Quegli oggetti misteriosi nelle fotografie del CERN

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2014-10-23

Per festeggiare i suoi 60 anni di vita ha iniziato a digitalizzare l’archivio fotografico e chiede aiuto al Web per identificare alcune foto molto curiose

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Il CERN sta digitalizzando il suo archivio fotografico cartaceo, si tratta di circa 250.000 foto che raccontato la storia e la vita quotidiana prima dell’avvento della fotografia digitale. Il processo di raccolta e di catalogazione sarà lungo ma quelli del CERN contano di riuscire prima o poi a mettere on line tutto il materiale fotografico per renderlo consultabile da tutti tramite il CERN Document Server (CDS). Al momento il processo di digitalizzazione coinvolge gli archivi di immagini nel periodo tra il 1955 e il 1985: si tratta di circa 120.000 foto in bianco e nero. Eccone alcune:


LE FOTO MISTERIOSE
Non tutte le foto originali sono catalogate bene, ce ne sono molte che non hanno nessuna dicitura a parte la data in cui sono state scattate. Per questo motivo quelli del CERN hanno pensato di rivolgersi all’Internet (che in fondo è anche una loro invenzione) per tentare di recuperare qualche informazione in più e integrare quindi la scheda di catalogazione.
Alcune delle didascalie delle foto misteriose (fonte: http://cds.cern.ch/)
Alcune delle didascalie delle foto misteriose (fonte: http://cds.cern.ch/)

Al momento le foto hanno didascalie abbastanza spiritose, ma la speranza è che tramite una forma di crowd-sourcing sia possibile riuscire a identificarle, eccone alcune con le (poche) informazioni fornite dal CERN.

L’INTERNET ALL’OPERA
Alcuni siti hanno già raccolto la sfida lanciata dal CERN. Su Reddit è stato aperto un thread dove i redditors hanno iniziato a cercare di identificare alcune delle immagini misteriose.
via Reddit.com
via Reddit.com

Anche sul sito Metalfilter si lavora per scoprire cosa siano gli oggetti misteriosi dell’archivio fotografico del CERN. Se conoscete qualcuno che ha lavorato al CERN negli anni Settanta provate a chiedergli di dare una mano ai bravi ragazzi di Ginevra.
Foto di copertina: CERN

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