Il doppio «stipendio» (e il doppio incarico) di Stefano Fassina

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-06-08

Lei è il primo eletto, forse sarà l’unico della sua lista. Si dimetterà? No, resto in consiglio comunale, è un impegno che ho preso in campagna elettorale. Allora si dimetterà da deputato? No, farò l’una e l’altra cosa. Per legge non c’è alcuna incompatibilità. E in molti l’hanno fatto prima di me. Nell’ultima giunta c’era …

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Lei è il primo eletto, forse sarà l’unico della sua lista. Si dimetterà?
No, resto in consiglio comunale, è un impegno che ho preso in campagna elettorale.
Allora si dimetterà da deputato?
No, farò l’una e l’altra cosa. Per legge non c’è alcuna incompatibilità. E in molti l’hanno fatto prima di me. Nell’ultima giunta c’era persino chi faceva il deputato, o il senatore, ma anche l’assessore.

Chiuse le urne a Roma, Stefano Fassina aveva annunciato che sarebbe rimasto in consiglio comunale a Roma e avrebbe lasciato lo scranno in parlamento(EDIT: la mia affermazione era imprecisa, ho corretto in calce) Una decisione corretta, visto che è quello che ci si aspetta da un candidato sindaco, coerente con l’impegno profuso in una corsa i cui risultati sono stati deludenti e che si incastrava perfettamente nel fallimento di Sinistra Italiana alle urne. Al Manifesto ha fatto sapere (o meglio: confermato) ieri che rimarrà anche in parlamento.
stefano fassina 1
Doppio incarico, doppio stipendio, doppia incazzatura. Evidente quella di Fassina nei confronti del partito (?) che l’ha appoggiato nella corsa su Roma, visto che dimettendosi garantirebbe l’elezione di un uomo della lista con cui in questi mesi di campagna elettorale sta scazzando pesantemente. E così se Rifondazione Comunista con Giovanni Barbera riesce persino a difenderlo, Gianluca Peciola e Sandro Medici e Andrea Catarci vanno invece all’attacco dell’ex viceministro all’Economia. Ma c’è un problema: nell’era della Casta ci voleva proprio una polemica sul doppio stipendio (tecnicamente, come mi fanno giustamente notare, uno stipendio più un gettone di presenza) e sul doppio incarico per mettere l’ultimo chiodo sulla bara di Sinistra Italiana.
EDIT: Mi fanno notare che Fassina, a margine della conferenza stampa del 6 giugno, come riportato dall’agenzia di stampa ANSA in un lancio delle 17 e 22, aveva parlato soltanto di rimanere come consigliere, senza dire di aver scelto l’una o l’altra carica:

“Rimango in consiglio comunale. L’ho già detto e lo confermo anche ora”. Così il leader di Sinistra italiana e candidato sindaco di Roma Stefano Fassina risponde, a margine di una conferenza stampa a Montecitorio, a chi gli chiede se avesse intenzione di accettare l’incarico da consigliere comunale oppure volesse lasciare il seggio dell’Aula Giulio Cesare.

EDIT: Alcune delle polemiche su doppio compenso e doppio incarico sulla pagina Facebook di Stefano Fassina:

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