I dettagli del complotto per far vincere il MoVimento 5 Stelle a Roma

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-02-17

«Portate un altro po’ di vino in Taverna», chiede Giordano. Scanzi: «I cinque stelle sembrano giocare a far vincere gli altri». Intanto parte la contestazione LGBT allo spettacolo di Beppe al Brancaccio. E Giachetti sfotte.

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Ieri la cittadina senatrice Paola Taverna ha informato il popolo sul complotto per far vincere il MoVimento 5 Stelle a Roma: «Ho pensato che potrebbe essere in corso un complotto per far vincere il Movimento Cinque Stelle a Roma. La scelta di Bertolaso mi ha lasciato perplessa tanto quanto quella di Giachetti. Diciamocelo chiaramente, questi stanno mettendo in campo dei nomi perché non voglio vincere Roma, si sono già fatti i loro conti». Oggi i dettagli del complotto vengono discussi, trattenendo le risate, sui giornali. Anche se nel video dell’intervento a parlare di complotto è l’intervistatore di Radio Cusano Campus:

I dettagli del complotto per far vincere il MoVimento 5 Stelle a Roma

Luca Mastrantonio ad esempio segnala sul Corriere ci spiega a cosa sarebbe dovuto questo complotto: «Sportività masochista? No, è un agguato. Perché — dice Taverna — il Pd, tra governo e Rezione Lazio, non darebbe «più una lira» al sindaco 5 stelle, affossando nel profondo rosso del bilancio del Comune l’immagine del Movimento. Più che un paradosso, è il teatro dell’assurdo. Oltre, c’è solo l’esoterismo. Perché allora occuparsene? Perché ha un fondo psicologico di verità: il Movimento ha una paura palpabile, dopo esperienze negative a Livorno e Quarto, di dover essere giudicato non per quello che dice o urla, ma per quello che riesce a fare sporcandosi le mani con la politica». Alessandro Di Battista, membro del direttorio pentastellato, tenta di porre rimedio: «Quando Paola parla di un complotto per far vincere il M5S a Roma si riferisce al fatto che se dovessimo vincere avremmo tutti contro, in prima battuta il governo: ci chiuderanno i rubinetti», dice il deputato a margine di un intervento a Montecitorio. E lei, redarguita, scrive Repubblica, all’interno del Movimento, ancora in serata precisava: «Le mie parole strumentalizzate, non falliremo, vogliamo governare la Capitale». Andrea Scanzi invece segnala che Grillo-Tigre è ormai in fuga e non vuole più occuparsi di politica, e questo crea problemi all’interno:

La senatrice Paola Taverna ha detto che gli altri giocano a far vincere i 5 Stelle scegliendo nomi tipo Bertolaso, e ha ragione, ma è anche vero che pure i 5 Stelle sembrano giocare a far vincere gli altri. E sarà ancora di più così se non verrà candidata l’unica che pare avere qualche chance, ovvero Virginia Razzi. I 5 Stelle vogliono vincere davvero oppure no? Loro garantiscono di sì,e anche per questo inondano i talk show (dopo averli odiati). Lecito cambiare idea, ma forse dal niente di ieri stanno passando al troppo di oggi. Se i 5 Stelle vanno ovunque, la narrazione manichea (ma efficace) del “noi” contro “loro”salta. E a quel punto un Giarrusso può sembrare ai telespettatori null’altro che un Gasparri 2.0.
Domenica si è rivista Roberta Lombardi. E dov’è andata una delle deputate meno amate dagli italiani? A Fuori onda su La7, condotto peraltro da due giornalisti che detestano i 5 Stelle. Non solo: accanto alla Lombardi, figura di punta di un movimento che “non ama i pollai”, c’era D’Anna, senatore (va be’) al cui confronto Razzi è Schopenhauer. Davvero Rocco Casalino –o chi per lui –è convinto che certe ospitate portino voti? Chi li capisce, a volte, è bravo.

Mario Giordano su Libero invece invita a portare un altro po’ di vino in Taverna:

Perdere e perderemo, oplà: qui si ribalta tutto. In genere, infatti, un partito politico scende in campo perché pensa di vincere e cambiare le cose. Qui, invece, siamo di fronte al primo partito politico che scende in campo temendo di vincere perché non riuscirà a cambiare le cose. Per colpa degli altri, s’intende. Per colpa della Struttura Delta dei falliti che ordisce nell’ombra le vittorie altrui. Ma, come dire?, tutto ciò sa un po’ di giustificazione preventiva, di alibi anticipato, di scusa da asilo Mariuccia. Proveremo a perdere, e se non ci riusciamo,comunque non cambieremo nulla. In ogni caso sappiate che è colpa dei complottisti. Che sono così cattivi ma così cattivi, talmente cattivi che ci hanno fatto vincere. Vi pare? Portate un altro po’ di vino in Taverna, che lo spettacolo è meraviglioso. Io mi fermo qui,osservo e attendo, ben sapendo che nessuno,purtroppo,sarà mai mio nemico abbastanza da complottare per farmi vincere il Pulitzer.

La protesta per la legge Cirinnà

I 5 Stelle però non si fanno fregare così facilmente. E ieri hanno cominciato a combattere il complotto dal di dentro decidendo di non votare il «canguro» che avrebbe fatto cadere tutti gli emendamenti sulla Cirinnà, provocando una furiosa reazione sulla pagina di Grillo e sul profilo twitter di Alberto Airola:


Mentre per oggi il sito Gaiaspia annuncia una contestazione al Teatro Brancaccio, dove domani va in replica lo spettacolo di Beppe Grillo:
contestazione lgbt beppe grillo
Il testo della contestazione:

Chi ci segue sa benissimo che non siamo mai stati teneri con il movimento o meglio PARTITO a 5 stelle di beppe grillo. Dopo la porcata di oggi al senato, dopo aver dichiarato di non voler votare a favore del canguro che avrebbe impedito l’affossamento del ddl Cirinnà grazie a centinaia di emendamenti falsi e simili tra di loro che richiederanno mesi di discussione e votazioni, ne abbiamo la certezza. Il PARTITO a 5 stelle è un partito di destra omofoba e composta da inesperti e incapaci. D’altronde grillo era spesso incorso in battute omofobe e razziste.
Bene in questi giorni grillo presenta uno spettacolo al Teatro Brancaccio a Roma. Invitiamo tutti, romani e non a radunarsi domani a partire delle ore 20.00 davanti al teatro Brancaccio, via Merulana 244, per contestare duramente, ma democraticamente e senza violenza, il buffone a 5 stelle. Altro che complotto per farlo vincere, i sondaggi lampo delle 20.00 hanno evidenziato che in poche ore il Movimento 5 Stelle oggi è sceso di 7.8 % di voti scendendo abbondantemente al di sotto della soglia del 15% a livello nazionale. Coglione chi ha creduto in loro, ce ne scusassero per il tono ma siamo incazzati.
DOMANI QUINDI ALLE ORE 20.00 DAVANTI AL TEATRO BRANCACCIO PER FISCHIARE GRILLO

Ieri intanto allo spettacolo era presente anche Roberto Giachetti, candidato alle primarie del PD per il sindaco di Roma:


Proprio ieri Giachetti ha annunciato che farà del suo meglio per impedire il complotto.
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