Ignazio Marino, marziano a Roma

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2014-09-29

Francesco Gaetano Caltagirone dixit, e cambiò idea

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Francesco Gaetano Caltagirone «battezza» pubblicamente il sindaco di Roma Ignazio Marino in un’intervista al Corriere della Sera: alla prima domanda sul primo cittadino nel colloquio con Paolo Conti l’imprenditore ed editore del Messaggero fa un’apertura di credito all’inquilino del Campidoglio, dicendo che è indisponibile ad essere manovrato e si circonda di persone di livello.

«Una premessa. Ai tempi del duello Alemanno-Rutelli un suo collega mi chiese un parere e io suggerii discontinuità. Non era affatto una valutazione politica, ideologica. Ma ho sempre pensato che una presenza troppo lunga al potere del medesimo sistema favorisca le incrostazioni clientelari, le lobby. Quando seppi di Marino, mi sembrò l’ennesima scelta verticistica di un partito che mandava lì un proprio uomo per poterlo manovrare. Non è stato così».
Perché?
«Lo hanno chiamato il Marziano a Roma, perché sconosciuto ai più. Conoscendolo, ho scoperto che non è certo un marziano. Penso possa rappresentare un valore per Roma se continuerà con la sua indisponibilità ad essere manovrato, se si circonderà di persone di livello come ha cominciato a fare. Sono insomma convinto che possa contribuire a moralizzare questa città, per togliere di mezzo le famose incrostazioni, dalle piccole ai grandi sistemi. E ciò nonostante l’assoluta carenza di fondi e le notevoli difficoltà pratiche».

I più curiosi tra di voi ora se lo chiederanno: perché dopo che il Messaggero ha portato avanti campagne di stampa urticanti nei confronti del sindaco di Roma, ora Caltagirone gli regala quest’apertura di credito?

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