Dora Palumbo: la consigliera M5S che attacca il giornale dei senzatetto ma poi fa marcia indietro

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2016-12-19

Secondo la consigliera comunale pentastellata il giornale bolognese favorisce l’accattonaggio invece che risolvere il problema, le rispondono l’assessore al Welfare Luca Rizzo Nervo che sostiene non sia così e la redazione del giornale che rispedisce al mittente le critiche immotivate e invita la consigliera Palumbo ad un confronto

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Per chi non conosce Bologna Piazza Grande non è solo una canzone di Lucio Dalla ma anche un giornale di strada, fondato da un gruppo di senzatetto nel 1993 e distribuito in città dai senza fissa dimora in cambio di una libera offerta. Il giornale, che oggi è diretto da Leonardo Tancredi è stato attaccato dalla consigliera comunale bolognese del Movimento 5 Stelle Dora Palumbo che ha dichiarato durante una riunione di Commissione che la vendita del giornale favorisce l’accattonaggio.
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Cos’è Piazza Grande e qual è il suo scopo

Il giornale di strada è un mensile e attualmente ha una tiratura di 2.500 copie, alcune vendute in abbonamento e consegnate a casa altre vendute in strada dai diffusori di Piazza Grande. Si tratta di un progetto di inclusione sociale per le fasce sociali più deboli e emarginate della società che così trovano modo di avere di che vivere. Il giornale viene venduto ad un prezzo minimo di un euro (che è il costo di produzione e il prezzo al quale il diffusore paga ogni copia) ma l’offerta è libera, il che significa che ognuno può dare al diffusore quello che vuole o ritiene giusto e che sarà quindi il suo guadagno. Il meccanismo è semplice e lo ha spiegato ieri a Repubblica Bologna il direttore di Piazza Grande:

Chi chiede di vendere il giornale riceve un certo numero di copie gratis la prima volta, per avviare l’attività, e lo vende ad offerta libera in strada, poi decide se proseguire oppure no. Dalla seconda volta in poi, acquista le copie a un euro l’una e tutto quello che ricava dalla vendita in strada è suo. Per una media di 30-50 persone questa è una vera e propria fonte di reddito: tante famiglie sono riuscite a prendere una casa in affitto con la vendita del giornale, altro che accattonaggio.

Per Dora Palumbo invece le cose stanno diversamente e lo dice chiaramente: «La dico come l’ho sempre pensata: favorisce l’accattonaggio, mandare la gente ad elemosinare per la strada è proprio brutta come immagine». Insomma comprare le copie del giornale e andare a venderle in strada è accattonaggio quando in realtà per chi lo compra non è nemmeno questione di fare la carità ma, appunto, di comprare un giornale che dietro ha pure un progetto sociale ben preciso. Anche perché dal 1993 l’Associazione ONLUS Piazza Grande grazie al lavoro dei volontari ne ha fatta di strada: ci sono gli ortaggi bio coltivati nella fattoria di Crespellano (a una ventina di minuti da Bologna) dove l’Associazione dà lavoro a richiedenti asilo e a ragazzi che sono seguiti dal dipartimento di salute mentale; c’è il mercatino dell’usato (e volendo quello di vestiti vintage) alimentato da donazioni e dall’attività di svuota cantine e sgombero locali dei volontari. Inoltre quando un cliente acquista la verdura di Piazza Grande un 10% del prezzo costituisce una “quota solidale” destinata a chi ne ha bisogno (e per chi è generoso c’è la possibilità di donare una spesa. Insomma progetti a sostegno di forme di inclusione sociale, di lotta agli sprechi anche all’insegna dell’obiettivo “rifiuti zero” tanto caro ai Cinque Stelle (quando sono loro a proporlo, ovviamente).
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Ieri la Palumbo ha tentato di correre ai ripari spiegando il motivo della sua interrogazione su Piazza Grande, ovvero sapere come vengono utilizzati dall’Associazione i soldi erogati dal Comune. La Palumbo però non si accorge che nelle prime righe del suo post quando scrive: “Quello che mi interessa non è se i venditori della rivista Piazza Grande pratichino o meno l’accattonaggio. Tra l’altro, non sono contro chi chiede l’elemosina, né penso che debba essere vietata” sembrano essere il contrario della frase contro l’accattonaggio “brutta immagine” che le viene attribuita e soprattutto con il pensiero, da lei espresso e soprattutto sempre pensato, che la distribuzione della rivista favorisca l’accattonaggio. In merito all’uscita della Palumbo si è espresso l’assessore al Welfare Luca Rizzo Nervo che ha spiegato come la cooperativa Piazza Grande sia una di quelle che fanno parte di un “sistema integrato che vede pubblico e privato collaborare nella gestione dei servizi sociali, che in questa regione esiste da 25 anni” e quindi ritiene le critiche della Cinque Stelle immotivate perché Piazza Grande non favorisce l’accattonaggio anzi lo contrasta. Per il Teatro polivalente occupato (Tpo) la Palumbo “mostra l’anima più nera del M5S”:

scambia la guerra alla povertà con la guerra ai poveri ed in questo, a suo modo, mostra l’anima più nera del M5S. Per noi Piazza Grande, a cui va la nostra solidarietà, e’ uno strumento che da anni e quotidianamente viene scritto dalla pancia e per la pancia della città offrendo, oltre che un aiuto al reddito per chi e’ drammaticamente indigente, prospettive per guardare alla città utili per pensare la sua trasformazione e combattere lo stigma contro poveri e diversi

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Per questo motivo il Tpo ha deciso di acquistare 200 copie del giornale da regalare ai senza dimora che lo distribuiscono. La senatrice dem Francesca Puglisi commentando l’articolo del Fatto Quotidiano che riferisce la posizione espressa dalla Palumbo definisce “vergognoso” l’episodio e esprime la sua solidarietà all’associazione e al giornale di strada

Il lavoro di Piazza Grande nel contrasto alle povertà è semplicemente fondamentale per la nostra città. Ma che dire…in questo tempo malato “cinico è trendy”.
L’aggressione alle cose buone fatte dagli altri, la norma. Distruggere è più facile che costruire e trova maggiore consenso. Avanti Roberto [Morgantini, vice presidente di Piazza Grande Ndr], avanti Piazza Grande, non fermarti mai. Noi, nel nostro piccolo, continueremo ad essere al vostro fianco.

Nel frattempo sul profilo Facebook della Palumbo tra commentatori che difendono l’operato e la dichiarazione della consigliera e ne fanno l’esegesi critica e commentata c’è chi consiglia “una gita a conoscersi” come a dire: se c’è stata un’incomprensione la cosa migliore è il dialogo per capire cosa fa Piazza Grande come giornale di strada e cosa fare in concreto. Anche perché sarebbe interessante stare a sentire le proposte e i consigli del M5S per risolvere i problemi di cui si occupa Piazza Grande.
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Foto di copertina: Mihai Ciuraro, diffusore di Piazza Grande, fonte: Facebook.com

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