La grande truffa dell'IRAP retroattiva 2014

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2014-10-28

Nel 2014 le imprese si troveranno a pagare 2 miliardi in più. Per avere uno sconto di 5,6 miliardi nel 2015. Renzi si rimangia lo sconto di aprile, mentre aumenta l’imposizione anche per fondi pensione ed enti no-profit

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La grande truffa dell’IRAP retroattiva del governo Renzi: le imprese si troveranno a pagare due miliardi di euro in più di tassa nel 2014 per poter usufruire dello «sconto» pubblicizzato nella Legge di Stabilità 2015. Anche se questo piccolo dettaglio non c’era nelle slide di presentazione alla manovra, l’ultima bozza del Ddl di Stabilità «bollinata» conferma gli aumenti di imposta in deroga allo Statuto del contribuente. Un grafico della relazione tecnica, tratto da qui:

irap retroattiva
IL dettaglio della relazione tecnica che evidenzia le maggiori entrate nel 2014 per l’IRAP in vista del taglio 2015

LA GRANDE TRUFFA DELL’IRAP RETROATTIVA 2014
E così, sorpresa delle sorprese per un’impresa, i versamenti 2014 avranno un’aliquota del 3,9% e non del 3,4 come stabilito dal governo appena sei mesi fa in occasione dell’annuncio degli 80 euro in busta. Quei soldi il governo doveva recuperarli tramite le rendite finanziarie, la cui tassazione era stata portata dal 20 al 26% il primo luglio scorso. Inutile dire che invece questa tassa rimarrà invariata. Scrive Il Sole 24 Ore: «Nel determinare il saldo dell’Irap in scadenza il 16 giugno 2015, non si potrà beneficiare neanche della nuova agevolazione sulla deduzione integrale del costo del lavoro derivante da contratti a tempo indeterminato. La “neutralizzazione” della componente lavoro dalla base imponibile Irap scatterà soltanto dall’esercizio successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014. Tradotto in soldoni, il beneficio si vedrà solo al momento dei versamenti d’imposta da effettuare nel 2016, al netto della scelta per l’acconto previsionale».
L'infografica del Sole 24 Ore sulle entrate della Legge di Stabilità 2015
L’infografica del Sole 24 Ore sulle entrate della Legge di Stabilità 2015

Scrive il commercialista Nicola Forte sul sito dell’IPSOA: «La legge di Stabilità 2015 consente la deduzione integrale del costo dei lavoratori dipendenti assunti con contratto a tempo determinato. Tuttavia, il beneficio fiscale risulta in parte compensato (negativamente) con un nuovo incremento dell’aliquota base dal 3,5 al 3,9%. In buona sostanza la novità assorbe, eliminandolo, il precedente beneficio introdotto, prima dell’estate, e di fatto non ancora applicato da imprese e professionisti». Per l’anno prossimo non ci sarà alcun nuovo vantaggio, e l’Irap si calcolerà ancora con l’aliquota 3,9%. Italia Oggi qualche giorno fa aveva pubblicato un grafico sulle deduzioni rispetto al costo del personale:

Per quanto si evince dalle nuove disposizioni, l’intero costo del lavoro dipendente (comprensivo degli oneri contributivi e assistenziali), assunto a tempo indeterminato, viene dedotto dalla base imponibile dell’imposta regionale ovvero, come indicato nella relazione di accompagnamento, se la sommatoria delle deduzioni indicate (analitiche o forfetarie) è inferiore al costo complessivo dei lavoratori dipendenti assunti a tempo indeterminato, l’impresa può dedursi un’ulteriore importo «fino a concorrenza dell’onere sostenuto».

L'infografica di Italia oggi sulle deduzioni Irap (24 ottobre 2014)
L’infografica di Italia oggi sulle deduzioni Irap (24 ottobre 2014)

LE ALTRE TASSE RETROATTIVE NEL 2014
Altre tasse avranno un aumento retroattivo nel 2014 in deroga allo Statuto del Contribuente.  L’anno scorso il governo Letta aveva aumentato l’anticipo Irap e Ires per banche e assicurazioni allo scopo di finanziare l’abolizione dell’Imu. Per i fondi pensione l’aliquota sui rendimenti passerà dall’11,5 al 20 per cento. Per quanto riguarda gli investimenti in titoli di stato dei paesi White List è confermata invece la tassazione al 12,5%. La nuova aliquota sarà operativa fin da quest’anno una volta neutralizzati gli scatti effettuati. Sale poi la base imponibile per gli enti non commerciali. L’incremento vale in relazione agli utili distribuiti al primo gennaio 2014 e vale principalmente per trust e fondazioni bancarie.
Foto copertina da Pixabay

Leggi sull’argomento: l’Irap retroattiva e le altre tasse retroattive 2014

 

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