«Grazie Rai per la puntata di Iacona sugli OGM»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-03-05

Pubblichiamo la lettera aperta inviata a Iacona, Boschin, Bignardi e Maggioni da un gruppo di cittadini sulla puntata di Presa Diretta dedicata agli OGM e sulle critiche che ha ricevuto la trasmissione   Milano, 3 marzo 2016 Alla cortese attenzione di Riccardo Iacona e Liza Boschin Presa Diretta, Rai3 E p.c. a Daria Bignardi, Direttore …

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Pubblichiamo la lettera aperta inviata a Iacona, Boschin, Bignardi e Maggioni da un gruppo di cittadini sulla puntata di Presa Diretta dedicata agli OGM e sulle critiche che ha ricevuto la trasmissione
 
Milano, 3 marzo 2016
Alla cortese attenzione di Riccardo Iacona e Liza Boschin Presa Diretta, Rai3
E p.c. a Daria Bignardi, Direttore Rai3 a Monica Maggioni, Presidente Rai
Gent. Sig Iacona, Gentile Liza Boschin, Gentile Direttrice e Gentile Presidente,

Oggetto: Presa Diretta del 28 Febbraio

A seguito della puntata Presa diretta del 28 febbraio “Chi ha paura degli Ogm”, abbiamo letto una sprezzante lamentela sollevata da un’associazione d’imprese private, AIAB. Cerchiamo qui di rispondere punto per punto alla missiva del Presidente di AIAB sig. Vizioli. Premettiamo che siamo Agricoltori tradizionali, innovatori e sostenitori del progresso in agricoltura.
Franco Nulli, Milano Una laurea in ingegneria meccanica, prima di dedicarmi all’agricoltura 34 anni addietro, mi ha dotato di buona dose di logica (io la definisco aristotelica, consequenziale).
Alberto Guidorzi, Mantova Laurea in Scienze Agrarie. Agronomo che si è occupato di miglioramento genetico delle piante di grande coltura.
Marco Aurelio Pasti, Venezia Imprenditore agricolo. Laurea in Scienze Agrarie.
Deborah Piovan, Padova Imprenditrice agricola. Laurea in scienze Agrarie.
Giorgio Uccellatori, Rovigo Imprenditore agricolo. Perito Agrario.
Paolo Astolfi, Rovigo Imprenditore agricolo, allevatore. Perito Agrario.
Nessuno di noi è asservito a lobby misteriose e tantomeno siamo azionisti delle vituperate Multinazionali del veleno. Siamo Agricoltori e ricercatori col desiderio di veder affermati i principi della ricerca e del conseguente progresso verso un’opposizione aprioristica anche della ricerca. Galileo è il nostro faro. Vi inviamo a seguire le nostre personali controdeduzioni cercando di quotare il testo del sig. Presidente Vizioli punto per punto. Ringraziamo per la considerazione.
Cordiali saluti,
Franco Nulli, Alberto Guidorzi, Marco Aurelio Pasti, Deborah Piovan, Giorgio Uccellatori, Paolo Astolfi

1) siamo davvero rimasti sconcertati guardando la puntata di Presa Diretta di ieri sera dal titolo “Chi ha paura degli OGM?”.

Non c’è dubbio che dopo vent’anni di pensiero unico antiscientifico i rappresentanti di gruppi d’imprese anti-OGM restino sconcertati di fronte ad una trasmissione del Servizio Pubblico non compiacente e che mette in discussione il sistema di paure su cui si fonda, in parte, il loro sistema di marketing. Lo schema è semplice: spaventare il consumatore con notizie allarmistiche, per poi rassicurarlo con dei prodotti commercializzati dagli aderenti all’AIAB.

2) Pensavamo che il programma fosse uno degli ultimi baluardi del giornalismo d’inchiesta. Quello che ascolta e da voce a tutti gli interlocutori, che sviscera, legge, approfondisce, conosce, per poi riportare ai cittadini una visione a 360 gradi della questione trattata, offrendo a tutti gli strumenti per decidere al meglio da che parte stare.

