Il Jobs Act per le partite IVA

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-01-29

Il nuovo Statuto dei lavori autonomi varato dal governo “con l’obiettivo di costruire per tali lavoratori, prestatori d’opera materiali e intellettuali non imprenditori, un sistema di diritti e di welfare moderno capace di sostenere il loro presente e di tutelare il loro futuro”

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Arriva il Jobs act per le partite Iva, il nuovo Statuto dei lavori autonomi varato dal governo “con l’obiettivo di costruire per tali lavoratori, prestatori d’opera materiali e intellettuali non imprenditori, un sistema di diritti e di welfare moderno capace di sostenere il loro presente e di tutelare il loro futuro”. Il Consiglio dei ministri ha approvato ieri due disegni di legge: uno sul contrasto alla povertà, l’altro sul lavoro autonomo e lo smartworking. Nel secondo disegno di legge è prevista un’estensione delle tutele contrattuali, di malattia e maternità e sgravi fiscali specifici per i lavoratori autonomi non imprenditori.

partite iva cosa cambia
Le partite IVA in Italia (Corriere della Sera, 29 gennaio 2016)

Cosa cambia per le Partite IVA

Spiega oggi il Corriere che il disegno di legge sul lavoro autonomo prevede il rafforzamento della tutela della maternità e della malattia per i lavoratori autonomi non imprenditori. In particolare, si stabilisce il diritto di percepire l’indennità di maternità spettante per i due mesi antecedenti la data del parto e i tre mesi successivi, indipendentemente dalla effettiva astensione dall’attività lavorativa.

Finora, invece, la corresponsione dell’indennità era legata all’obbligo di non lavorare. Vincolo che metteva in difficoltà molte lavoratrici autonome rispetto agli impegni presi con i committenti. Il provvedimento estende anche la durata e l’arco temporale entro il quale tali lavoratori possono godere dei congedi parentali: fino a un massino di sei mesi entro i primi tre anni di vita del bambino. In caso di malattia grave (oltre 60 giorni) è prevista la sospensione del versamento dei contributi sociali fino a un massimo di due anni.

La seconda parte del ddl introduce tutele per il «lavoro agile» o smartworking, cioè quello subordinato ma svolto in modalità flessibili rispetto ai luoghi e ai tempi di attività.

È previsto che:
1) il lavoratore che presta l’attività di lavoro subordinato in modalità agile ha diritto di ricevere un trattamento economico e normativo non inferiore a quello complessivamente applicato ai lavoratori che svolgono le medesime mansioni esclusivamente all’interno dell’azienda.
2) Gli incentivi di carattere fiscale e contributivo eventualmente riconosciuti in relazione agli incrementi di produttività ed efficienza del lavoro subordinato, siano applicati anche quando l’attività lavorativa sia prestata in modalità di lavoro agile. 3) Il datore di lavoro garantisce al lavoratore che svolge la prestazione in modalità smartworking il rispetto delle norme in materia di salute e sicurezza.

Il Jobs Act per le Partite IVA

Ecco le principali misure, come riepilogato ieri dall’ANSA:
STOP ABUSI, SOLO CONTRATTI SCRITTI – L’obiettivo principale è quello di evitare “condotte abusive” da parte del datore di lavoro che non potrà modificare unilateralmente le condizioni del contratto o recederlo “senza congruo preavviso”. “Prive di effetto” le clausole che prevedono i pagamenti dilazionati di oltre 60 giorni ed “abusivo” il rifiuto a stipulare contratti per iscritto.
5 MESI PER LA GRAVIDANZA, TUTELATA LA MALATTIA – Gravidanza, malattia e infortunio “non comportano l’estinzione del rapporto di lavoro”. L’esecuzione rimane “sospesa, senza diritto al corrispettivo, per un periodo non superiore a centocinquanta giorni”. Per malattie che superano i 60 giorni il versamento dei contributi viene sospeso fino a un massimo di due anni. Toccherà poi al lavoratore versare il dovuto. Viene stabilito anche il riconoscimento del diritto di percepire per 5 mesi l’indennità di maternità, “indipendentemente dalla effettiva astensione dall’attività lavorativa”. Ad entrambi i genitori dei bambini nati dal primo gennaio di quest’anno viene garantito inoltre un congedo di sei mesi entro i primi tre anni di vita del bambino.
FORMAZIONE DEDUCIBILE FINO A 10.000 EURO – si prevede la deducibilità al 100% delle spese sostenute per i servizi personalizzati di certificazione delle competenze, orientamento, ricerca e sostegno all’auto-imprenditorialità finalizzate all’inserimento o reinserimento del lavoratore autonomo nel mercato del lavoro (fino a 5mila euro). Tetto a 10mila euro per dedurre “la partecipazione a convegni, congressi e corsi di aggiornamento professionale, e in misura integrale delle spese per gli oneri sostenuti per la garanzia contro il mancato pagamento delle prestazioni di lavoro autonomo fornita da forme assicurative o di solidarietà, allo scopo di favorire la stipula di tali polizze”.
GARANTITO ACCESSO A FONDI UE – “Ai fini dell’accesso ai piani operativi regionali e nazionali a valere sui fondi strutturali europei”, gli autonomi sono “equiparati alle piccole e medie imprese”.
LAVORO AGILE, IN UFFICIO O DA CASA – Parola d’ordine flessibilita’. La prestazione lavorativa potra’ essere svolta “in parte all’interno dei locali aziendali e in parte all’esterno, ed entro i limiti della durata massima dell’orario di lavoro giornaliero e settimanale” previsti dalla legge e dal contratto collettivo. Potra’ riguardare tutti, lavoratori a tempo determinato o indeterminato. Il lavoratore ha diritto allo stesso trattamento economico e normativo di chi lavora stabilmente all’interno dell’azienda. Stesso dicasi per i premi produttivita’.

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