Imposte locali: le città più tartassate

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-04-10

A tracciare la mappa è Unimpresa, associazione delle pmi «che ha messo in fila i dati relativi ai livelli di prelievo dei più importanti tributi «territoriali», passando al setaccio i numeri del 2015

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Francesco De Dominicis su Libero di oggi punta il dito: le sette città italiane con le tasse più alte sono amministrate da sindaci di sinistra. Tutte: a Roma, Napoli, Torino, Genova, Bologna, Ancona e Campobasso risultano i livelli più pesanti di Irap, Irpef,Imu e Tasi. Ora, a parte considerare Napoli come amministrata da un sindaco di sinistra quando il PD ha un candidato contro De Magistris, il discorso è interessante: a tracciare la mappa è stata Unimpresa, associazione delle pmi «che ha messo in fila i dati relativi ai livelli di prelievo dei più importanti tributi «territoriali», passando al setaccio i numeri del 2015. Vengono prese in considerazione le cifre relative all’Irap (con le aliquote definite dalle regioni), all’Irpef (per quanto riguarda le addizionali regionali e comunali) e poi ai due balzelli sugli immobili (l’Imu e la Tasi). Il ranking del fisco locale realizzato dal Centro studi di Unimpresa si basa su un punteggio che va da zero a quattro: a un numero maggiore di punti corrisponde un peso delle tasse più alto».

Vediamo i dati:l’Irap,l’imposta regionale sulle attività produttive, versata per lo più dalle aziende, sfiora il 5%;per le addizionali Irpef (la somma di quanto definito da regioni e comuni rispetto all’aliquota nazionale, che arriva al 43%) si supera la quota del 4%, mentre per l’Imu e la Tasi si va oltre l’1%. Nel dettaglio,a Roma si paga il 4,82% di Irap, il 4,23% di addizionali Irpef, l’1,06% di Imu; a Torino si paga il 4,13% di addizionali Irpef,l’1,06% di Imu e lo 0,33% d iTasi;a Napoli si paga il 4,97% diIrap, l’1,06% di Imu e lo 0,33% di Tasi;a Genova e Bologna si paga il 3,13% di addizionali Irpef, l’1,06% di Imu e lo 0,33% di Tasi; ad Ancona si paga il 4,73% di Irap,l’1,06% di Imu e lo 0,33% di Tasi;a Campobasso si paga il 4,97% di Irap, il 3,43% di addizionali Irpef, l’1,06% di Imu. Con due punti, nella classifica dei tributi territoriali,figurano poi Firenze, Palermo, Perugia, Bari,Potenza, Trieste e Catanzaro. Un solo punto,invece, per Milano, Cagliari, L’Aquila, Aosta,Trento e Bolzano. Il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi,guarda di traverso questa situazione e spera in una «riforma organica», da parte del governo, che possa mettere ordine al caos territoriale delle tasse. Ma ogni volta che palazzo Chigi mette mano alla legislazione tributaria, finisce col penalizzare il contribuente. Nonostante le promesse, la propaganda, i tweet e le slide di Renzi.

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Imposte locali: le città più tartassate

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