I visoni «liberati» a San Marco

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2014-12-27

Nella notte tra il 23 e il 24 dicembre qualcuno si è introdotto nell’allevamento di visoni da pelliccia di San Marco e ha liberato circa 800 animali. L’episodio è stato scoperto solo diverse ore più tardi, e i visoni sono scappati per le campagne limitrofe nei dintorni di Ravenna. Un servizio del TG3 sulla vicenda: …

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Nella notte tra il 23 e il 24 dicembre qualcuno si è introdotto nell’allevamento di visoni da pelliccia di San Marco e ha liberato circa 800 animali. L’episodio è stato scoperto solo diverse ore più tardi, e i visoni sono scappati per le campagne limitrofe nei dintorni di Ravenna. Un servizio del TG3 sulla vicenda:

Non è la prima volta che gli allevamenti di zona diventano bersaglio degli animalisti: l’ultimo episodio risale ad aprile quando il gesto fu rivendicato su siti di area anarco-antagonista da ignoti che precisavano che l’azione «voleva interrompere il ciclo nascita-sopravvivenza in gabbia-uccisione della fabbrica di produzione di animali», e che poi inneggiavano al «sabotaggio dei luoghi di sfruttamento». Solo che c’è un problema. Come spiega Wikipedia, gli animali “liberati” sono Neovison Vison o visoni americani, quando vengono allevati e liberati possono causare molti problemi a sé stessi e all’ambiente:

L’introduzione deliberata di questi animali ha esiti disastrosi anche sulla specie nel complesso: i visoni americani della sottospecie domestica, che sono poi quelli allevati in cattività, hanno minori dimensioni cerebrali (-20%), cardiache (-8%) e renali (-28%) rispetto alle sottospecie selvatiche[18][19], inoltre avendo sempre vissuto in cattività non sempre sono abituati a procacciarsi il cibo e difendere un proprio territorio: ciò vuol dire che la maggior parte degli animali “liberati” muore entro due mesi dal rilascio, generalmente per fame o per ferite riportate da combattimenti con altri esemplari (dovuti all’alta densità di animali che si viene improvvisamente a trovare in uno spazio ristretto)[20], avendo però nel frattempo il tempo di accoppiarsi con esemplari puri o con femmine di visone europeo (che raggiungono l’estro con qualche mese di ritardo rispetto al visone americano, ma comunque non si accoppiano nuovamente per quell’anno e non producono prole dopo l’accoppiamento con visoni americani).
Verso la metà degli anni ottanta venne scoperta una malattia, l’encefalopatia trasmissibile dei visoni (TME), un prione comparabile a quello che causa l’encefalopatia spongiforme bovina (BSE) e che può causare altissimi tassi di mortalità negli allevamenti di questi animali[21]: tale agente patogeno pare inoltre trasmissibile reversibilmente a bovini ed ovini, dalle cui carni infette i visoni potrebbero essere stati contagiati[22].

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