Il giallo di Mattarella che vota sì al referendum costituzionale

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-10-25

Davvero il presidente della Repubblica ha annunciato che voterà sì al referendum? Travaglio spiega com’è andata in realtà

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Domenica Eugenio Scalfari nella consueta omelia ha fatto sapere che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella gli ha fatto sapere in un colloquio privato che, come i Masai, voterà sì al referendum sulle riforme costituzionali del 4 dicembre. Scalfari ne ha parlato con il consueto giro di parole che renderà difficile accusarlo di aver parlato di quanto detto in privato dall’inquilino del Quirinale, ma la sostanza è questa:

Ho avuto il piacere e l’onore di essere invitato al Quirinale per quattro chiacchiere, come si usa dire, di politica con lui, ma è accaduto da qualche tempo e molto prima del viaggio americano di Renzi. Ovviamente nulla saprò su quello che si diranno nei prossimi giorni e sugli eventuali suggerimenti ed esortazioni che il Presidente probabilmente gli darà. Non sono quindi in grado di riferire né comunque lo farei. Ciò che posso arguire sul modo di pensare del Presidente, questo sì, posso farlo. Il Presidente è favorevole al referendum costituzionale che pone fine al bicameralismo perfetto.
La maggior parte, anzi tutti i Paesi europei sono monocamerali. Il Senato esiste ma con poteri d’intervento assai limitati. Nella maggioranza dei casi esprime pareri che la Camera considera col dovuto riguardo poiché i senatori di solito provengono da ambienti culturalmente preparati. Ma nulla più che pareri. Il potere legislativo si muove appunto nei limiti che la Costituzione gli assegna. La linea politica la indica il Parlamento e il “premier” nominato dal Capo dello Stato e dal successivo voto di fiducia del Parlamento, esprime la linea politica di cui la sua nomina è stato il sugello e la esegue con il governo da lui presieduto.

Sergio Mattarella - Foto di repertorio
Oggi Marco Travaglio sul Fatto rivela che i giornalisti del quotidiano hanno chiesto conferma o smentita della decisione del presidente riferita da Scalfari:

Ed ecco la risposta del portavoce (si fa sempre per dire, visto che lavorano per un afono): “Il capo dello Stato parla solo per atti ufficiali e ognuno è libero di interpretare come vuole i colloqui privati”. Ora però ognuno è libero di interpretare pure il comunicato sul colloquio privato, che si presta anch’esso alle letture più disparate.1) Mattarella ha detto a Scalfari che vota Sì e Scalfari ha capito bene. 2) Mattarella ha detto a Scalfari che vota No e Scalfari ha capito male. 3) M a ttarella, a Scalfari, non ha detto come vota o ha detto che non lo sa, ma Scalfari ha capito che vota Sì. 4) Mattarella, con Scalfari, non ha detto una parola, ma dalla mimica facciale Scalfari ha arguito che voterà Sì e ci ha azzeccato. 5) Mattarella, con la mimica facciale, voleva dire che voterà No, ma uno starnuto ha incasinato tutto e gli è uscita una faccia da Sì.

Ma in realtà, spiega Travaglio, non c’è nessun giallo. In realtà è andata così:

Ecco svelato l’arcano dell’incontro Scalfari-Mattarella, molto simile a un colloquio di trent’anni fa tra Montanelli e Spadolini nella sede del G io rna le . Il politico repubblicano sentì una voce che scandiva “Va’a cagare! Va’a cagare!”. E, non vedendo altre persone nella stanza, protestò col direttore: “Ma Indro! Mi meraviglio di te!”. Il vecchio Indro si scusò per l’equivoco: la voce era quella diMarco, losboccatissimo merlo indiano che gli aveva donato Angelo Rizzoli e che si divertiva a metterlo in imbarazzo con gli ospiti illustri, ripetendo frasi ascoltate in redazione. L’altro giorno, sul Colle, Scalfari parlava e Mattarella taceva.
Poi a un certo punto s’è udita una voce: “Vota Sì, vota Sì!”. Era l’upupa, che si diverte a doppiare il presidente muto. E non si sa se ripetesse quel che sentiva dire negli ultimi tempi da Napolitano, quel che va dicendo di recente Mattarella ai suoi collaboratori, o magari gli ordini di scuderia di Renzi nelle ultime visite al presidente. Sta di fatto che Scalfari, non potendo conoscere la voce di Mattarella (non parla), l’ha confusa con quella dell’ilare uccello. Ora, siamo seri: chi può pretendere che il presidente dellaRepubblica prenda carta e penna per smentire un’upupa?

Mannaggia li merli, mannaggia.

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