Il caso Bisceglie e il Partito Democratico

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-01-27

363 fra assessori, consiglieri, dipendenti e sindaco del Comune pugliese di Bisceglie si sono iscritti in massa al Pd

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Il caso Bisceglie agita il Partito Democratico. Nella cittadina pugliese 363 fra assessori, consiglieri, dipendenti e sindaco del Comune pugliese di Bisceglie si sono iscritti in massa al Partito Democratico, contro cui l’attuale primo cittadino aveva concorso e vinto alle ultime elezioni. Racconta il Corriere:

Il sindaco è Francesco Spina, che negli anni ha cambiato partito con una certa disinvoltura: FI, Ccd, lista civica, Udc, lista (fittiana) La Puglia prima di tutto, lista Monti, ancora una civica con cui ha vinto le ultime elezioni (in contrapposizione a FI e Pd) e Ncd sono i partiti che hanno costellato la sua storia politica e che lo hanno portato due anni fa a diventare (indicato dal centrodestra) presidente della provincia di BarlettaAndria-Trani. Peccato che, subito dopo, Spina sia diventato coordinatore della campagna elettorale del presidente (Pd) Emiliano, mantenendo gli incarichi precedenti.
Ora l’iscrizione di gran parte degli assessori e dei consiglieri al Pd, che — assicura il vice coordinatore di FI ed ex eurodeputato Sergio Silvestris — non piace nemmeno allo stesso Pd: «È la mossa della disperazione di Spina: è stato costretto a iscriversi online su Internet a un partito che in tutti i modi gli ha detto di non volerlo, anche perché è amministratore della provincia per conto del centrodestra…». Un discorso che a Spina avrebbe fatto chiaramente anche Francesco Boccia, Pd, che è di Bisceglie, mentre la segreteria cittadina Roberta Rigante si oppone a «salite sul carro del vincitore». Inutilmente, pare. Il gruppo dei 363 preme, compatto.

francesco spina bisceglie partito democratico
L’Huffington Post è ancora più preciso nel racconto:

L’HuffPost è entrato in possesso del documento che attesta un tesseramento gonfiato, online. Ben 363 richieste, il record degli ultimi anni. Ci sono il sindaco, il vicesindaco, tutti gli assessori e tutti i consiglieri di maggioranza (tranne uno), di comprovata fede di destra, Ma ci sono anche praticamente tutti i dirigenti comunali e il grosso dei dipendenti, più quelli della società Camassa Rifiuti che lavora per il comune. La cosa strana di questa folgorazione sulla via del partito della Nazione sono i “pacchetti”, accomunati dallo stesso numero di cellulare: 38 nominativi a un 339…., 16 nominativi a un 328…, eccetera.
Nell’elenco compare un neo iscritto in libertà vigilata, uno che qualche anno fa era detenuto e uno in attesa di giudizio. È la macchina del trasformismo che ha iniziato a girare a pieno ritmo da quando Spina si sente a casa, nel Pd che non ha più confini. L’operazione tesseramento è l’ultimo tassello di un accordo “romano” che il sindaco ha chiuso attraverso l’area renziana, all’insaputa di Emiliano completamente estraneo alla vicenda. Della manovra partito della Nazione è parte integrante il sodalizio d’acciaio che Spina ha stretto con Francesco Amoruso, l’ex coordinatore regionale di An, poi Pdl, ora passato armi e bagagli con Verdini.

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