Federica Nobilio e il casino del MoVimento 5 Stelle ad Albano Laziale

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-12-22

Ad Albano Laziale è scoppiato un piccolo caos nel MoVimento 5 Stelle a causa dell’addio della consigliera Federica Nobilio e di una serie di vecchie polemiche che questo addio ha suscitato. Proviamo a ricapitolare la vicenda. Ad Albano Laziale la consigliera comunale Federica Nobilio dice addio ai Cinque Stelle con la motivazione che è venuto …

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Ad Albano Laziale è scoppiato un piccolo caos nel MoVimento 5 Stelle a causa dell’addio della consigliera Federica Nobilio e di una serie di vecchie polemiche che questo addio ha suscitato. Proviamo a ricapitolare la vicenda. Ad Albano Laziale la consigliera comunale Federica Nobilio dice addio ai Cinque Stelle con la motivazione che è venuto a mancare, secondo lei, «il sostegno sul territorio». La frase è molto vaga mentre è chiaro che lei rimarrà consigliera e passerà al gruppo misto del Comune. Dai grillini esce anche Maria Elena La Banca, prima dei non eletti. La Nobilio è attivista del M5S dal 2013 e simpatizzante dal 2011, secondo quanto scrive l’Osservatore Laziale. Eppure nel marzo scorso, durante la campagna elettorale era venuto fuori che quella che all’epoca era candidata sindaca del M5S era stata coordinatrice del PD locale fino al 2012 e segretaria del sindaco di Albano (all’epoca PD) fino al giugno dello stesso anno.

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Federica Nobilio, all’epoca candidata sindaca del MoVimento 5 Stelle

All’epoca però i big dei 5 Stelle si erano schierati con lei:

Ribatte alle accuse della base Roberta Lombardi, deputata del M5S tra i membri del comitato di espulsione. La candidatura a sindaco di Nobilio “è la prova – dice all’Adnkronos – che anche per il Partito democratico c’è possibilità di redenzione, se solo volessero… Veniamo spesso descritti come il Movimento delle espulsioni, in realtà siamo il Movimento dell’accoglienza se le persone antepongono il bene comune. Lo ha fatto Nobilio, compiendo tutta una serie di passi che l’hanno condotta anche a perdere il lavoro. Se ne è fregata ed è andata avanti per il bene della comunità. Il messaggio che arriva da Albano Laziale è un bellissimo messaggio, altro che metamorfosi del Movimento”.

Mentre gli attivisti del territorio avevano invece scritto lettere a Grillo e Casaleggio e soprattutto preparato una locandina con l’intenzione di tappezzare le strade della cittadina laziale. Nel manifesto, il logo del M5S fuso con quello del Pd, in bella vista l’ex carica di Nobilio, segretaria del sindaco di Albano dal maggio 2010 al giugno 2012. Il risultato è quello prevedibile: il 15 aprile, dopo il voto, vengono espulsi in cinque. Rei di «aver fatto uso del nome del MoVimento 5 Stelle e di loghi confondibili con quello del MoVimento 5 Stelle senza la necessaria autorizzazione per fare attività di propaganda politica e sociale ad Albano Laziale».
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La Nobilio esce oggi, e motiva così con l’Osservatore Laziale il suo addio:

