Così Donald Trump si è fatto trollare con Mussolini

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-02-28

Gawker crea un parody account con il volto di Mussolini e i capelli di Trump per provocare il candidato repubblicano. «Tra di noi c’era chi diceva che l’idea era troppo ovvia e soltanto un idiota ci sarebbe cascato. Oggi abbiamo trovato l’idiota»

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«Abbiamo realizzato un account Twitter con Mussolini per vedere se Donald Trump era stupido abbastanza da ritwittarlo. Lo è stato!»: così Gawker annuncia su Twitter il racconto della trollata in cui oggi è caduto l’uomo d’affari e candidato alla presidenza degli Stati Uniti (!), che ha ritwittato una frase del parody account @ilduce2016 creato dai redattori utilizzando una foto profilo in cui un ritratto di Mussolini era addobbato con i capelli di Trump. L’account era stato creato proprio per sfottere Trump utilizzando le citazioni di Mussolini e segnalandole al candidato alla presidenza degli Stati Uniti (!!), sperando in un eventuale retweet. Cosa che è puntualmente avvenuta oggi.

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La chat di Gawker in cui si parla di @ilduce2016

Così Donald Trump si è fatto trollare con Mussolini

“Meglio vivere un giorno da leone che 100 giorni da pecora”, aveva ritwittato Trump usando una frase di Benito Mussolini ripresa dall’account ‘ilduce2016’. Nei giorni scorsi sempre Trump aveva ritwittato messaggi di suprematisti bianchi e incassato l’appoggio dell’ex leader del Ku Klux Klan. Nel settembre del 1990 Vanity Fair citando Ivana Trump, l’ex moglie, disse che Donald teneva un libro con la raccolta dei discorsi tenuti da Hitler sul comodino (magari era solo un modo per tenere ferme le copie di Playboy). “Gli aspetti delle sue origini tedesche sono presi seriamente da Trump. John Walters lavora per la Trump Organization e, quando visita l’ufficio di Donald, saluta con ‘Heil Hitler’, probabilmente un gioco di famiglia”, scriveva Vanity Fair citando i colloqui con l’entourage di Ivana. “Ivana Trump ha detto al suo avvocato Michael Kennedy che ogni tanto il marito leggeva un libro con i discorsi di Hitler, ‘My New Order’“, aggiungeva Vanity Fair. In un’intervista alla Msnbc sull’argomento lo stesso Trump ha detto di essere consapevole di aver ritwittato una frase del dittatore fascista: “Voglio essere associato a buone citazioni. Mi piaceva come suonava…”, ha spiegato. “Che differenza fa?”, ha detto ancora Trump. Alla Cnn che gli chiedeva di condannare David Duke e di affermare esplicitamente di non volere il voto dei suprematisti bianchi, Trump risponde: “Non so niente su David Duke. Non so quello che mi sta chiedendo sulla supremazia bianca e sui suprematisti bianchi. Mi sta facendo una domanda con la quale dovrei parlare di persone di cui non so nulla”.

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Il retweet di Donald Trump

Lo scherzone di Gawker, la figurimmerda del Tycoon

In Italia ovviamente non ci siamo fatti mancare nulla. “Cito Berlusconi ’93 Casalecchio di Reno: se fossi in America voterei Trump”, ha detto Francesco Storace, leader de La Destra parlando oggi della mossa di Trump. Poi è toccato a Maurizio Gasparri: “Trump cita Mussolini? Più che le frasi che usa mi colpisce che in America gli altri candidati repubblicani come Rubio e Bush si siano dimostrati inconsistenti a fronte di Trump che, accusato di rozzezza e di inadeguatezza, li ha invece travolti”. Gawker invece ha spiegato sul suo sito la trollata: «L’anno scorso abbiamo costruito questa trappola per Trump. Abbiamo creato questo account bot di Mussolini perché pensavamo che Trump avrebbe ritwittato qualsiasi cosa che suonasse come un elogio per lui, non importa da quale fonte provenisse. Così abbiamo creato l’account e da dicembre 2015 lo abbiamo usato solo per scrivere a lui. Tra di noi c’era chi diceva che l’idea era troppo ovvia e soltanto un idiota ci sarebbe cascato. Oggi abbiamo trovato l’idiota».

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