Un piano da 13 miliardi per gli investimenti privati?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-09-22

Nella Legge di Stabilità 2017 ci sarà un piano da 13 miliardi di euro per gli investimenti privati, con risorse pubbliche per attivare investimenti innovativi tramite incentivi fiscali. Ma è utile?

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Ieri l’annuncio del ministro della Attività Produttive Carlo Calenda: nella Legge di Stabilità 2017 ci sarà un piano da 13 miliardi di euro per gli investimenti privati, con risorse pubbliche per attivare investimenti innovativi tramite incentivi fiscali: il piano sarà spalmato per le casse pubbliche tra 2018 e 2024. Gli obiettivi, hanno spiegato ieri Calenda e Renzi, sono incentivare gli investimenti privati su tecnologie e beni, aumentare la spesa privata in ricerca, sviluppo e innovazione, rafforzare la finanza di supporto al venture capital e alle start up. Aggiunge Il Sole 24 Ore:

Un’ulteriore dote da 10 miliardi viene indicata nel piano per quelle che sono definite «direttrici di accompagnamento»: il rafforzamento della detassazione del salario di produttività (1,3 miliardi tra il 2017 e il 2020), la diffusione della banda ultralarga tra le imprese (6,7 miliardi già stanziati), il rifinanziamento del Fondo di garanzia Pmi (900 milioni), le catene digitali e l’internazionalizzazione del made in Italy (100 milioni), i contratti di sviluppo con focus su Industria 4.0 (1 miliardo già stanziato). Un capitolo a sé riguarda la scuola, le università e i centri di ricerca (si veda altro articolo in pagina). Con questo mix di misure il governo stima di aumentare gli investimenti privati di 10 miliardi annui, passando da 80 a 90 miliardi, già nel 2017. Nell’intero periodo del piano invece, quindi il 2017-2020, la spesa privata in ricerca e sviluppo dovrebbe aumentare di 11,3 miliardi con maggiore focus su tecnologie Industria 4.0.

La manovra, spiega il ministro, conterrà un insieme di stimoli fiscali agli investimenti che non si era visto in passato, «con la sostanziale novità di aver abbandonato completamente la logica degli incentivi a bando, tipici di una stagione in cui il governo voleva decidere in quali settori e con quali tecnologie le aziende devono investire». Ed è proprio quel «devono» che rende perplessi. Non si capisce infatti perché impegnare 13 miliardi per favorire gli investimenti privati di un paese che non cresce, di una nazione in cui le banche non prestano soldi alle imprese a causa di problemi di patrimonializzazione e dove la produttività rimane bassa? Il governo aveva promesso un piano per incentivare gli investimenti pubblici. È da lì che bisogna partire. Quelli privati seguiranno. Magari anche senza incentivi.

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Il piano Industria 4.0 del governo Renzi (Il Sole 24 Ore)

Leggi sull’argomento: La lezione di Pier Carlo Padoan al Corriere della Sera

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