 “Nonostante anni di attivismo – racconta Federica Nobilio – da 12 mesi a questa parte ci siamo dovuti confrontare con situazioni di chiusura, rabbia, violenza verbale dove c’è chi si sente più rappresentativo di altri, chi è portatore sano e chi, senza regole di riferimento per tutti e nell’abbandono totale consentendo spesso gogne mediatiche, atti persecutori, accanimenti fuori da ogni interlocuzione politica accettabile, sintomatici di problemi e malesseri che nulla hanno a che fare con le corrette rivendicazioni di chi il paese lo vuole ed è in grado di cambiarlo. Avevamo creduto, – prosegue la consigliera d’opposizione ad Albano Laziale – all’indomani delle elezioni, dato l’importante risultato ottenuto (secondo partito ad Albano Laziale, voti quadruplicati dal 2010 al 2015 che hanno dimostrato come la scelta del candidato sindaco e della lista fosse quella giusta) che questo clima si sarebbe smorzato invece si è esacerbato al punto da rendere impossibile lo svolgimento della normale attività politica. La situazione è stata da noi denunciata a tutti i livelli senza aver trovato la reale volontà di metterci mano. Tutto questo ha evidenziato la voluta e pianificata assenza di organizzazione tra eletti sui territori e tra territori e parlamentari: un sistematico tentativo di sconfessare qualsiasi forma di autorganizzazione della base dimenticando che l’Italia – conclude Nobilio – non si fa da Montecitorio, ma dai quartieri, dai paesi, dalle città stando in mezzo alla strada, alle persone e consumando le suole delle scarpe ogni giorno”.

Insomma, non si capisce molto. Quello che però è chiaro che altri fuoriusciti dal meetup di Albano Laziale che faceva riferimento alla Nobilio parteciperanno alla costruzione del comitato Terra Nostra, lanciato dall’ex Cinque Stelle Walter Rizzetto. Insomma, la scelta è precisa. Ma questo ovviamente non poteva che rinfocolare le motivazioni degli espulsi. Uno di loro, Giulio Viola, su Facebook, comprensibilmente si prende la sua rivincita, e lo fa chiamando in causa molti big a livello nazionale: «Avevamo avvertito ogni rappresentante regionale, nazionale, locale, il risultato è stato l’ espulsione mia e di altri validissimi ormai ex attivisti che avrebbero potuto dare qualcosa al Movimento, che ha preferito candidare una lista dell’ ultimo minuto, spacciandola per giovane con ragazzi riempi lista che nel movimento non c ‘ erano mai estati e che come meteore se ne sono andate, ricandidando “attivisti” alla loro 2, 3,4 esperienza elettiva, una candidata sindaco che veniva dalla direzione PD locale. E’ stato il fantomatico staff a metterci alla porta “preferendo” la loro lista civetta attraverso movimenti infimi interni al Movimento, gli stessi degli altri partiti. Si possono ringraziare tra questi Marcello De Vito Federica Daga , Stefano Vignaroli Valentina Corrado, Silvana Denicolo’…personaggi con cui abbiamo dialogato a lungo, ma a nulla è servito, a nulla è servito il grido unanime dei Castelli Romani riuniti che vedevano in noi e non in loro l’ incarnazione dei principi del Movimento». L’ex attivista prosegue chiamando in causa anche Roberta Lombardi e Dario Tamburrano.
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A questo punto nello status Federica Daga e Valentina Corrado intervengono per discolparsi:
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Viola risponde: «Cara Valentina Corrado, cara Federica Daga, prendete voi le vostre responsabilità. Per MESI avete ricevuto mail su mail, lo staff ha ricevuto raccomandate, abbiamo avuto incontri personali con Silvana Denicolo’, chiamate telefoniche con la stessa Corrado, De Vito, Denicolò, Fattori e potrei citarne ancora; con loro abbiamo avuto scambi su whatsapp, sms, facebook o volete trincerarvi dietro incontri che non ci sono stati in realtà con ognuno di voi, ma voi sapevate, voi vi siete mossi, purtroppo e i fatti ci danno ragione, non vi siete mossi come e quando dovevate, quando potevate. Se volete le prove di quanto detto ne abbiamo a bizzeffe, Poco simpatico è prendere per il culo i cittadini di Albano, parlando di pentimento come fece la Lombardi, mentre TUTTI sapevate..ed ora come intervenite sui post a giochi fatti eh…ma per piacere!!! Non vi siete mai precipitate a commentare altri post quando dovevate e potevate intervenire, la verità fa male a tutti, anche al Movimento!!! Se raccontare il vero è poco simpatico, SI sono sempre stato poco simpatico…». E subito dopo pubblica i messaggi mandati alle onorevoli. La storia si interrompe qui. La faida continuerà chissà fino a quando.

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