La Grecia e il dilemma del prigioniero

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-02-19

Nel negoziato tra Atene e Bruxelles è stata spesso tirata in ballo la teoria dei giochi. Il Corriere della Sera la riepiloga in un’infografica

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Nel negoziato tra Atene e Bruxelles è stata spesso tirata in ballo la teoria dei giochi, anche perché il ministro delle finanze greco Yanis Varoufakis ne è considerato universalmente un esperto. Lui stesso, in un articolo per il New York Times, aveva però smentito che c’entrasse qualcosa. Il Corriere della Sera riepiloga oggi in un’infografica come funziona il dilemma del prigioniero, il gioco più famoso della teoria dei giochi.

dilemma del prigioniero
Il dilemma del prigioniero (Corriere della Sera, 19 febbraio 2015)

L’applicazione della teoria dei giochi alla crisi greca viene spiegata nel pezzo di Danilo Taino:

Prendiamo due spacciatori di droga che vengono arrestati e chiusi in celle separate.Viene detto loro che si faranno due anni di prigione. Il magistrato si accorge però che probabilmente sono anche responsabili di un reato più grave, un furto di armi. Ma non ha prove. Quindi fa la stessa proposta ai due, sempre tenendoli separati: «Se confessi il furto,diamo un anno di carcere a te e dieci anni al tuo compare; mase neghi e l’altro confessa, i dieci anni li prendi tu e lui uno. Seambedue confessate, vi diamotre anni ciascuno. Se entrambinegate, restate con i due anniper spaccio». Quest’ultimo è lo scenario più vantaggioso per entrambi.
Ma dal momento che i due non si fidano l’uno dell’altro, faranno un calcolo diverso, che rientra nel caso dell’Equilibrio di Nash, e decideranno di confessare perché quello è il rischio minore tenendo conto di cosa potrebbe decidere l’altro (provare le ipotesi su una matrice). È un caso di gioco non cooperativo nel quale l’equilibrio si raggiunge quando ciascuno dei protagonisti fa la scelta migliore per se stesso tenendo conto delle decisioni dell’altro. Se sarà questo il finale tra Atene e Bruxelles si vedrà. Certo, la trattativa è più complicata. Non sarà però la complessità a determinarne l’esito. Negli ultimi anni, la Teoria dei Giochi ha trovato applicazioni sofisticatissime.
Famoso è il caso di Bruce Bueno de Mesquita, della New York University, che ha previsto una serie di eventi politici, a cominciare dalla caduta di Hosni Mubarak in Egitto, con precisione temporale straordinaria. Altre applicazioni, sempre computerizzate, riescono a funzionare da elementi mediatori tra Paesi in conflitto che non vogliono dare, durante una trattativa, informazioni all’avversario e rischiano quindi di fare fallire i negoziati. Il problema, piuttosto, nel caso greco è capire se Varoufakis e Tsipras rispondono alle caratteristiche dell’Homo oeconomicus che si comporta razionalmente, sulla base del proprio interesse.

Uno dei libri più interessanti che riepiloga la teoria dei giochi è Calcoli Morali di Lazlo Merò, matematico ungherese.

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