E il Portogallo sfida l'Europa sull'austerità

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-02-06

Il governo guidato dal socialista Antonio Costa ha approvato la legge di bilancio respingendo le varie misure richieste dalla Commissione Ue. L’esecutivo ha attuato autonomamente una flessibilità nei conti pubblici

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Il dado è tratto. Il governo portoghese guidato dal socialista Antonio Costa ha approvato la legge di bilancio respingendo le varie misure di austerity richieste dalla Commissione Ue. L’esecutivo ha attuato autonomamente una flessibilità nei conti pubblici. Bruxelles aveva chiesto al Portogallo di rivedere la bozza di legge di bilancio in quanto non rispettava gli obiettivi di consolidamento fiscale e riduzione della spesa ma Lisbona ha reagito approvando il testo senza attendere il parere della Commissione sulle modifiche, atteso per venerdì. Ad ogni modo, si apprende da fonti ben informate, Lisbona avrebbe acconsentito alla richiesta di Bruxelles di abbassare le stime sul deficit del 2016, portato dal 2,6% al 2,4%, e sull’incremento del Pil atteso, sceso dal 2,1% all’1,9%. Il contenuto del testo verrà infatti reso pubblico solo venerdì, in occasione del passaggio parlamentare. Il Portogallo nel 2011 era scampato all’insolvenza grazie a un prestito da 74 miliardi di euro fornito da Ue, Fmi e Bce e legato a riforme in materia economica improntate a una rigida austerità.

E il Portogallo sfida l’UE sull’austerità

Il governo conservatore all’epoca al potere aveva rispettato diligentemente le indicazioni dei creditori, uscendo dal programma di salvataggio nel giugno 2014. A incrinare i rapporti tra Lisbona e le istituzioni comunitarie è stata la nomina di un esecutivo socialista, sostenuto dalla sinistra radicale, che appare intenzionato a strappare al paese lusitano la nomea di allievo prediletto della troika, chiedendo maggiore spazio di manovra fiscale. Scrive il Corriere della Sera:

Il ministro delle Finanze portoghese Mario Centeno ha fatto capire di aver accettato in extremis alcune richieste di Bruxelles e di aver solo interpretato con più flessibilità le regole Ue, producendo «un bilancio responsabile, rispettoso dei nostri impegni internazionali, ma che è anche un bilancio differente, che dimostra l’esistenza di un’alternativa» all’austerità. La Commissione del lussemburghese Jean-Claude Juncker, nominato con l’appoggio della cancelliera, ha però specificato di non aver cambiato posizione.
Il vice lettone di Juncker, Valdis Dombrovskis, ha detto che «il bilancio 2016 deve essere in linea con la richiesta Ue» perché altrimenti per Lisbona «c’è il rischio di un grave scostamento dagli obiettivi». Il commissario per gli Affari economici, il francese Pierre Moscovici, ha ribadito che «esiste il rischio di non conformità» e che «il messaggio che arriva dalla Commissione è invitare il Portogallo a rispettare le regole in modo da evitare di chiedere una revisione della legge di bilancio». Ma ora sulla flessibilità di bilancio l’istituzione di Juncker, oltre a Renzi, deve fronteggiare anche Costa.

La Commissione europea non respinge la legge di bilancio portoghese approvata ieri senza il beneplacet di Bruxelles, e si riserva di esprimere la sua opinione in primavera, fa sapere però l’UE al termine della riunione straordinaria dell’esecutivo Ue sul colpo di mano di Lisbona. “La Commissione chiede al Portogallo che il bilancio 2016 sia in linea con richiesta Ue”, ha detto in conferenza stampa il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis, precisando che il nuovo governo socialista ha apportato delle modifiche che hanno evitato la richiesta da parte dell’esecutivo Ue di un nuovo provvedimento a Lisbona. “In primavera – aggiunge – rivaluteremo la situazione” perché “c’è il rischio di un grave scostamento dagli obiettivi di bilancio”. “Saremo vigili sui rischi”, ha detto il commissario Ue Pierre Moscovici, “a maggio analizzeremo la situazione”. “Esiste il rischio di non conformità, ne riparliamo in primavera”, ha concluso.

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