Leggere e approfondire sono alla base del giornalismo d’inchiesta ma dar la parola a tutti non è sempre informazione corretta. I dibattiti pubblici finora si sono svolti dando la parola a uno scienziato favorevole ed uno contrario agli OGM, come se la scienza fosse spaccata esattamente a metà. Ma non è così, ogni scienziato ragiona con la sua testa, ma tutte le principali accademie scientifiche nazionali (in rappresentanza di decine di migliaia di scienziati italiani) ed internazionali hanno emesso svariati documenti tutti favorevoli all’impiego degli OGM ad oggi autorizzati, con alcune raccomandazioni sul loro corretto impiego. Come mai l’Accademia delle Scienze o dei Lincei o la Pontificia Accademia delle Scienze, oppure consorzi di Società scientifiche nazionali non hanno mai redatto un testo che glorifichi le tesi delle imprese affiliate ad AIAB? Come mai AIAB basa le sue tesi solo su singoli scienziati?

3)Invece no, ieri sera la redazione di Presa Diretta ha celebrato un bel funerale di questo tipo di giornalismo, seppellendolo sotto troppa superficialità, fretta, mancanza di conoscenza dei problemi reali, mancanza di contraddittorio, totale parzialità. E ci auguriamo che i motivi siano solo questi e non altri, meno edificanti ma prassi per le lobby OGM.

Qui i termini della questione vengono platealmente ribaltati. Scienziati pubblici, finanziati con fondi pubblici italiani e che brevettano a nome dello Stato Italiano vengono tacciati di essere una lobby quando non assecondano gli interessi commerciali di aziende con interessi miliardari e multinazionali come alcune di quelle che fanno parte della sedicente task force anti ogm. Tutte queste sono società private che vorrebbero mettere il bavaglio alla Ricerca scientifica Pubblica che non avvalora le tesi commerciali di queste aziende private.

4) Uno spot pro OGM, senza se e senza ma. Nonostante avessimo chiesto con largo anticipo e attraverso varie forme di essere ascoltati. Nella puntata di ieri si è giocato inoltre molto sulla confusione. Accettando affermazioni che nulla hanno a vedere con la scienza, come quella che gli OGM sono stati prodotti dalla naturale evoluzione delle specie, e anche cadendo in continue contraddizioni.

Quello che appare strabiliante è che una trasmissione incentrata sulla Ricerca scientifica avrebbe dovuto ascoltare le elucubrazioni commerciali di aziende private che perseguono l’interesse privato e che vorrebbero piegare la Scienza ai loro fini. Di certo AIAB non può aver gradito il fatto che sia stato smascherato come manipolatore delle sue pubblicazioni il docente di Veterinaria Federico Infascelli, assiduo frequentatore dei convegni anti-Ogm e referente campano per l’associazione privata con interessi sovranazionali Slow Food. I dati del Prof. Infascelli facevano da pilastro a tesi anti-Ogm come quelle propugnate da AIAB. Forse è proprio quella del Prof. Infascelli il tipo di scienza gradita a questi gruppi d’interesse. Una scienza manipolabile. Una distorsione della scienza che noi liberi imprenditori, invece, non vorremmo mai vedere nel nostro Paese.

5) Ma sono tutti matti allora i cittadini/consumatori, ambientalisti e produttori, rappresentati da oltre 40 associazioni, tra cui Coldiretti, CIA, Slow Food, Legambiente, Wwf ecc… che sono contrari agli Ogm?

Non vediamo in questa lista di AIAB associazioni di scienziati, Accademie o Società scientifiche accreditate a livello internazionale. Solo imprese private, solo gruppi d’interesse privato. Privato come quello delle nostre aziende, quindi legittimo sia ben inteso, ma non stiamo parlando di associazioni caritatevoli.

6) Sono tutti “traditori della scienza” i ricercatori che non credono negli organismi geneticamente modificati come soluzione per sfamare il mondo? Sono tutti incoscienti e “affossatori” della libera ricerca scientifica i politici che hanno vietato la coltivazione di OGM? Sono tutti autolesionisti gli agricoltori che vogliono salvaguardare i loro terreni praticando metodi biologici e di tutela della biodiversità?

Ogni agricoltore deve essere libero di produrre ciò che vuole purché non danneggi ambiente e consumatori, il problema è che agli agricoltori italiani viene vietato di utilizzare il mais resistente alla piralide senza che vi sia evidenza di danni per l’ambiente o la biodiversità, anzi esso porterebbe a riduzione dell’uso di insetticidi. Il problema inoltre è che i politici non hanno solo vietato la coltivazione senza motivazioni credibili, ma hanno vietato la sperimentazione in campo per evitare la raccolta di dati che dimostrasse l’assurdità del divieto di coltivazione.

