È morto Tommaso Labranca

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2016-08-29

Traduttore, scrittore, autore televisivo, esperto di “trash”, è deceduto questa notte nella sua abitazione in Canton Ticino all’età di 54 anni

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La ferale notizia è comparsa su Nazione Indiana, Tommaso Labranca è morto questa notte, a 54 anni, nella sua abitazione in Ticino. Labranca era stato scrittore e autore televisivo “non conforme” come si usa dire in genere di tutti coloro che volenti o nolenti vengono definiti outsider. Tra i suoi libri si ricordano “Andy Warhol era un coatto. Vivere e capire il trash” ed “Estasi del pecoreccio”.

Nato a Milano nel 1962 da qualche anno si era ritirato in Svizzera, nel Canton Ticino, una fuga necessaria da un Paese – in nostro – nel quale Labranca non era mai stato compreso davvero. Tommaso Labranca aveva iniziato a lavorare nel mondo dell’editoria all’inizio degli Anni Ottanta, come traduttore. Negli Anni Novanta invece, periodo che in una recente intervista rilasciata a XL ha definito il decennio peggiore del secolo soprattuto a causa dei “coetanei che vestivano come agenti immobiliari o vallette televisive, parlavano solo di «bolla speculativa della new economy» e sembravano avere molti soldi“, aveva autoprodotto la fanzine Thrashware aveva fatto parte del gruppo degli scrittori cosiddetti “cannibali” assieme ad Aldo Nove, Niccolò Ammaniti, Isabella Santacroce e Tiziano Scarpa con i quali nel 1997 dà vita al movimento artistico del Nevroromanticismo. Ma Labranca è stato anche autore televisivo (per la RAI ha scritto Anima Mia), conduttore radiofonico (su Radio Rai 3, Radio 24 e sulla Radio Svizzera) e autore in diverse riviste musicali e cinematografiche. Dal 2010 era collaboratore di Libero per il quale si occupava delle pagine culturali, dirigeva il bimestrale culturale ticinese Tipografia Helvetica ed è co-fondatore con Luca Rossi della microcasa editrice 20090 fondata nel 2013. Su Nazione Indiana Gianni Biondillo l’ha descritto così:

Tommaso era di una intelligenza lucida e geniale. Era un intellettuale nella accezione più nobile che si possa dare a questa parola. Ci sono scrittori che usano le parole degli altri. E, rarissimi, ci sono scrittori che “inventano” parole e concetti che tutti poi usano (spesso senza citare la fonte). Tommaso era uno di questi. Era un inventore di pensieri collettivi.

 

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