Il primo partito italiano? Quello dei senza partito

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-05-18

In Italia continuano ad aumentare gli astenuti e quelli che non si sentono rappresentati dall’attuale offerta politica. Perché?

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Il primo partito italiano? E’ quello di chi si sente senza partito. L’indagine CMR Intesa San Paolo pubblicata dalla Stampa di oggi ci racconta che il 52% degli italiani non si riconosce in nessuna formazione politica e oggi l’astensione è fortissima: se si andasse a votare per le elezioni politiche si presenterebbero alle urne soltanto sei elettori su dieci. Perché? Uno dei problemi è quello della classe politica immutabile dell’Italia:

Diversamente dagli altri Paesi europei, il sistema politico e dei partiti da oltre 20 anni non ha ancora trovato una sua definizione. Da Tangentopoli in poi, abbiamo avuto diverse leggi elettorali, fra l’altro differenti secondo i livelli amministrativi. I partiti hanno sì mutato – e ripetutamente – sigle e simboli, ma altrettanto velocemente non si può dire sia avvenuta anche una riflessione culturale sulle trasformazioni sociali ed economiche. Il risultato è, quando va bene, il diffondersi di un generale disorientamento e disillusione nell’elettorato; quando va male, un disincanto e un distacco dalla politica. La ricerca di CMR affronta le difficoltà nel rapporto dei cittadini verso la politica. Con esiti non scontati. Complessivamente la maggioranza (52,6%) non individua, nell’attuale panorama politico, un soggetto (partito o movimento) cui sentirsi idealmente vicino. Per converso, solo il 17,7% si potrebbe definire un “militante”, che s’identifica pienamente in un partito.
Fra questi due estremi si collocano quanti si approssimano (18,0%) a una delle formazioni politiche o evidenziano un atteggiamento negoziale, valutando di volta in volta (11,7%). Se poi si chiede non tanto l’intenzione di voto, quanto il livello di prossimità ai partiti, scopriamo che paradossalmente la prima formazione politica è il “non partito”. Ben il 48,5%, infatti, non si sente vicino (o meno distante) ad alcuno della lunga lista di partiti oggi presenti. Certo, poi alla fine contano i partecipanti effettivi. E così stimando solo quanti esprimono una vicinanza, si può osservare che gli italiani si sentono idealmente più vicini (si badi bene, non che voterebbero) soprattutto al Pd (43,0%), mentre le altre formazioni seguono a grande distanza (M5S: 18,2%; Forza Italia: 12,2%; Lega Nord: 10,8%), evidenziando così lo sfarinamento delle opposizioni.

primo partito senza partito
L’Indagine Cmr Intesa Sanpaolo perLa Stampa (18 maggio 2015)

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