E il FMI fa un favore alla Grecia (e avverte l'Europa)

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-07-14

La Grecia avrà bisogno presto di una riduzione del debito molto più ampia di quella che ha previsto e preso in considerazione l’Unione Europea a causa della devastazione della sua economia per le due settimane di bankrun e crisi di liquidità delle banche. E a dirlo, in uno studio riservato svelato dall’agenzia di stampa Reuters, …

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La Grecia avrà bisogno presto di una riduzione del debito molto più ampia di quella che ha previsto e preso in considerazione l’Unione Europea a causa della devastazione della sua economia per le due settimane di bankrun e crisi di liquidità delle banche. E a dirlo, in uno studio riservato svelato dall’agenzia di stampa Reuters, è il Fondo Monetario Internazionale. Un’analisi sulla sostenibilità del debito aggiornata agli ultimi eventi è stata inviata lunedì in serata, mentre l’Eurosummit festeggiava (?) l’accordo con la Grecia, contribuendo forse a mandare di traverso l’eventuale champagne per il patto firmato all’unanimità che prevede un terzo programma di salvataggio del peso di 86 miliardi di euro in tre anni in cambio di riforme e misure di austerità.
Secondo il Fondo Monetario Internazionale la necessità di ridurre il debito è molto al di sopra di quanto proposto dall’ESM, ovvero dall’European Stability Mechanism, a causa del drammatico peggioramento della sua sostenibilità. I paesi europei avrebbero dovuto dare una moratoria di trent’anni sul debito di Atene, insieme a importanti proroghe delle scadenze, oppure effettuare trasferimenti fiscali al bilancio della Grecia, oppure ancora rassegnarsi a un profondo taglio del debito. Il rapporto fa il paio con le analisi riservate pubblicate poco prima dell’Eurogruppo in cui si ammetteva che pur accettando tutte le misure di austerity e le riforme imposte dalla ‘troika’, il rapporto debito/pil del Paese sarebbe comunque al 118% nel 2030, al di sopra del livello del 110% ritenuto sostenibile dall’Fmi e stabilito nel 2012. E non può non far pensare che il rapporto costituisca un segnale molto forte mandato all’Eurogruppo dagli Stati Uniti per interposta Lagarde: il debito di Atene va tagliato davvero, a prescindere da quanto potrebbe accadere successivamente.
The Global Economic Outlook: Christine Lagarde
Le analisi citate dal Guardian nell’articolo a firma di Alberto Nardelli mostrano che perfino dopo 15 anni di forte e costante crescita, il Paese si troverebbe schiacciato da un debito pubblico insostenibile. Attualmente, il rapporto debito/pil greco è del 175%. Le analisi ammettono che in base agli scenari tracciati nelle simulazioni è necessario accordare ad Atene delle “concessioni significative” per consentirle di liberarsi del fardello del debito. Secondo il “best case scenario”, lo scenario più ottimistico, che prevede una crescita del 4% all’anno per i prossimi 5 anni, il debito greco scenderebbe solamente al 124% del pil entro il 2022. Lo scenario prevede anche che le privatizzazioni fruttino all’erario greco una cifra pari a 15 miliardi di euro, circa 5 volte superiore a quello che viene invece considerato lo scenario più probabile. Ma in base a tutte le previsioni tracciate dalla troika, che prevedono comunque un terzo programma di aiuti, la Grecia non avrebbe alcuna possibilità di centrare l’obiettivo di un debito pubblico “ben al di sotto del 110% del pil”, stabilito dai ministri delle Finanze dell’Eurogruppo nel novembre del 2012. Secondo quanto affermano gli stessi creditori internazionali della Grecia, “è chiaro che gli scivoloni e le incertezze politiche degli ultimi mesi hanno reso il raggiungimento degli obiettivi del 2012 impossibili in base a qualsiasi scenario”. I documenti sono stati ottenuti dalla Süddeutsche Zeitung e sono stati esaminati anche dal Guardian, dopo essere stati inviati a tutti i parlamentari tedeschi in vista dell’approvazione di un accordo con la Grecia da parte del parlamento.
 

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