I Radicali denunciano Renzi

di dipocheparole

Pubblicato il 2016-04-06

Nel mirino gli inviti del governo all’astensione al referendum sulle trivellazioni

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“Atti e parole del governo contro i referendum: è reato”: il Fatto Quotidiano racconta oggi che il segretario dei Radicali italiani Riccardo Maggi ha intenzione di denunciare il governo perché sta cercando, secondo lui, di boicottare il referendum sulle trivellazioni fissato per il 17 aprile:

Così i Radicali hanno deciso di denunciare il governo alla Procura della Repubblica di Roma: “Ha violato l’obbligo di neutralità e gli standard internazi ona li”. Inoltre, i Radicali, hanno presentato un ricorso al Tar, che sarà discusso il 13 aprile, per chiedere un rinvio del voto: le ragioni del ricorso, preparato dall’avvocato Francesco Schippa, saranno spiegate oggi in una conferenza stampa da Magi, da Marco Cappato e dalla deputata Mara Mucci. Nell’esposto alla Procura i Radicali contestano al governo “la tempistica della convocazione del referendum, con tempi troppo stretti, infatti, tra la convocazione e la data del voto, condizionando gli spazi informativi: insufficienti per garantire ai cittadini –s ostengono i Radicali –un’adeguata informazione necessaria a un voto consapevole”.
E non basta ancora, perché – spiega Magi – “secondo la norma vigente l’istigazionee all’astensione da parte di membri del governo, più volte perpetrata dal premier Matteo Renzi e dal sottosegretario allo Sviluppo economico Teresa Bellanova, costituisce reato”. Sempre nell’esposto i Radicali fanno riferimento alla legge 352 del 1970, che riguarda voti o astensioni di voto relativamente ai referendum: “Il pubblico ufficiale, l’incaricato di un servizio di pubblica necessità, il ministro di qualsiasi culto, chiunque investito di un pubblico potere e funzione civile o militare, abusando delle proprie attribuzioni e nell’esercizio di esse, si adopera a costringere gli elettori a firmare una dichiarazione di presentazione di candidati od a vincolare i suffragi degli eletti a favore od in pregiudizio di determinate liste o di determinati candidati o ad indurli all’astensione è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni”.

renzi denuncia referendum
L’argomento della propaganda dei pubblici ufficiali sul referendum era stato sollevato anche da Maurizio Buccarella del MoVimento 5 Stelle che aveva annunciato una denuncia alla sottosegretaria Teresa Bellanova, tra i nomi papabili per sostituire la Guidi al ministero dello Sviluppo Economico. Nel mirino c’è anche il mancato accorpamento con le elezioni regionali:

Quindi, i Radicali chiedono alla Procura di Roma se effettivamente la campagna denigratoria nei confronti del referendum sulle trivelle, condotta da Renzi e dal sottosegretario Bellanova, costituisce reato, ricoprendo entrambi una funzione di pubblico potere. E vengono riportate nel l’esposto le inequivocabili parole di Renzi: “Questo referendum si fa in un giorno diverso dalle amministrative perché lo prevede la legge italiana, non perché lo abbiamo scelto noi”. Questo “non è vero –denuncia ancora Magi –, Renzi mente sapendo di mentire perché la legge del 2009 serviva per far tenere il referendum oltre la data limite stabilita dalla legge del 1970, cioè oltre il 15 giugno, ma quella legge non impedisce l’accorpamento di un referendum con le elezioni amministrative o politiche che siano: in questo caso quanto mai opportuno siaper darela possibilità ai cittadini di essere informati adeguatamente sul referendum sia per una questione di risparmio di denaro pubblico”.

La legge però, come spiega l’articolo, prevede che ci sia un abuso di attribuzioni nel loro esercizio per l’induzione all’astensione.

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