Festival di Locarno, i premiati

di Mauro Sabbadini

Pubblicato il 2015-08-16

La sessantottesima edizione volge al termine

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Le giurie si sono espresse assegnando i premi della sessantottesima edizione del Festival film di Locarno:
Il Pardo d’Oro del Festival, premio internazionale città di Locarno, va al sudcoreano JIGEUMEUN MATGO GEUTTAENEUN TEULLIDA (Right Now, Wrong Then) di HONG Sangsoo, Corea del Sud, che vince anche il premio per la migliore interpetazione maschile all’attore Jung Jae-Jung. Il film racconta la storia di un regista che, per errore, raggiunge con giorno d’anticipo il luogo previsto per la presentazione di un suo film, nel tempo libero guadagnato conoscerà una pittrice che lo introdurrà alla sua opera, facendo nascere anche una relazione di amicizia tra i due.
Miglior regista, come da molti pronostici, Andrej Zulawski per Cosmos (coproduzione franco portoghese). La migliore interpretazione femminile viene invece riconosciuta in gruppo alle 4 protagoniste di « Happy Hour », film giapponese di quasi 5 ore di R. Hamaguchi, le premiate sono : TANAKA SACHIE, KIKUCHI HAZUKI, MIHARA MAIKO, KAWAMURA RIRA.
Happy Hour ottiene anche la menzione speciale per la sceneggiatura, mentre quella per la fotografia via al bel film israeliano Tikkun di S. Goldman, un ritratto ferocemente ironico dell’estremismo religioso del suo paese, Goldman aveva scelto un radicale bianco e nero per rendere la storia di un’estremista che, dopo essere stato ritenuto morto e resuscitato, scopre come la sua non fosse, forse, una vita vera.
L’altro Pardo d’Oro, quello dei cineasti del presente, va a una produzione multinazionale (USA – Canada – India) Thithi, di Raam Reddy che riceve anche il premio generale come migliore opera prima, selezionato fra tutte le sezioni. DEAD SLOW AHEAD di Mauro Herce, Spagna/Francia è premio speciale della giuria e vince anche la distribuzione in Francia, mentre il cinese Bi Gan viene riconosciuto come miglior regista emergente per Kaili Blues
Il pubblico di Locarno invece ha decretato il suo film preferito attraverso le votazioni di Piazza Grande, in questa selezione che solitamente è un segnale del possibile successo commerciale di un’opera ha vinto DER STAAT GEGEN FRITZ BAUER di Lars Kraume, Germania , « lo stato contro Fritz Bauer », di cui avevamo già parlato, mentre il premio Varieety, assegnato dall’omonima rivista americana in questa stessa sezione ai film che meglio coniugano qualità artistica e potenziale commerciale è andato a La Belle Saison, della francese C. Corsini (anche di questo film vi avevamo parlato nei giorni scorsi)

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