7) E’ contro la scienza chi ricorda che il polline vola e contamina chi per norma non deve contenere OGM? Come mai nessuno di questi agricoltori è stato interpellato? Eppure non è difficile trovarli. Come mai l’unico agricoltore biologico intervistato era americano? Gli USA, sul biologico, si sa, non hanno le nostre garanzie e le nostre tutele, anzi fanno saltare gli accordi commerciali se qualcuno osa chiedere l’inserimento dell’obbligo di dichiarazione in etichetta.

E’ contro la scienza chi afferma che la coesistenza tra colture OGM e non OGM non è possibile, se l’obbiettivo da raggiungere è lo 0.9%, che è l’ attuale soglia di presenza accidentale di OGM nel biologico prevista dai regolamenti. Ancora una volta gli scienziati pubblici si dovrebbero confrontare con imprenditori di una nicchia di mercato che produce alimenti dai costi esorbitanti. Forse ognuno di noi quando accompagna un figlio a scuola usando la Panda dovrebbe porsi il problema che lui sta occupando una strada, ma così facendo intralcia il percorso ad una rombante Ferrari Testarossa?

8) Come mai in riferimento al glifosate è stato praticamente omesso che lo IARC (Istituto per la ricerca sul cancro dell’OMS) lo ha definito sicuro cancerogeno per animali e probabile cancerogeno per l’uomo (cosa riportata peraltro dai più importanti media) e invece si è parlato solo del parere dell’EFSA che, con una dichiarazione a detta di molti, e dello stesso IARC, “truffaldina”, ha messo in discussione il parere dello IARC? Perché nessuno ha fatto rilevare che l’80% degli OGM in commercio non è resistente alla siccità e ai parassiti ma lo è al glifosate, cancerogeno e inefficiente, visto che molte piante infestanti sono diventate resistenti, nonché uno dei pesticidi più utilizzati al mondo?

Ancora una volta si vuol fare d’ogni erba un fascio. Citare l’attuale bagarre sul glifosate, erbicida abbondantemente usato anche nell’agricoltura convenzionale non ogm, per giustificare la distruzione dei campi del prof. Rugini o il divieto di utilizzo del mais bt non c’entra nulla. Nessuno degli scienziati intervistati lavora su piante resistenti ad erbicidi, alcuni invece hanno mostrato innovazioni 100% italiane che ad esempio consentirebbero ad alcune piante di tollerare periodi di stress idrico.

9) Lo sa, caro Iacona, che secondo uno studio della Washington State University, che ha analizzato 40 anni di ricerche scientifiche, il biologico e l’agricoltura sostenibile possono sfamare il mondo, salvaguardando l’ambiente e contrastando i cambiamenti climatici senza aggredire la salute dei consumatori? Perché non ha intervistato nessuno di questi scienziati? Anche loro sono facili da trovare, il loro indirizzo email è su internet e rispondono subito.

Veramente nell’Abstract di questa pubblicazione, che non è il Verbo, sta scritto che “.. non c’è un singolo approccio per sfamare con cibo sano il mondo. Ma c’è bisogno di un insieme di agricoltura biologica e altri sistemi agricoli innovativi.”

10) Lo sapete che la fame non è causata dalla scarsità di cibo ma dalla difficoltà per i poveri di accedervi, proprio perché poche multinazionali controllano tutto il mercato mondiale? Insomma, i buchi di informazione e le contraddizioni sono stati davvero troppi. Fino alla fine quando si è parlato di cambiamenti climatici. Ma lo sapete, caro Iacona e cara Boschin, che la maggior parte delle emissioni che incidono sui cambiamenti climatici vengono dall’agricoltura e dalla zootecnia intensiva? Avete mai letto qualche documento serio riguardo a questo?

Veramente l’agricoltura biologica usa lavorazioni meccaniche per il controllo della flora infestante, quindi consuma più energia e ossida di più i terreni. E’ vero che grazie all’uso di fertilizzanti organici ripristina la sostanza organica del terreno e usa meno fertilizzanti di sintesi che sono energeticamente molto costosi, ma senza l’agricoltura tradizionale non avrebbe abbastanza fertilizzanti organici (perché richiede anche l’uso di farine animali, in buona parte nutriti con Ogm). Per quanto riguarda il problema della fame nel mondo è semplicistico attribuirlo solo alle cattive multinazionali come se non esistessero decine di diversi problemi. Problemi tanto complessi che nemmeno le piante Ogm da sole potrebbero risolvere questi problemi, tantomeno quelle da agricoltura biologica che abbondano nelle regioni meno fortunate dell’Africa Subsahariana.

