Gabriella Alemanno: la sorella dell'ex sindaco indagata

di dipocheparole

Pubblicato il 2016-05-21

Gabriella Alemanno, vicedirettrice dell’Agenzia delle Entrate, azionista di maggioranza di Equitalia, e sorella dell’ex sindaco ed ex ministro delle Politiche Agricole Gianni, è indagata a Roma dai pubblici ministeri Francesca Loy e Stefano Rocco Fava. La Alemanno dal 2008 al 2012 è stata direttrice dell’Agenzia del Territorio, e si parlava soprattutto di lei per le …

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Gabriella Alemanno, vicedirettrice dell’Agenzia delle Entrate, azionista di maggioranza di Equitalia, e sorella dell’ex sindaco ed ex ministro delle Politiche Agricole Gianni, è indagata a Roma dai pubblici ministeri Francesca Loy e Stefano Rocco Fava. La Alemanno dal 2008 al 2012 è stata direttrice dell’Agenzia del Territorio, e si parlava soprattutto di lei per le spese di comunicazione aumentate fino a un milione di euro per qualche anno. L’accusa nei suoi confronti è di aver tentato di rallentare la notifica di cartelle esattoriali nei confronti di un’amica. Racconta Repubblica:

Sulla sua carta di credito aziendale, erano stati “strisciati” acquisti in gioiellerie e numerose spese per cene. «L’amica», invece, è Cynthia Orlandi, ai tempi manager Atac, l’azienda di trasporti romana, in cui era entrata con l’infornata voluta dall’allora neo sindaco Alemanno, di 850 dipendenti (la famigerata Parentopoli), tutti per chiamata diretta e legati da rapporti familiari o politici ad esponenti del centro destra locale, a dirigenti aziendali e a sindacalisti. La Orlandi dal canto suo poteva vantare una militanza nel comitato elettorale dell’ex governatrice del Lazio Renata Polverini ( 2010- 2012), ma anche un ruolo come responsabile delle relazioni istituzionali per Piero Marrazzo e di coordinatrice dei lavori del Consiglio italiano del design (guidato da Giuliano da Empoli, già assessore della giunta fiorentina di Matteo Renzi) per Francesco Rutelli quando era ministro ai beni culturali.

gabriella alemanno

La telefonata della Alemanno, secondo la ricostruzione del nucleo valutario della Guardia di finanza, sarebbe stata provvidenziale. La Orlandi aveva, infatti, ricevuto da Equitalia due cartelle esattoriali (una da circa 20mila e l’altra da 47mila euro) con il conseguente blocco degli stipendi che percepiva dall’azienda dei trasporti romana. Migliaccio, invece, sospende quelle cartelle e fa sparire la procedura nei confronti dell’Atac, un favore che consente all’amica della vicedirettrice di ricevere lo stipendio e la tredicesima di dicembre 2013, nonché il trattamento di fine rapporto nell’aprile 2014. Grazie a questa boccata di ossigeno, la Orlandi incassa i soldi che le permettono di regola rizzare la propria posizione con Equitalia il 24 aprile 2014 con la richiesta di rateizzazione dei pagamenti. Una parte dell’inchiesta che riguarda la cricca capeggiata dall’ex funzionario di Equitalia, Salvatore Fedele, si chiude così con la chiamata in causa di chi a fianco del direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi (in questo caso si tratta di omonimia), avrebbe dovuto per il suo ruolo di membro del comitato di gestione vigilare sul buon funzionamento dell’Agenzia e delle sue partecipate.

Tra gli indagati anche Giovanbatti sta Sabia, direttore regionale Calabria di Equitalia: in cambio di una Jaguar, aveva permesso a un concessionario auto di ottenere una rateizzazione più favorevole. E per cure di fisioterapia, aveva ridotto la cartella di un imprenditore di 10 mila euro.

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