Il varco abusivo di Expo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-04-27

Un’entrata irregolare al sito dell’Esposizione universale. Le persone accedono senza passare per il doppio controllo previsto per i lavoratori che entrano duecento metri più in là. Le altre denunce sulla sicurezza di Expo

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Il Corriere della Sera pubblica oggi un articolo che racconta di un varco abusivo nel cantiere dell’Expo. L’ingresso senza controlli di sicurezza è a duecento metri da uno di quelli riservati ai dipendenti, ed era già stato documentato dalla trasmissione La Gabbia di La7:

Le prime guardie delle società di sicurezza che hanno ricevuto da Expo l’affido della vigilanza,si posizionano intorno alle 7. Nell’arco del periodo che abbiamo esaminato (dalle 6 alle 7) è passata una camionetta dell’esercito. Poco è cambiato. Il varco, che introduce all’area dell’Esposizione universale ed è peraltro in una zona con un certo traffico di veicoli, è conosciuto e battuto. Gli abusivi ci arrivano direttamente. Senza nemmeno telefonare per avere indicazioni viabilistiche dai compagni che probabilmente li aspettano da dentro e che lia vrebbero «convocati». Giorni feriali oppure domenica sarebbe uguale e nulla cambierebbe. Venerdì inizia l’esposizione, iltempo stringe. Va da sé che questo «fronte» del cancello, a metà strada tra la stazione ferroviari ae il carcere di Bollate, oltre a evidenziare la fragilità del sito dell’Expo nonostante le migliaia di rassicurazioni, racconta come si possa entrare e girare evitando i canali previsti dal regolamento.

expo varco abusivo
Il varco è utilizzato per comodità da operai e muratori che stanno completando i lavori, ma il rischio che venga usato per altri scopi comunque c’è:

Fino ad adesso— si spera — dal cancello sarebbero transitati solo «innocui» operai, muratori, elettricisti. Italiani e stranieri. Bisogna capire se davvero è andata così, chi e come potrà dimostrare il contrario, chi sono gli abusivi e se questi abusivi potrebbero essere addirittura lavoratori «in nero». Un «nero» che potrebbe essere un «effetto collaterale» della catena di subappalti magari sconosciuti agli organizzatori dell’esposizione universale, invece «traditi» dai vincitori degli appalti. Già si è polemizzato, per voce di altre società di sicurezza con importanti clienti, su quali garanzie possano fornire le aziende di vigilanza volute da Expo. L’aggiudicazione dei servizi — è l’accusa — sarebbe stata fatta al ribasso. E le aziende starebbero esternalizzando parecchi servizi. Con la scelta che andrebbe su altre ditte a volte ritenute «poco affidabili» dalle stesse nazioni «titolari» dei padiglioni stranieri (compresi Paesi di peso e di potere); e con i lavoratori delle ditte che non sempre risponderebbero ai requisiti necessari.

In questo video di Piazza Pulita possiamo ammirare un servizio sulla (scarsa) sicurezza di Expo:

Leggi sull’argomento: La fine della storia dei giovani che rifiutano il lavoro per Expo

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