11) Lo sapete che la “Pacha Mama” avrebbe invece bisogno di rotazione dei terreni e di non essere avvelenata dai pesticidi che le coltivazioni OGM chiedono in forma massiccia?

Di che sta parlando? Anche chi usa piante OGM fa rotazione! Di che OGM parla? Il mais Bt richiede meno pesticidi del mais convenzionale ed il mais Bt è più sicuro per la salute umana del mais biologico, perché meno inquinato da fumonisine. Anzi, questo è stato uno dei pochi errori commessi nei servizi di Presa Diretta perché si è erroneamente parlato di inquinamento da aflatossine (e su questo non abbiamo dati vista l’assenza di sperimentazione in pieno campo) mentre il problema è quello delle fumonisine che rende in 55% del mais italiano vietato per il consumo umano.

12) Lo sapete che i cambiamenti climatici si contrastano soprattutto tutelando la biodiversità e abbandonando le monoculture?

Molti OGM, come il mais resistente alla piralide, consentono di produrre di più per unità di superficie e quindi richiedono di convertire meno superfici naturali alla coltivazione, quindi sono in grado di tutelare meglio la biodiversità su scala globale. E poi in Italia la piralide si mangiava 1 milione di tonnellate di mais all’anno che corrispondono a 2,6 milioni di tonnellate cdi CO2 all’anno non sottratte dall’atmosfera ovvero 43 kg per ogni abitante che si poteva evitare coltivando mais resistente alla piralide su mezzo milione di ettari. Inoltre si calcola che nel mondo ogni anno grazie alla tecnica della semina su sodo (ossia senza arare il terreno) praticata su alcune colture Ogm, si eviti la liberazione in atmosfera di tanti gas serra quanti quelli emessi da 12 milioni di autovetture ognuna delle quali percorre 15mila chilometri l’anno. Non basta la biodiversità ed i riti degli sciamani per ridurre le emissioni di gas serra, servono anche vere pratiche agronomiche che evitino l’uso di fertilizzanti di sintesi (come illustrava un ricercatore nel servizio di Iacona) e pratiche di gestione del suolo da agricolture avanzate.

13) Caro Iacona, ci auguriamo davvero con tutto il cuore di doverci ricredere sulla qualità del suo programma e che quello di ieri sera sia stato solo un brutto scivolone. Può succedere, purché si tratti di un errore e non di un omaggio a qualcuno. A questo punto però bisognerebbe interpellare tutti coloro che contro gli Ogm si battono da anni, in prima linea i sostenitori dell’agricoltura biologica che, al contrario di tutti coloro che stanno distruggendo e avvelenando il pianeta per il loro tornaconto personale, lavorano e si impegnano per salvaguardare davvero l’ambiente, le nostre eccellenze alimentari, il nostro ricco patrimonio di biodiversità e, sì certo, anche la nostra salute.

E’ inaccettabile che agricoltori non biologici vengano etichettati come distruttori e avvelenatori del pianeta per il proprio tornaconto personale, soprattutto nel momento in cui chiedono di poter coltivare un mais più sano per il consumatore e che non richiede l’uso di insetticidi. Certo, Iacona vada ad intervistare tutti questi signori e prima di andare da loro si faccia inviare una dichiarazione di Assenza di Conflitti d’Interesse, la controlli con cura e casomai faccia un’indagine su questi conflitti.

14) Perché anche se questo non è scientificamente dimostrato, la questione è controversa e quando c’è di mezzo la salute dei cittadini bisogna applicare sempre il principio di precauzione. Aspettiamo quindi con ansia di essere contattati quando parlerete di nuovo di questi temi. Grazie Vincenzo Vizioli Presidente AIAB

Questa chiusura è davvero imbarazzante. Lei Iacona ha intervistato l’orgoglio della scienza medica (Mantovani) e farmacologica (Garattini) italiana, le manca di sentire il luminare Vizioli. Che tristezza. Grazie Iacona per avere dato la possibilità di esprimere pareri e prove a veri scienziati, possibilità che era stata negata per 20 anni. Grazie di aver liberato la ricerca italiana e di aver dato respiro alle idee delle migliori teste del nostro Paese.
Grazie Iacona di aver acceso la luce su una tematica volutamente mantenuta nell’ombra da tanti anni. Una luce che fa piacere ora accendere anche per noi, anche pensando che accendendo quella luce, ora pagheremo volentieri il canone per un vero servizio pubblico.
Grazie Iacona. Grazie Direttore Bignardi. Grazie Presidente Maggioni.

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