Che fine fanno i dipendenti delle Province

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2014-12-07

Cortocircuito tra i tempi della riforma Delrio e il taglio di un miliardo dei fondi statali. I nuovi compiti non sono ancora stati ripartiti tra le varie amministrazioni. E gli impiegati sono nel limbo

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Che fine faranno i dipendenti delle Province? Dopo la riforma Delrio e il taglio di un miliardo dei fondi statali, i nuovi compiti, racconta oggi Repubblica, non sono ancora stati ripartiti tra le amministrazioni. E di conseguenza anche la forza lavoro. Paolo Griseri spiega le conseguenze su Repubblica di oggi:

Risultato: lo Stato chiede già dal primo gennaio alle Province di tagliare un miliardo dalle loro uscite, l’equivalente degli stipendi dei 20.000 dipendenti che dovrebbero passare alle Regioni. Mentre le stesse 15 Regioni a statuto ordinario non li hanno ancora assunti. E non li assumeranno per molto tempo perché per farlo devono concordare con i Comuni la divisione dell’esercito degli impiegati in fuga dalle Provincie in via di progressivo smantellamento. Il pasticcio è aggravato dal fatto che ormai da tempo lo Stato non trasferisce più fondi alle amministrazioni provinciali. La conseguenza è che nel 2015 saranno le stesse Province a mettere mano al portafoglio versando nelle casse di Roma il miliardo corrispondente al monte stipendi dei 20 mila impiegati. «Fino a quando non saranno trasferite le competenze alle Regioni, quei dipendenti continueranno a lavorare per i nostri uffici. Non si possono abolire i servizi ai cittadini solo perché non sono ancora stati trasferiti», aggiunge Pastacci. Tra gli impiegati provinciali in attesa di un destino ci sono, ad esempio, i 6.000 dipendenti dei centri per l’impiego e il fatto in sé è già abbastanza paradossale. Diventa assurdo se si aggiunge che ai 6.000 bisogna aggiungere un altro migliaio di precari utilizzati negli stessi uffici: in Italia ci sono infatti 1.000 precari occupati nei centri per l’impiego.

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I dipendenti delle Province (Repubblica, 7 dicembre 2014)

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