Waterboarding men

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2014-12-10

La pubblicazione delle conclusioni della Commissione d’inchiesta sull’attività dell’intelligence mostra la brutale verità sulle torture della CIA. La Commissione riconosce che il programma ha causato “un danno incommensurabile” all’immagine degli Stati Uniti

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Il 3 dicembre la Commissione d’inchiesta sulle attività dell’intelligence del Senato USA ha pubblicato l’Executive Summary, ovvero la versione unclassified del dossier sul “Detention and Interrogation Program” della CIA. La versione del documento resa accessibile al pubblico è una sorta di sommario di 525 pagine, mentre la versione completa è di oltre seimila pagine e rimane secretata. La decisione se rendere pubblico il dossier completo verrà presa in futuro.

Il frontespizio del dossier della Commissione d'inchiesta sulla CIA
Il frontespizio del dossier della Commissione d’inchiesta sulla CIA

 
IL LAVORO DELLA COMMISSIONE
Il lavoro della Commissione è iniziato nel marzo 2009 ma, come spiega la presidente Dianne Feinstein, la decisione di iniziare uno studio sulle tecniche di interrogatorio della CIA risale al dicembre 2007 quando iniziò un’indagine sulla distruzione di alcune registrazioni degli interrogatori condotti dalla Central Intelligence Agency. Nel preambolo la Feinstein ricorda come il ricorso alle pratiche di interrogatorio oggetto di critica iniziò subito dopo gli attacchi dell’11 settembre 2001. Per tentare di prevenire ulteriori attacchi la CIA fu incoraggiata dagli allora leader politici a fare tutto quanto fosse necessario, compreso quindi il ricorso a quelle che con un eufemismo piuttosto noto vengono definite tecniche di “enhanced interrogation”. Come risultato dell’indagine la Commissione del Senato ha documentato “numerosi abusi ed errori” commessi dalla CIa tra la fine del 2001 e i primi mesi del 2009. La pressione dei politici e la situazione di quegli anni non è una giustificazione sufficiente, scrive la presidente Feinstein, per agire in modo illegale e incostituzionale ad esempio iniziando un programma segreto di detenzione e ricorrendo a “brutali tecniche di interrogatorio”. Nel corso dei lavori della Commissione senatoriale sono state analizzate più di sei milioni di pagine di documenti della CIA tra i quali le trascrizioni degli interrogatori, report interni e manuali operativi.
 
COSA È STATO SCOPERTO
In due parole è stato scoperto quello che la CIA diceva essa stessa di sapere prima dell’11 settembre: le torture “non producono intelligence” e “probabilmente danno come risultato risposte false”. Ma andiamo nel dettaglio delle principali e più importanti scoperte e conclusioni cui è giunta la Commissione d’inchiesta presieduta da Dianne Feinstein.
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1- Le tecniche di “enhanced interrogation” non sono state in grado di far acquisire dati di intelligence accurati e nemmeno di rendere cooperativi i detenuti. Ad esempio i detenuti soggetti a queste tecniche di interrogatorio non hanno prodotto alcuna informazione rilevante, mentre coloro che hanno fornito informazioni utili alle indagini lo hanno fatto prima di essere consegnati alla CIA oppure senza dover essere torturati. Inoltre l’intelligence fornita dai detenuti sottoposti alle torture si sono rivelate costruite ad arte e quindi hanno condizionato il lavoro stesso della CIA nell’identificazione delle potenziali minacce.
Non ci sono prove dell'effettiva utilità delle torture.
Non ci sono prove dell’effettiva utilità delle torture.

