I tanti morti all'Hotel Rigopiano di Farindola

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-01-19

Sarebbe in parte crollato e in parte sommerso dalla neve. Due persone messe in salvo. La struttura è stata colpita da una slavina: «Si è spostata di dieci metri», dice il presidente dellla provincia di Pescara

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Sarebbe in parte crollato e in parte sommerso dalla neve l’hotel Rigopiano di Farindola, in provincia di Pescara, travolto ieri da una valanga mentre ospitava almeno 20 persone. I soccorritori non sono ancora riusciti ad entrare nella struttura, dalla quale non provengono voci ma al cui interno si vedono delle luci. Due persone che al momento dell’incidente si trovavano all’esterno sono state intanto messe in salvo. I mezzi di soccorso rimangono bloccati a circa 6 km dall’albergo, a causa della neve alta e dei numerosi alberi crollati sul tragitto. I soccorritori giunti finora hanno infatti dovuto raggiungere l’hotel sugli sci. Si attende l’arrivo di un ‘bruco’, un piccolo gatto delle nevi che potrebbe riuscire a farsi strada e che può trasportare fino a otto persone. “Ci sono tanti morti”, ha detto all’ANSA Antonio Crocetta, uno dei capi del Soccorso alpino abruzzese che da ieri sera si è messo in marcia con gli sci insieme agli altri per raggiungere l’Hotel Rigopiano. Alle 9,31 è stata estratta la prima vittima. Nell’hotel ci sono anche due bambini di 4 e 5 anni. Il sindaco di Farindola fa sapere che è stata estratta una seconda vittima alle 13,45.

L’Hotel Rigopiano di Farindola sommerso dalla neve

mezzi di soccorso, comprese le ambulanze, diretti all’hotel Rigopiano sono bloccati a circa 9 chilometri dall’albergo. La neve caduta, almeno due metri, impedisce di proseguire. Al momento stanno raggiungendo l’hotel i soccorritori del vigili del fuoco portati con l’elicottero e un mezzo cingolato dei vigili che può caricare fino a 8 persone. I primi ad arrivare nella notte sono stati gli uomini del soccorso alpino della guardia di Finanza che hanno raggiunto l’albergo con gli sci e le pelli di foca. Gli uomini del soccorso alpino riferiscono che la slavina che ha travolto l’Hotel Rigopiano si è staccata dalla montagna molto probabilmente a causa delle scosse di terremoto di ieri mattina. Il personale dell’albergo e i clienti sarebbero dunque da quasi 24 ore sotto la neve e le macerie. “La valanga è immensa”, confermano i soccorritori. Dentro l’albergo risultano 30 dispersi. Ieri l’hotel Rigopiano scriveva sulla sua pagina Facebook che le linee telefoniche erano in tilt. I soccorritori hanno al momento messo in salvo due persone.
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“Sono in salvo due persone – scrive il presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco sul suo profilo Facebook – le stesse che avevano mandato il messaggio di aiuto. Ci sono parecchi feriti, ma non si sa ancora quanti sono ancora dispersi o addirittura morti. Certo che la struttura e’ stata presa in pieno dalla slavina, tanto che si e’ spostata di dieci metri!”. Il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, sempre su Facebook, scrive “la valanga e’ di grandi dimensioni e ha coinvolto integralmente l’Hotel. La zona resta pericolosa per eventuali distacchi”. “Siamo nella colonna mobile in cammino verso l’hotel Rigopiano. Sul posto ci sono finora solo i soccorritori arrivati con gli sci”, dice il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, raggiunto dall’ANSA.


La colonna mobile non era infatti riuscita a procedere nella notte. E circa intorno alle 6 il sindaco aveva affidato alcune riflessioni al presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco che le aveva postate su Facebook: “Il soccorso alpino con gli sci è arrivato sul posto. La valanga è di grandi dimensioni e ha coinvolto integralmente l’hotel – afferma il sindaco – che pare abbia retto. Dentro si vede una lucina e adesso gli uomini stanno entrando. La zona resta pericolosa per eventuali distacchi e per adesso è impossibile cercare eventuali dispersi nella neve. Preghiamo che siano tutti salvi”.
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Hotel Rigopiano, i due salvati

Al momento della valanga l’hotel ‘Rigopiano’ di Farindola, in provincia di Pescara, ospitava 22 persone più il personale della struttura. Lo afferma la Protezione civile del Comune di Penne (Pescara), in base ai dati in possesso della Questura sugli ospiti registrati dall’albergo. Due persone, Giampiero Parete e Fabio Salzetta – riferisce una fonte del soccorso alpino della guardia di finanza – che si trovavano fuori dalla struttura, sono state messe in salvo. I soccorritori del gruppo del Cai di Campo Imperatore e il soccorso alpino delle fiamme gialle a fatica, facendosi largo fra 3-4 metri di neve sono arrivati sul posto con gli sci e stanno ora spalando per arrivare all’ingresso dell’hotel che si trova ai piedi del Gran Sasso.
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La colonna dei mezzi di soccorso deve ancora raggiungere l’albergo.  A circa 6 km dall’obiettivo la strada è risultata piena di alberi crollarti e nessun mezzo è stato in grado di procedere, cosicché i soccorritori hanno proseguito sugli sci alpinismo.


Una delle due persone tratte in salvo all’hotel ‘Rigopiano’ di Farindola (Pescara) è in stato di ipotermia. L’uomo non sarebbe in pericolo di vita, anche se le sue condizioni sono definite serie. L’uomo è stato trasportato dall’elicottero della Capitaneria di Porto, a bordo del quale c’era un infermiere del 118 di Pescara, all’aeroporto d’Abruzzo per essere poi trasferito all’ospedale di Pescara. Intanto, il Coc di Penne sta allestendo una struttura per accogliere i parenti degli ospiti dell’albergo. “Sono salvo perché ero andato a prendere una cosa in automobile”, ha riferito ai medici Giampiero Parete, 38 anni, che ieri ha lanciato l’allarme per la valanga che ha travolto l’hotel Rigopiano. La moglie e i due figli di Parete sono sotto le macerie dell’albergo. “E’ arrivata la valanga – ha detto ancora ai sanitari il 38enne, ricoverato in Rinimazione – sono stato sommerso dalla neve, ma sono riuscito a uscire. L’auto non è stata sepolta e quindi ho atteso lì l’arrivo dei soccorsi”.


L’uomo, residente a Montesilvano (Pescara), è cosciente ed è assistito dal personale della Rianimazione dell’ospedale di Pescara e dagli psicologi della Asl. E’ arrivato in stato di ipotermia, ma il quadro clinico non è preoccupante. E’ stato lui ieri a lanciare l’allarme al suo datore di lavoro. Poi la lunga attesa dell’arrivo dei soccorsi, insieme all’altro superstite.

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