Guerra agli spoiler

di Tommaso Giancarli

Pubblicato il 2016-04-27

Com’è noto a chiunque frequenti il mondo nel 2016, una delle maggiori minacce a cui l’umanità è esposta – insieme con il riscaldamento globale, le foto ingannatrici scattate con angoli angusti e gli americani – è senz’altro costituita dagli spoiler. Molta gente, infatti, vive nel terrore ogni mattinata successiva alla prima proiezione di una qualsiasi …

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Com’è noto a chiunque frequenti il mondo nel 2016, una delle maggiori minacce a cui l’umanità è esposta – insieme con il riscaldamento globale, le foto ingannatrici scattate con angoli angusti e gli americani – è senz’altro costituita dagli spoiler. Molta gente, infatti, vive nel terrore ogni mattinata successiva alla prima proiezione di una qualsiasi puntata delle serie tv più popolari; costoro non accendono il computer, non guardano il cellulare, non vanno al bar a fare colazione, non parlano con gli amici o con i colleghi, e in genere sono pervasi da uno spirito ansioso e ossessivo che peggiora nettamente la qualità della vita loro e di chi li circonda. Tutto questo per via della paura che una qualsiasi frequentazione umana, anche non volendo, riveli loro cosa ha fatto Coso, chi ha scopato con Cosa, se per caso è morto Cosetto, ecc.
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Un simile terrore è peraltro condiviso dai produttori delle serie, che temono che un’ondata di spoiler generi insoddisfazione, rabbia, frustrazione, e finisca con l’allontanare gli appassionati e piegare gli ascolti. Per questo [ATTENZIONE: CONTIENE SPOILER] gli sceneggiatori di Game of Thrones, la serie attesa e spoilerata per eccellenza, hanno deciso di combattere questo odioso fenomeno scrivendo e mandando in onda una puntata in cui non succede un cazzo di nulla mai.
L’idea, emerge da conversazioni informali, è quella di continuare l’inattività per l’intera stagione, e forse per altre due o tre a seguire: con il risultato atteso di avere spettatori sorpresi e alla lunga anche inebetiti, ma contando sul naturale ottimismo dell’essere umano e sui problemi col sesso dei giovani occidentali per mantenere comunque uno zoccolo duro di gente che passa la domenica notte a guardare cinquanta minuti in cui non succede una sega, e neanche si vedono i draghi.

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