È meglio fumare una sigaretta normale o una sigaretta elettronica?

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2016-03-15

Uno studio americano ha sondato le preferenze di un gruppo di fumatori per capire cosa possa favorire il passaggio dalla sigaretta tradizionale alle e-cig. Non si tratta solo di vantaggi per la salute ma anche della possibilità di fumare in luoghi pubblici e di riuscire a smettere di fumare. Ma non per i fumatori incalliti

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Perché chi fuma sigarette dovrebbe scegliere di passare alle sigarette elettroniche? La domanda è abbastanza semplice ma oggi che siamo nel post-boom della commercializzazione de e-cigs e che i negozi non aprono più come funghi in ogni angolo delle città è forse possibile studiare come e perché i consumatori vengano spinti verso l’acquisto delle sigarette elettroniche. Ci hanno provato Joachim Marti, John Buckell, Johanna Catherine Maclean e Jody L. Sindelar che hanno sottoposto un questionario a 1.669 fumatori adulti per individuare le quattro ragioni principali che spingono un fumatore di sigarette “tradizionali” a scegliere di passare a quelle elettroniche. Si tratta di quattro fattori fondamentali come l’impatto sulla salute, il fatto di essere davvero utili per smettere di fumare, la presenza o meno di divieti di utilizzarle nei luoghi pubblici e il prezzo.
 
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La chiave è la volontà di migliorare le proprie condizioni di salute

Lo scopo dello studio dal titolo To ‘Vape’ or Smoke? A Discrete Choice Experiment Among U.S. Adult Smokers non è quello di stabilire se le sigarette elettroniche siano più o meno dannose per la salute rispetto a quelle normali e nemmeno se possano davvero aiutare a smettere di fumare. Si tratta invece di capire quali potrebbero essere i meccanismi tramite i quali gli enti preposti al controllo della salute pubblica possano controllare il mercato delle e-cigs impedendo, ad esempio, che i modelli più pericolosi per la salute possano essere commercializzati. D’altro canto negli Stati Uniti come da noi il governo sta valutando se modificare la normativa in merito alla vendita delle sigarette elettroniche che al momento non vengono vendute con le stesse restrizioni imposte alle sigarette normali. Le sigarette elettroniche potrebbero però avere successo dove gomme da masticare e cerotti alla nicotina hanno fallito. A dirlo è anche il professor Umberto Tirelli del Centro di riferimento oncologico di Aviano il quale ha spiegato che il punto di forza di queste sigarette è che mantengono la gestualità, una componente fondamentale dell’abitudine a fumare:

Per chi non riesce proprio a smettere con le sigarette tradizionali è opportuno suggerirgli di passare a quelle elettroniche. Come hanno già rilevato numerosi studi scientifici i vantaggi per la salute e il sistema sanitario nazionale sono notevoli. Il tabacco è infatti responsabile ogni anno di circa il 30 per cento di tutte le morti. Soltanto nel 2015 ha provocato oltre 100 mila nuovi tumori in Italia. Sono numeri spaventosi che possono essere migliorati anche grazie alle e-cig. Le istituzioni sanitarie del nostro Paese hanno invece mostrato sin dall’inizio forte scetticismo. L’esempio che ci arriva dall’Inghilterra è che la diffusione di questi dispositivi può essere un buon “antidoto” al consumo di prodotti a base di tabacco. Imporre nuovi divieti o prevedere speciali tasse o accise non porterà alcun beneficio alla collettività. Infine ricordiamo che non fumare è, e rimane, una delle principali regole di prevenzione del cancro che deve essere sempre seguita da tutta la popolazione

Eventuali divieti potrebbero disincentivare il passaggio alle E-cig

Ed è proprio sull’imposizione di divieti come ad esempio quello di fumare le e-cigs negli ambienti chiusi (ristoranti, uffici, negozi) che si concentra anche l’indagine pubblicata dal National Bureau of Economic Research. L’eventuale introduzione di accise (che aumenteranno il prezzo dei dispositivi) e di restrizioni alla possibilità di utilizzarle nei luoghi vietati alle sigarette normali potrebbe spingere nuovamente i consumatori a preferire le sigarette tradizionali. In questo modo quindi verrebbero annullati i possibili benefici sulla salute pubblica derivanti dall’uso delle e-cigs. I consumatori non le vedrebbero più come un prodotto “appetibile” e realmente concorrenziale rispetto alle sigarette (non dimentichiamo che quelle elettroniche costano mediamente di più). Dallo studio emerge infatti che di base i fumatori hanno una preferenza maggiore per le sigarette combustibili mentre le sigarette elettroniche usa e getta sono quelle che incontrano il minor favore del pubblico. Le sigarette elettroniche ricaricabili quindi si posizionano a metà tra le due e a loro svantaggio gioca il fatto che i kit di partenza hanno un prezzo decisamente più elevato.

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Sigaretta elettronica, vantaggi e svantaggi (da Benessere360com)

Ma tornando alla nostra domanda iniziale perché un fumatore dovrebbe scegliere di passare alle e-cig? I fattori fondamentali individuati dallo studio: l’effettiva capacità delle sigarette elettroniche di essere utilizzate per smettere di fumare, il minore impatto di questa modalità di fumare sulla salute ed infine la possibilità di fumare negli spazi pubblici e al chiuso. Ma chi sono i fumatori che scelgono di passare dalle sigarette normali a quelle elettroniche? Generalmente si tratta di persone relativamente giovani, che hanno intenzione di smettere di fumare entro pochi mesi, con un buon reddito e che vivono uno stato dove le tasse sulle sigarette normali sono molto alte.  A questo va aggiunto il fatto che molti di coloro che fanno il passaggio considerano che le e-cig siano una soluzione migliore per la propria salute. Dall’altra parte ci sono invece coloro che fumano da molti anni e quindi hanno sviluppato una dipendenza più forte e che sono meno propensi a cambiare. In mezzo invece ci sono i cosiddetti “dual user” ovvero quelli che non vogliono smettere di fumare (o almeno non prevedono di farlo nell’immediato futuro) e utilizzano le sigarette elettroniche quando si trovano in situazioni dove non è possibile fumare le sigarette normali. Gli autori concludono spiegando che il futuro delle sigarette elettroniche come strumento per smettere di fumare è nelle mani del legislatore che sarà chiamato, prima o poi, a prendere una posizione per spiegare ai fumatori se effettivamente – come pare – le sigarette elettroniche fanno “meno male” e soprattutto se sono davvero utili per smettere di fumare.

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