Elsa Fornero: «In Italia fascismo contro le donne»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-05-10

L’ex ministro del lavoro difende il governo Monti e dice che il Jobs Act è la continuazione del suo lavoro. «Non penso che i conti pubblici siano di nuovo a rischio, ma questa sentenza rimette di nuovo al centro i cosiddetti diritti acquisiti, che invece vanno discussi con molta pacatezza e molta serietà»

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Elsa Fornero si presenta da Lucia Annunziata a In 1/2 Ora per parlare della sentenza sulle pensioni della Corte Costituzionale, della sua esperienza di governo e della società italiana. E spiega anche che nei suoi confronti è scattata una discriminazione che è il riflesso di un più generale atteggiamento misogino. “Assolutamente sì – risponde l’ex ministro del lavoro del governo Monti- io sono convinta che in Italia ci sia ancora un substrato di maschilismo diffuso, di un atteggiamento misogino di non risconoscimento della parità dei diritti delle donne e di discriminazione. Qualche volta questo sconfina in atteggiamenti che sono squisitamente fascisti», dice Fornero.
 
ELSA FORNERO: «IN ITALIA FASCISMO CONTRO LE DONNE»
L’argomento principe della giornata però era la sentenza delle pensioni: «La riforma delle pensioni era la principale richiesta che la Bce aveva fatto nell’estate per acquistare titoli del debito pubblico e aiutare l’Italia. Quei venti giorni furono durissimi, bisognava dare una risposta immediata, questa e’ anche la ragione per cui quella sentenza dal mio punto di vista è difficilmente comprensibile, lo dico col massimo rispetto», dice Fornero. E poi: Non è stata bocciata la riforma – sottolinea la Fornero -. Il taglio dell’indicizzazione non faceva parte della riforma. La riforma non poteva dare risparmi nell’immediato. Il taglio dell’indicizzazione fu una richiesta del Tesoro per avere risparmi immediati». I pericoli ora sono per i giovani: «Non penso che i conti pubblici siano di nuovo a rischio, ma questa sentenza rimette di nuovo al centro i cosiddetti diritti acquisiti, che invece vanno discussi con molta pacatezza e molta serieta’. Bisogna domandarsi chi paga il conto della tutela di chi è già in pensione, e se sono sempre i giovani vuol dire che nella Costituzione non c’è protezione per i giovani».  L’indicizzazione delle pensioni, che sarà progressiva in base alle fasce di reddito, ”penso che sia un inizio di soluzione equa”. Poi la Fornero ha parlato di Monti: “Quel governo non ha fallito. E’ quando guardiamo solo al brevissimo termine che ci sediamo sulle macerie che vediamo e pensiamo che va tutto male. Di autocritiche se ne possono fare, una riforma non cambia la società nell’immediato. La riforma va vissuta, con cambiamenti nella società”.
 
LA FORNERO E RENZI
Su Renzi: «Avremmo dovuto essere tecnici fino in fondo, uscire da tecnici e dire: ‘vi lasciamo questo, sono riforme non perfette che la politica deve portare avanti’. Il Jobs Act è la continuazione della nostra riforma. Renzi ci sta provando, poi anche lui non è detto che riesca a fare miracoli, ma almeno ci sta provando». La Fornero risponde anche a Orfini, che aveva definito il governo dei tecnici come quello “delle pippe”: “Che il presidente del Pd usi certe espressioni, mi sembra patetico, di una persona che non ha argomentazioni. Se fai il presidente di un partito che governa, il linguaggio lo devi mantenere adatto sempre. Perche’ c’e’ il valore dell’esempio”.

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