2- La CIA ha mentito quando ha detto agli organi di controllo che grazie alle torture è riuscita ad ottenere pezzi di informazioni rilevanti che non sarebbero stati ottenuti in altro modo. La Commssione ha analizzato i 20 più importanti esempi portati dalla CIA a sostegno della rilevanza del ricorso alla tortura e ha scoperto che queste affermazioni sono false. In molti casi non c’è alcuna relazione tra quanto detto dai detenuti e il successo nel contrasto al terrorismo. In altri casi le informazioni sono state ottenute da fonti esterne all’Agenzia e quindi non dai detenuti oppure dagli stessi detenuti ma prima di essere sottoposti a tortura.
Alcuni piani terroristici scoperti grazie alle torture sono stati ritenuti improbabili da altre forze di sicurezza.
Alcuni piani terroristici scoperti grazie alle torture sono stati ritenuti improbabili da altre forze di sicurezza.

Inoltre alcuni dei piani terroristici che la CIA dichiarava di aver sventato grazie alle informazioni rilasciate dai detenuti sottoposti a tortura si sono rivelati campati in aria e altamente improbabili.
La CIA nascondeva la verità riguardo alle pratiche di interrogatorio.
La CIA nascondeva la verità riguardo alle pratiche di interrogatorio.

3- Dimenticate i crimini di Abu Ghraib. Questo è quello che tutti in qualche modo sospettavano senza averne una prova: le “enhanced interrogation” non erano altro che brutali torture. E ciò che è davvero sconvolgente è che la brutalità di queste pratiche è emersa essere molto peggio di quanto la CIA stessa aveva ammesso in passato. Walling (sbattere il detenuto contro il muro), waterboarding (descritto come “quasi annegamento”), privazione del sonno fino a 180 ore con conseguenti allucinazioni. Ma anche “idratazione rettale” senza alcuna necessità medica e minacce alla vita dei familiari dei detenuti. I dati in possesso della Commissione indicano che l’Agenzia non ha adottato, come invece dichiarava, un graduale ricorso alla tortura, e solo nei casi necessari. Il ricorso alle enhanced interrogation era indiscriminato e senza alcuna gradualità.
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4- La CIA ha mentito anche per quanto riguarda le condizioni in cui i prigionieri erano tenuti: le condizioni di detenzione erano esse stesse una tecnica di interrogatorio. I detenuti erano costretti a stare nudi, per lunghi periodo in isolamento totale e a subire abusi da parte dei carcerieri. Come conseguenza, oltre ai danni fisici, molti prigionieri hanno iniziato a soffrire di allucinazioni, paranoia, insonnia e a manifestare la tendenza all’autolesionismo e all’automutilazione.
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5- La CIA ha fatto di tutto per nascondere la verità sul suo programma di detenzione al Dipartimento di Giustizia manipolando i report in modo da giustificare il ricorso alla tortura.
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6- La Commissione senatoriale sulle attività dell’intelligence non fu informata sulle pratiche di interrogatorio se non nel settembre 2002. La CIA non collaborò con la Commissione e non rispose alle richieste di ulteriori informazioni dell’allora presidente Bob Graham. In sostanza la CIA tenne all’oscuro delle sue attività gli organismi legislativi dello Stato Federale.
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7- Le informazioni fornite dalla CIA al Presidnte USA erano in larga parte inaccurate e incomplete in modo da impedire agli organismi preposti di poter prendere una decisione in merito al programma di detenzione. Nessun agente della CIA e nemmeno l’allora direttore George Tenet fornì informazioni dettagliate sulle tecniche di interrogatorio utilizzate. Su richiesta della Casa Bianca il segretario di stato e quello della difesa non furono messi a parte dei dettagli fino al luglio 2003.
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8- Il sistematico occultamento delle informazioni e il modo in cui la CIA ha gestito il suo programma di detenzione ha messo in crisi il lavoro delle altre agenzie di intelligence USA. Dal momento che le tecniche di interrogatorio non erano quelle standard l’FBI e il Dipartimento della Difesa non poterono prendere parte alle attività di indagine, riducendo in questo modo la possibilità di utilizzare gli esperti di antiterrorismo delle altre agenzie di sicurezza. La CIA teneva per sé tutte le informazioni ottenute in questo modo pregiudicando l’attività diplomatica del Dipartimento di Stato. Allo stesso tempo però l’Agenzia favoriva la fuoriuscita controllata di false informazioni sulla stampa internazionale riguardo la sua attivitià di intelligence.
Il report continua mostrando come la CIA fosse assolutamente impreparata alla gestione del programma sia dal punto di vista logistico sia dal punto di vista dell’addestramento del personale utilizzato nei vari siti di detenzione. Un altro punto critico emerso dall’inchiesta è il ricorso a risorse esterne all’Agenzia: ad esempio la collaborazione con due psicologi per la definizione del protocollo degli interrogatori. Nessuno dei due psicologi però aveva le competenze necessarie per la gestione degli interrogatori né aveva alcuna conoscenza specifica in merito ad Al-Qaeda, le tecnice di antiterrorismo, la lingua e la cultura dei detenuti. Eppure questi due “contractor” furono impiegati per sviluppare alcune delle tecniche di enhanced interrocation utilizzate per torturare i prigionieri ed estorcere loro informazioni. Diverse decine di milioni di dollari furono dati ai due psicologi in cambio della completa gestione della valutazione psicologica dei detenuti e della consulenza sulle tecniche da utilizzare di volta in volta.
Al di là della totale inutilità del programma di detenzione, e dei costi sostenuti dai contribuenti tra il 2001 e il 2006, il programma ha contribuito a danneggiare e a ridimensionare la posizione degli Stati Uniti sullo scenario politico mondiale rendendo molto più difficili le relazioni bilaterali di scambio di informazioni di intelligence con altri paesi. La Commissione riconosce che il programma della CIA ha causato “un danno incommensurabile” all’immagine degli Stati Uniti, inficiando il ruolo degli USA come paese guida nella difesa dei diritti umani.

