetti come fonte di alimenti e mangimi ha, potenzialmente, importanti benefici per l’ambiente, l’economia e la sicurezza della disponibilità alimentare. Si segnalano come specie di insetti con maggior potenziale d’uso come alimento o mangime nell’Unione europea mosche, larve della farina, grilli e bachi da seta.
Alcuni enti – tra cui l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura delle Nazioni Unite (FAO) – hanno studiato la possibilità di usare gli insetti come alimenti e mangimi, e tre Stati membri dell’UE – Belgio, Francia e Paesi Bassi – hanno eseguito valutazioni del rischio connesso agli insetti come alimenti o mangimi.

L’EFSA ha commissionato quindi uno studio scientifico allo scopo di valutare attentamente i rischi derivanti da un’eventuale introduzione di insetti nell’alimentazione umana, sia direttamente che indirettamente (ovvero mangimi animali a base di insetti). La commissione scientifica ha esaminato l’impatto sull’ambiente dei metodi di produzione e di allevamento, quelli di gestione degli scarti e naturalmente l’effetto sugli esseri umani di un’alimentazione che comprende anche prodotti derivati dagli insetti. Uno degli aspetti principali è l’eventuale trasmissione di batteri e parassiti degli insetti all’uomo. Eventualità che può essere ridotta migliorando il processo di produzione e di allevamento. Insomma è evidente che, al pari di altre forme d’allevamento, anche quella degli insetti (sia che vengano destinati al consumo umano che a quello animale) dovrà essere regolamentata per eliminare i rischi per la salute. Conclusioni simili erano state raggiunte anche da uno studio commissionato dalla FAO.


 

Il vero nucleo del problema

Gli insetti sono quindi forse l’aspetto più “strano” e in virtù del fatto che per noi europei non sono particolarmente appetibili contribuisce a alimentare la diffidenza verso i cibi a base di cavallette. Ma in realtà i punti critici della normativa sono altri. Se ad esempio riguardo il consumo di insetti nell’alimentazione umana ci sono sufficienti esempi (anche se non molti studi scientifici) poco si sa riguardo ad altre categorie di “novel food” come ad esempio gli alimenti che contengono nanocomponenti e altri materiali di sintesi per i quali non esiste nemmeno una definizione chiara. Ad esempio in Europa  non c’è un accordo sulle dimensioni dei nanocomponenti edibili:

Technical challenges exist particularly for particles with external dimensions in the lower nanometer range (below approximately 30nm), for nanoparticles embedded in complex matrices (such as food and feed), and for representative sampling. The formation of aggregates and the measurement of constituent particles in such aggregates deserves particular attention. The conversion of mass-based particle size distributions to number-based particle size distributions in the nanometre-scale is very problematic, and hence particle size measurements need to take into account the required number-based metrics.

cosa che ha come ricaduta la difficoltà di stilare una casistica dei rischi derivanti dal consumo di alimenti con nanocomponenti. Insomma mentre tutti sono spaventati dagli insetti (vabbè sono disgustosi) in pochi si sono accorti che l’aspetto più critico della nuova normativa è un altro. Ma in fondo è più facile notare le coincidenze tra la notizia della “carne cancerogena” e il via libera agli insetti che scorgere un nanocomponente nel piatto.
 
 
Foto copertina via Flickr.com

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