Giancarlo Magalli spiega la democrazia in Rete al Fatto Quotidiano

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2015-01-22

Il “popolo del Web” ha deciso: Magalli al Quirinale. Il complotto della casta e dei troll ai danni degli unici detentori della verità in Rete: quelli che ci credono forte forte forte

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Proprio in queste ore, in questi giorni del gennaio 2015 Giancarlo Magalli sta trionfando alle “Quirinarie del Fatto”, surclassando il candidato degli intellettuali e dei fanatici della cosiddetta “democrazia in Rete” e diventando il vero candidato della Rete italica al Quirinale. Uno spettacolo bellissimo e commovente, un misto tra il trionfo del LULZ, una trollata ben riuscita (ma guai a dirlo ai lettori del Fatto che già sono abbastanza tesi) e il classico esempio di come gli italiani riescano a prendere sempre troppo sul serio quello che viene scritto sui giornali o sull’Interwebs.
 

Le "quirinarie" del Fatto vedono attualmente Magalli in testa 16738 voti (fonte: ilfattoquotidiano.it)
Le “quirinarie” del Fatto vedono attualmente Magalli in testa 16738 voti (fonte: ilfattoquotidiano.it)

 
UN POPOLO DI NAVIGATORI, COMMISSARI TECNICI E GRANDI ELETTORI
Com’è successo di avere Magalli tra i candidati al Quirinale? Innanzitutto non è successo, Magalli non è candidato alla Presidenza della Repubblica. Il celebre conduttore televisivo è stato inserito nella lista di nomi di un sondaggio del Fatto Quotidiano. Sembra davvero banale doverlo spiegare ma ci sono persone, nei commenti ai risultati del sondaggio, che hanno davvero preso a cuore la questione. Insomma non è mica una partita della Nazionale o della vostra squadra del cuore.
L'importante è sempre crederci fortissimo
L’importante è sempre crederci fortissimo

Ovviamente la colpa è sempre dei troll pagati dalla casta, chi è che sta manovrando i risultati per favorire l’elezione di Magalli?
magalli fatto q -  4
Eliminare l’importanza della scelta dei lettori del FQ. DI CHI?????????

 
Attenzione che è tutto un modo organizzato dai poteri forti per far vedere che il Popolo non è maturo per la rivoluzione 2.0 a cinque stelle
magalli fatto q -  6
 
 
Purtroppo ad un certo punto si devono fare i conti con la realtà e con i duri fatti: i lettori del Fatto e i grillini che danno la caccia ai “trolley piddini” con la bava alla bocca non sono ancora pronti per il LULZ.
 
CASTA O COMITATO?
Al Fatto ovviamente hanno dovuto far buon viso a cattivo gioco, anche perché nel bene o nel male l’importante è che se ne parli. E poco male quindi se Magalli surclassa il candidato “de casa” Rodotà (Rodotah-rodotah-rodotah) alla fine il buon giurista, “l’ottuagenario miracolato dalla Rete”, è secondo con un numero sufficiente di voti da poter dire che “se non ci fosse stati i troll” avrebbe sicuramente vinto. In fondo poi la cosa davvero importante è che “i candidati della casta” abbiano preso poco più di una manciata di voti.
Prendersi sempre sul serio (parte 2) In nome del popolo italiano voi siete KA$TAAAA (fonte: Il Fatto Quotidiano)
Prendersi sempre sul serio (parte 2) In nome del popolo italiano voi siete KA$TAAAA (fonte: Il Fatto Quotidiano)

Poi uno apre Facebook e scopre cose davvero imbarazzanti, stando a quanto racconta Magalli sul suo profilo un giornalista del Fatto lo avrebbe chiamato per chiedergli di ritirarsi dalla corsa e allora ti viene il dubbio che al giornale di Travaglio e Padellaro ci credano davvero a questa cosa di un sondaggio da 30.000 voti scarsi per far capire ai partiti cosa davvero vuole il Popolo Italiano.

Oggi è stata una giornata lunga e piena di avvenimenti che voglio condividere con voi perché ne siete parte in causa.
La volata nel sondaggio de il Fatto Quotidiano ha provocato moltissime reazioni. Mi hanno cercato, nell’ordine, Bruno Vespa, il Tg2, il Tg4, Tg5, Agorà ed una quindicina di giornalisti.
A tutti ho cercato di spiegare come il nostro sia soprattutto un segnale che vogliamo lanciare, con passione ed impegno, per significare a chi di dovere che è veramente ora che qualcosa cambi.
Io sono stato scelto da tanti amici del Web come volto di questa insurrezione sorridente, come ho voluto chiamarla, ma avrebbero potuto scegliere molti altri volti al posto del mio e la protesta sarebbe stata egualmente efficace, perché la faccia da mettere è, sì, importante, ma quelle che contano sono le facce da togliere.
Mi ha chiamato anche un giornalista de Il Fatto. Ha scherzosamente cercato di farmi dire due cose: la prima è che sarei pronto a ritirarmi dal ballottaggio, come a dire che lo scherzo è finito… e poi che i miei voti se li potrebbe prendere Rodotà che a me è persona che non dispiace.
Ecco, io ho detto di no ad entrambe le proposte, perché sarebbe stato prendere in giro le migliaia di persone che hanno sostenuto questa pazza idea, pur sapendo tutte perfettamente che si tratta solo di un gesto simbolico.
Quindi se domattina doveste leggere sui giornali che mi ritiro dal ballottaggio o che regalo i miei voti, non credeteci!
La mia faccia è e resta a disposizione di chi vuole usarla per esprimere il suo sdegno, la sua indignazione, ma soprattutto la sua speranza.
Un abbraccio a tutti.

Ovviamente del colloquio non c’è traccia sul giornale di oggi:

COMPLOTTOOOOOOH
COMPLOTTOOOOOOH

Per fortuna che Giancarlo nostro ha capito come prendere i suoi fan e ci consola con questa foto:
magalli burger king
 
LA LUNGA MARCIA DI MAGALLI
Per chi bazzica l’Internet il risultato di Magalli non è affatto sorprendente, sono mesi ormai che si assiste ad un recupero dell’immagine del popolare conduttore de I fatti vostri. Magalli è da tempo idolo indiscusso tra i lettori della pagina Facebook “In nome del POP italiano“. Ci sono diverse pagine dedicate a Magalli che hanno diverse migliaia di “mi piace” (che se non sbaglio hanno lo stesso valore di un sondaggio del Fatto Quotidiano): Magally, Non vogliamo galline, Magalli, Magalli al Quirinale oppure Dire “Magalli” al posto di magari. Magalli è diventato un meme, senza forzature si potrebbe definire la risposta italiana al meme su Chuck Norris (occhio che ora Dietnam ci fa una dozzina di libri). Dal momemnto che Giancarlo è un personaggio televisivo che ne ha viste tante ha sicuramente capito il potere della Rete, non quello che ti fa eleggere al Quirinale, ma quello che ti fa tornare alla ribalta. E quindi si presta volentieri al gioco, come dimostra la sua partecipazione ad uno dei corti dei The Pills.
 

Fatevene una ragione, Magalli è diventato l’idolo degli hipster del Web:

  I TWEET PER #MAGALLIALQUIRINALE
 
LA REAZIONE DI DIMITRI ALLA NOTIZIA DEL TRIONFO DI MAGALLI
http://youtu.be/YGYzJ83WR88

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