Economia
Come voterà la Grecia al referendum
Giovanni Drogo 29/06/2015
I sondaggi dicono che al #greferendum vinceranno i Sì. Nel frattempo a sei giorni dal voto i greci si confrontano sui pro e i contro delle alternative. E se i no presentano il voto come una battaglia contro la Germania i Sì dicono di voler di evitare il disastro

È tempo di #greferendum, chi non è greco e non potrà a andare a votare “per fargliela vedere all’Europa” si limiterà a fare il tifo sui social network. I greci invece il 5 luglio andranno a votare ed è la loro opinione quella che ci interessa davvero. Non andranno a votare per scegliere tra l’euro e un ritorno alla dracma ma per dire sì o no alle proposte avanzate dal Fondo Monetario Internazionale. I sondaggi danno il sì tra il 47% e il 57% e il no tra il 33% e il 29%
#TEAM_OXI: QUELLI CHE VOTERANNO NO
Il Premier Alexis Tsipras non ha indetto il referendum per “lavarsi le mani” e non farsi carico delle responsabilità della decisione. Lo ha fatto perché respingere o firmare il piano di rientro avanzato dai creditori andrebbe oltre il mandato a trattare con la Troika ricevuto dal popolo greco alle elezioni politiche. Alexis Tsipras si è espresso in modo chiaro per il No, ma non è affatto detto che i greci siano della stessa opinione. Se si cerca su Twitter l’hashtag #Tean_OXI (#dimopsifisma è referendum) è possibile farsi un’idea delle ragioni di coloro che voteranno no.
#team_oxi #Greferendum #CAPITALCONTROLS #GreeceCrisis pic.twitter.com/sHgTOnp2H9
— Άρης Πορνοστάρλετ (@Arhsx) June 29, 2015
Chi dice di votare no lo fa sostanzialmente per quattro motivi, tutti riguardanti l’inasprimento delle misure di austerità e la conseguente umiliazione del popolo greco da parte dei creditori internazionali:
la proposta degli istituti di credito significa austerità e recessione, il paese e la società con il cappio del debito intorno al collo. la proposta degli istituti di credito significa più disoccupazione, più povertà. la proposta degli istituti di credito si intende la distruzione delle PMI, la scomparsa dei contadini, la dissoluzione del turismo, l’umiliazione dei pensionati. la proposta degli istituti di credito significa umiliazione e sottomissione.
Chi vota questo vuole una Grecia più forte in Europa, in grado di scegliere il proprio futuro. Un “grande no” ai capricci dell’Europa potrà aiutarci a rimetterci in sella, scrive questa utente di Twitter
Νομίζω αρκετά ανεχτήκαμε τα καπρίτσια των Ευρωπαίων ένα μεγάλο ΟΧΙ και θα ορθοποδησουμε μονοι μας #team_OXI — Erasmia Henderson (@ErasmiaRusher) June 26, 2015
Ieri a Salonicco durante la manifestazione alcuni manifestanti hanno bruciato una bandiera europea in segno di protesta
E qualcuno avanza proposte come un’uscita non solo dall’Euro ma anche dalla Comunità Europea per entrare a far parte dei BRICS
Non tutti sembrano volere un’uscita dall’Euro ma semplicemente credono che una Grecia forte possa rendere più forte anche l’Unione Europea. Anche se qualcuno fa dell’ironia sulle note dei Clash suggerendo che il referendum sarà anche sulla politica di Tsipras e sulla permanenza nell’area Euro.
#dimopsifisma #team_OXI pic.twitter.com/VWOCUFYOcl
— eleni poli (@Eleni_bb) June 26, 2015
Ed in effetti in molti raccontano il #greferendum del 5 luglio nell’ottica dell’eterna lotta tra Grecia e Germania:
Έτσι απλά ….. #oxi #οχι #dimopsifisma pic.twitter.com/U7DnoIDtlU — harry N one (@harrylocksmith) June 27, 2015
Ad esempio qui si ricorda l’anniversario dell’inizio della Campagna di Grecia (28 ottobre 1940) e la lotta dei greci contro l’invasione nazi-fascista
#5thOfJuly WE SAY NO to the #banksters as we said it 75years ago to #nazis! #Greferendum #No #OXI #EndAusterityNow pic.twitter.com/Xd2TUCt2Jf — Κapoios Αllos (@Kapoiosmpla) June 27, 2015
Oppure anche qui (con la non voluta ironica aggiunta dell’epica spartana a difesa delle rovine dell’antica Grecia)
We said OXI – NO on the 28th October 1940 and we will say it again next Sunday! Μωλον Λαβε – Come and Get it #greecepic.twitter.com/eZJVR4Dl6k
— Nikos DT (@NikosDT) June 26, 2015
E se i greci paragonano la Germania di oggi a quella nazista e gli utenti di tutta europa si fanno foto con i cartelli con scritto OXI i tedeschi non stanno certo a guardare. E rispondono con i loro NEIN ad elargire “ancora altri miliardi alla Greca”. Che popolo meraviglioso.
Non è da sottovalutare la vulgata dei “No” secondo la quale il #greferendum viene presentato non tanto come una scelta tra lo stare o il non stare in Europa (o accettare le condizioni della Troika) quanto come una lotta contro la Germania
#dimopsifisma pic.twitter.com/DNwiw2Cn2w
— Η Νταιζη στον παιζει (@SKalimeri) February 16, 2015
E per finire un po’ di ironia su quello che attende i greci se voteranno “No” al referendum:

Quello che ci attende se voteremo “no”
#TEAM_NAI: QUELLI CHE VOTERANNO SÌ
I sondaggi danno per certa una vittoria del Sì ma i sostenitori del #team_nai sono molto meno numerosi sui social dove gli utenti sembrano per la maggior parte schierati per il “No”. Ciononostante le ragioni del “Sì” a volte sono sovrapponibili a quelle del “No”, c’è chi voterà per far passare il referendum perché sostiene che la Grecia fa parte dell’Europa e quindi ci deve rimanere. Alcuni sostenitori del No vogliono una Grecia forte in Europa, alcuni sostenitori del Sì vorrebbero altrettanto.

Ma le ragioni più forti a favore del Sì non sono quelle degli ideali europeisti ma le immagini, molto più concrete, della corsa agli sportelli bancari di questi giorni, del limite ai prelievi e delle banche chiuse. Lo ha spiegato Guido Iodice qui su NeXt e lo spiegano anche alcuni utenti greci su Twitter.

Votando sì all’accordo con la Troika i greci faranno un estremo tentativo di scongiurare il fallimento e un periodo molto lungo di estrema incertezza economica che si tradurrebbe nel rischio di un maggiore impoverimento per i cittadini. La scelta che hanno di fronte i greci non è facile, come riassume bene questa vignetta, ma probabilmente solo una delle due può essere considerata un vero e proprio suicidio.