 
UNA CURA MEDIEVALE PER IL TERRORISMO
Il Guardian e Vox ci elencano in cosa consistano davvero le tecniche di enhanced interrogation. Incredibilmente disumane il waterboarding è solo la punta dell’iceberg delle violazioni dei diritti umani e della brutalità umana raggiunta dagli agenti della CIA durante il programma di dentenzione. Benvenuti nella galleria degli orrori moderni:

LA REAZIONE DI JOHN MCCAIN
Il senatore repubblicano John McCain è un ex-prigioniero di guerra e già in passato si era espresso contro il ricorso al waterboarding definendolo senza mezzi termini una forma di tortura. In occasione della discussione al Senato McCain ha fatto un importante discorso non solo di critica l’operato della CIA ma è anche contro le pratiche di enhanced interrogation. L’uso della tortura, ha detto McCain, mette a repentaglio quello che ci distingue dai nostri nemici ovvero il fatto di credere che tutte le persone (anche i prigionieri) godano degli stessi, fondamentali, diritti umani.

So per esperienza personale che gli abusi sui prigionieri produrranno solo cattiva intelligence. So che le vittime della tortura offriranno intenzionalmente informazioni errate se crederanno che i loro carcerieri sono portati a crederci. So che diranno qualsiasi cosa che i loro aguzzini vogliono che dicano in modo da poter interrompere le loro sofferenze.

 

 
LA REAZIONE DI FOX NEWS
Pacata la reazione di quelli di Fox News alla pubblicazione del dossier sulle torture della CIA. La discussione sulle torture non ha alcun senso, non ha senso scavare nel passato perché gli Stati Uniti sono un paese meraviglioso che grazie alle torture è riuscito a fermare il terrorismo. E non finisce qui: i Democratici hanno fatto tutto questo baccano solo per nascondere le loro malefatte, ad esempio quel terribile complotto ai danni della Nazione che è l’Obamacare. Il waterboarding? Acqua passata per quelli di Fox News.

 
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Foto copertina via Wikipedia.org

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