Gli otto consiglieri M5S pronti a scaricare Virginia Raggi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-12-18

Andrea Arzilli sul Corriere della Sera racconta oggi che dietro il rimpasto di giunta che ieri ha evitato a Virginia Raggi il ritiro del simbolo del MoVimento 5 Stelle e la sopravvivenza in Campidoglio c’è una corrente di otto consiglieri che hanno spaccato in due la maggioranza a 5 Stelle in Campidoglio, con la sponda …

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Andrea Arzilli sul Corriere della Sera racconta oggi che dietro il rimpasto di giunta che ieri ha evitato a Virginia Raggi il ritiro del simbolo del MoVimento 5 Stelle e la sopravvivenza in Campidoglio c’è una corrente di otto consiglieri che hanno spaccato in due la maggioranza a 5 Stelle in Campidoglio, con la sponda del M5S nazionale. Gli otto consiglieri che hanno detto no a Raggi spaccando in due la maggioranza Cinque Stelle in Campidoglio sono adesso l’elemento che può decidere le sorti dell’amministrazione, ovviamente in linea diretta con Colomban:

In tutto gli scranni M5S in aula sono 29, quindi basta che gli otto decidano di non sostenere col voto un documento strategico, tipo la manovra finanziaria che è in discussione in questi giorni, e la sfiducia tecnica è servita. Ieri a palazzo Valentini, messa al voto la fiducia a tempo alla sindaca, gli otto falchi hanno detto sì. Ora l’appuntamento è con l’approvazione del bilancio. Angelo Sturni, Gemma Guerrini, Giuliano Pacetti, Maria Teresa Zotta, Sara Seccia, Valentina Vivarelli e il presidente della commissione bilancio Marco Terranova: gli anti-Raggi sono tutti legati ai due big «lombardiani», il presidente dell’Assemblea Marcello De Vito (che non vota in Consiglio comunale) e il capogruppo Paolo Ferrara (che invece vota).
Politicamente il reset del «Raggio magico» e l’inserimento di Colomban azzerrano il margine d’azione della sindaca. E tecnicamente il manipolo dei ribelli può tenere costantemente sott’occhio i lavori della giunta. Ogni provvedimento, in sostanza, assumerà da ora in avanti il senso di un check-point sulla fiducia. Quindi per forza a tempo.

paola muraro virginia raggi

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