Greenpeace sale sul tetto del mondo per salvare l'Artico

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2014-09-04

Dalla Grande Muraglia cinese alle vette più alte della Svizzera, dai grattacieli di Bangkok ai vulcani neozelandesi

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Mentre Greenpeace rende noti i risultati di un sondaggio internazionale secondo cui tre intervistati su quattro vorrebbero l’istituzione di un’area protetta nelle acque attorno al Polo Nord, decine di attivisti dell’organizzazione ambientalista si stanno arrampicando quest’oggi sul tetto del mondo, per rilanciare l’attenzione sulla tutela dell’Artico. Dalla Grande Muraglia cinese alle vette più alte della Svizzera, dai grattacieli di Bangkok ai vulcani neozelandesi, in tutto il mondo si sta alzando un’unica voce per difendere l’Artico da attività pericolose come trivellazioni petrolifere e pesca industriale.


«Oggi i nostri governanti ricevono un forte segnale: la volontà della gente di difendere l’Artico è sempre più forte e non può più essere ignorata», afferma Kumi Naidoo, Direttore Esecutivo di Greenpeace International. «I nostri leader ora hanno sia il mandato che la possibilità di agire per la salvezza del clima e la salvaguardia dell’Artico. Il mondo sta guardando e chiede di intervenire», conclude Naidoo. Negli ultimi due mesi, oltre 800 influenti personalità mondiali hanno firmato una Dichiarazione Artica, con cui chiedono interventi decisi a tutela del Polo Nord. Tra i firmatari, l’Arcivescovo Desmond Tutu, il Premio Oscar Emma Thompson e diversi ministri dell’Ambiente di stati artici. Nelle prossime settimane, alcune delegazioni guidate da Greenpeace presenteranno queste richieste e l’elenco dei firmatari alle ambasciate dei Paesi artici in tutto il Pianeta.

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