Domenico Gramazio, Luca Gramazio e la lettera al Fatto

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2014-12-20

Il senatore scrive al quotidiano per contestare… cosa?

article-post

Domenico Gramazio e il figlio Luca Gramazio sono invischiati nell’inchiesta di Mafia Capitale. Oggi l’ex senatore scrive al Fatto per un articolo che l’ha fatto arrabbiare. La lettera, lunghissima, non affronta nel merito nemmeno uno dei fatti raccontati nei pezzi sull’inchiesta, ed è sintomatica dei rapporti tra politica e giornalismo in questo paese:

L’articolo di Marco Palombi del 16 dicembre scorso dice alcune verità, sia pure ponendole in termini grotteschi per irridere al mio ruolo di uomo politico, ma si tratta di verità e, dunque, la cosa non mi turba più di tanto. L’articolo, però, contiene anche delle falsità che impongono di essere rettificate perché ciò che non è vero non deve essermi attribuito. Il fatto che io dopo cinquanta anni di vita politica caratterizzata da sacrifici, rischi personali ed impegno costante nell’interesse della collettività abbia un consenso significativo nel Lazio, si riferiscano a me alcuni rappresentanti delle istituzioni locali, dai Municipi alla Regione, è un dato incontrovertibile ed è la ragione per la quale continuo con la passione dei miei venti anni a far politica ancora oggi. Tutto questo patrimonio morale io l’ho sempre messo a disposizione dei miei ideali e di quella comunità – certamente vasta, ha ragione il giornalista – che nel corso degli anni mi ha dato la forza e la determinazione per andare avanti: ma tutto ciò va chiamato con il proprio nome che non è lobbismo o Far cenno,poi, ad un’indagine nella quale sono rimasto coinvolto… e ancora non comprendo perché, relativa a fatti diversi da quelli oggetto delle vicende giudiziarie delle quali si sta tanto parlando in questi giorni a Roma al fine di creare un “nesso” fra le due cose, non è buon giornalismo: è sensazionalismo strumentale e, se mi consente, intellettualmente grossolano.
Ma la cosa che più mi turba e chetrovo connotata di un certo squallore è il tentativo attraverso “l’irrisione-aggressione” nei miei confronti di ricordare con accenti critici fatti che riguarderebbero mio figlioLuca, che li chiarirà nei più minimi dettagli agli inquirenti che dovranno ascoltarlo. Luca, forse, ha la “colpa” d’essere il politico di destra più votato nel Lazio alle scorse Regionali, d’essere un giovane di 32 anni e d’aver fatto politica fin da quando era ragazzino: in buona sostanza d’aver avuto successo! Ho contribuito anch’io a questo successo?Posso assicurare che ha fatto tutto da solo: se non avesse avuto sensibilità politica, passione ed entusiasmo il suo percorso non sarebbe stato quello scandito dai risultati positivi che sono sotto gli occhi di tutti. Il “contesto di potere” che l’articolista sostiene io abbia costituito nel corso di questi anni non esiste; esiste soltanto la militanza spontanea ed entusiasta di tanta gente che crede in un progetto ed ha fiducia nelle persone che alla realizzazione di quel progetto hanno dedicato la propria esistenza.
Invece di parlare di raccomandazioni e favori, venite fra la nostra gente, nelle nostre sezioni, sentite quale sia l’atmosfera che si vive, rendetevi conto di quanto sia entusiasta la partecipazione e, forse, potreste scrivere articoli più autentici e meno faziosi.Questi sono fatti Direttore… il resto soltantoipotesi da verificare conserietà e rigore, doti che iosono certo abbiano coloro che stanno svolgendo le indagini. Pubblichi questa rettifica, ne ha il dovere!
Domenico Gramazio

La replica di Marco Palombi:

Ogni singolo fatto riportato nell’articolo è stato verificato. E d’altronde questa smentita non ne smentisce neanche uno che sia uno.
Ma. Pa.

Di cosa si parla riguardo il figlio Luca nell’inchiesta di Mafia Capitale, mentre il padre dice che è colpevole solo di “aver avuto successo”? Proprio per le urne del 2013 Gramazio è indagato in concorso con altri da identificare perché, secondo l’accusa, produceva schede elettorali false, nel febbraio 2013: il sospetto, secondo gli inquirenti, è che siano state usate schede stampate in esubero rispetto al necessario. Alla base della convinzione dei magistrati c’è una conversazione del 2 febbraio 2013 tra Gramazio e una persona non identificata. Mentre parla con questa persona,Gramazio chiama Simone Foglio , consigliere Pdl all’VIII Municipio. E così gli inquirenti possono ascoltare quanto Gramazio dice al suo vicino: “Finite le operazioni di voto … le urne vanno in alcune sedi dove vengono contate, tutto, non si tratta della classica operazione di controllo delle schede … quello c’abbiamo ancora il tempo per fare degli inserimenti”. Poi Gramazio conclude: “Ce provo… se stiamo in tempo la metto”. Ma c’è di più. Il 23 luglio 2013 veniva documentato l’incontro, presso il ristorante Dar Bruttone, tra Luca Gramazio, il Senatore Domenico e Massimo CARMINATI, della cui organizzazione s’interessava Fabrizio Testa. Sempre del periodo delle elezioni invece è invece questo dialogo tra Michele Baldi, poi eletto nella lista di Zingaretti, e lo stesso Gramazio, riportato oggi dal Fatto:

Al telefono il 20 febbraio 2013 con tono scherzoso Baldi diceva: “Senti, visto che vai da Marione (Marione Corsi,speaker radiofonico, ndr), dove i tuoi colleghi vorrebbero pagare ma non ce vanno … Io a te, non a papà, a te … te posso chiedere un favore da leale? …Gli dici alla tua rete di scrutatori de rispettamme?”.E Gramazio assicura: “Cento per cento, stai tranquillo”. La familiarità di Gramazio con le trasmissioni di Mario Corsi è testimoniata anche dall’attività di indagine su MassimoCarminati, visto che il presunto boss si dà assai da fare per l’amico Luca. Scrivono gli inquirenti: “A proposito dell’appoggio da dare a Gramazio Luca per le prossime elezioni, giàemerso in numerose conversazioni telefoniche tra gli indagati, Carminati diceva ‘ho parlatocon quell’amico mio (CORSI Mario) per programmare qualche intervista in radio, le cose, mi ha detto che lui è a completa disposizione’”. Alla fine Carminati esclamerà: «Sto con il più votato di tutta Roma», al telefono con Testa e riferendosi a Gramazio.

Nella lettera di Domenico non c’è nemmeno una parola di spiegazione su tutto ciò. Un’occasione sprecata, in attesa della conclusione delle indagini.

Potrebbe interessarti anche