Il meraviglioso fallimento del centrodestra in Puglia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-04-12

Fitto porta la guerra con Berlusconi nella sua regione, e adesso il centrodestra rischia di avere più candidati che elettori

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Coloro che avevano ancora riposto qualche speranza nella serietà della politica italiana dovrebbero non solo ammirare il fallimento della ditta, ma anche dare un’occhiata a quello che sta succedendo in Puglia. L’ultima notizia di oggi è la proposta di tandem Schittulli-Poli Bortone avanzata da Raffaele Fitto alla quale l’ex ministra oggi in Fratelli d’Italia ha detto no parlando di depistaggio.
 
LA PROPOSTA INDECENTE DI FITTO IN PUGLIA
«Come ulteriore prova di buon senso e di ragionevolezza, alla luce della situazione delle ultime ore, avanzo l’ipotesi di un ticket Schittulli-Poli Bortone, unendo tutte le energie migliori», annuncia Raffaele Fitto in vista delle elezioni regionali in Puglia. «Naturalmente devono cadere tutti i veti sui nostri candidati nelle liste del nostro partito Forza Italia e predisporre come è logico che sia, liste forti e competitive . Chi non accetta neanche questa soluzione, sta giocando un’altra partita che nulla ha a che fare con le elezioni regionali. Questo è il mio personale contributo di proposta politica, di ragionevolezza, anche per togliere a tutti ogni possibile scusa o alibi e per avere un una coalizione unita e vincente».


Una proposta che la Poli Bortoni respinge alla grande. «Perché parlare di ticket? Nessuno ha chiesto il ticket. Il problema era l’unità del centrodestra. È unito? Se il centrodestra non è unito la colpa è delle richieste esose di Fitto sposate da Schittulli. Se non sono stati risolti questi problemi di cosa parliamo?», ha detto all’ANSA la senatrice. «La sua proposta è il solito depistaggio di chi è alle strette e cambia argomento» e conclude: «il problema è solo lui». E in effetti è vero che il problema è Fitto. Perché il politico pugliese si è preso in carico di combattere la sua battaglia personale nel centrodestra in questa tornata di Regionali, appoggiando Schittulli, l’oncologo già presidente della provincia di Bari. Una volta ottenuto l’annuncio dell’appoggio di Forza Italia, il problema si è spostato sui consiglieri che Fitto vorrebbe riconfermati in blocco, almeno per quel che concerne i suoi, ottenendo un’altra rottura. A quel punto sarebbero stati il Cavaliere e il leader del Carroccio, Matteo Salvini, raccontano alcuni esponenti azzurri, a trovare l’intesa sulla candidatura dell’ex senatrice che, essendo salentina come il ‘dissidente’ Fitto, potrebbe essere un buon avversario per partecipare alla contesa. In realtà circola anche un’altra versione e cioè che il nominativo della Poli Bortone sia stato tirato fuori solo per tentare di spaccare il fronte che si è creato tra Fitto e Fratelli d’Italia, ma inutilmente, visto che il partito della Meloni sembrerebbe intenzionato a tenere duro sulla scelta di Schittulli. A vantaggio del candidato del centrosinistra, Michele Emiliano, che considera “l’amica Poli Bortone un avversario tosto” e “competente”. L’ex ministro, intanto, si dice confusa perché la “notizia è arrivata all’improvviso” ma ammette che, “se FdI glielo chiederà”, accetterà di scendere in campo per la poltrona da governatore. Fratelli d’Italia non si bilancia più di tanto. “La candidatura di Poli Bortone – dice Giorgia Meloni – avrebbe significato solo se servisse a unificare”. Un appello, quello all’unità, che arriva anche dal capogruppo FI, Renato Brunetta: “Uniti, in Puglia, possiamo vincere”. Ma sanare la frattura sembra ormai impossibile. Lo stesso Schittulli, “scaricato” ieri da Vitali, crede che il caso Puglia sia l’esempio della teoria “dividi et impera”, e “lascia giudicare ai cittadini” se, alla fine, sarà vittima dei “giochi di potere della politica”.
 
LA BATTAGLIA NEL CENTRODESTRA
Insomma il centrodestra in Puglia sconta il risultato della sua crisi di leadership e dell’assenza non solo fisica di Silvio Berlusconi alla guida. Con molti elettori che sono stati convinti da Renzi o viaggiano verso altri lidi, alla destra di Renzi sembra che siano ormai più i leader degli elettori. Tra un Tosi che nasce come alternativa a Salvini per approdare forse a lidi più centristi, Corrado Passera che sembra avere tante intenzioni, Salvini che continua una marcia basata sugli slogan più beceri, e un Fitto che si mette a contrattare sulla sua terra, il centrodestra italiano rischia molto in queste elezioni. E se una tra Veneto e Campania va al centrosinistra, significherebbe davvero fallimento. Ovunque.

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