Il sì di Varoufakis al piano di riforme

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-07-23

L’amplissima maggioranza è una vittoria del premier Alexis Tsipras, che ha sofferto meno del previsto delle divisioni interne al suo partito, Syriza. Solo 36 dei 146 parlamentari di Syriza si sono opposti. L’ex ministro delle Finanze vota sì, ma dice che le riforme sono destinate a fallire

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Il parlamento greco ha votato sì al secondo pacchetto di riforme richieste dai creditori per riaprire la trattativa sul piano di salvataggio. L’esito è arrivato a conteggio ancora in corso. Quando le operazioni di voto sono ancora in corso, le riforme hanno ottenuto il si’ di oltre 170 deputati, ben oltre la maggioranza assoluta dei 300 membri del Parlamento. Tsipras nell’intervento in Aula aveva affermato che approvare le riforme e’ la condizione necessaria per negoziare un miglioramento dell’accordo cercando “alleanze” in Europa. E, dettaglio importante, Syriza ha “riconquistato” il voto di Yanis Varoufakis e altri deputati dissidenti.
 
IL SÌ DI VAROUFAKIS AL PIANO DI RIFORME
L’amplissima maggioranza è una vittoria del premier Alexis Tsipras, che ha sofferto meno del previsto delle divisioni interne al suo partito, Syriza. Solo 36 dei 146 parlamentari di Syriza si sono opposti, ma a votare no sono stati soltanto 31 mentri 5 si sono astenuti. Le defezioni si sono dunque ridotte rispetto alle 39 che la settimana scorsa si erano manifestate sulla prima tranche delle riforme. Significativamente, l’ex ministro delle Finanze, Yannis Varoufakis, che aveva votato no mercoledì scorso, oggi ha votato sì. I contrari sono stati in totale 63. La legge approvata questa notte ad Atene introduce novità nell’amministrazione della giustizia e nel settore bancario. Tsipras nell’intervento in Aula aveva affermato che approvare le riforme e’ la condizione necessaria per negoziare un miglioramento dell’accordo cercando “alleanze” in Europa. Tra i no di maggior peso venuti dalle file dei dissidenti di Syriza, quello della presidente del Parlamento, Zoe Konstandopulu, che ha marcato ulteriormente la sua distanza rifiutandosi di presiedere la seduta. A favore delle riforme si sono espresse anche le opposizioni: conservatori, liberali e socialdemocratici hanno appoggiato la legge, come avevano gia’ fatto con il primo pacchetto. Tsipras, nel suo intervento in Aula prima del voto, aveva detto che approvare le riforme concordate con l’Eurozona e’ solo un passo per negoziare le condizioni del terzo pacchetto di aiuti, e aveva assicurato che il suo governo cerchera’ “alleati” per “migliorare” il piano. “A partire da domani si dovranno negoziare di nuovo le condizioni dell’accordo. Dobbiamo utilizzare ogni alleanza in Europa per migliorare l’accordo conclusivo”, ha affermato il premier, e ha ribadito di dover applicare un accordo in cui non crede: “Nessuno può affermare che il governo greco sia l’autore del programma”, ha sottolineato il primo ministro.
 
IL PIANO DESTINATO A FALLIRE?
L’ex ministro delle Finanze Yanis Varoufakis ha votato sì al secondo pacchetto di riforme “soltanto per far guadagnare tempo al governo” e si è detto convinto che l’intesa con i creditori è destinata a fallire.

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