La diga che salverà New York

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2014-10-05

Big U: una barriera da 335 milioni di dollari per proteggere la Grande Mela dagli uragani come Sandy. Un progetto nato per essere ecosostenibile e per fornire sicurezza in caso di emergenze. E una barriera “naturale” che circonderà Manhattan

article-post

Una diga da 335 milioni di dollari salverà New York. O almeno, questo è l’obiettivo di Henk Ovink, che ci lavora dai tempi dell’Uragano Sandy. Essendo stato direttore dell’ufficio pianificazione territoriale e gestione delle acque in Olanda, il suo parere dovrebbe essere cogente: per questo Shaun Donovan, direttore dell’Housing and Urban Development (HUD), che, sei settimane dopo, durante una vacanza a Berlino decise di fare una deviazione per i Paesi Bassi. Il risultato del suo viaggio lo ha raccontato il New York Times. The Verge ha allora spiegato in che modo per Detours, la sua serie di articoli su chi vuole risolvere i problemi dell’America in modi non convenzionali.
henk ovink new york
LA DIGA CHE SALVERÀ NEW YORK
Ovink si è unito alla task force per la ricostruzione dopo l’uragano con l’obiettivo di rafforzare la costa del New Jersey e New York. poi è diventato responsabile di Rebuild by Design, il progetto che si occupa di mettere in sicurezza la città mediante infrastrutture più resistenti finanziato dallo HUD con 930 milioni di dollari. Parlando con The Verge, Ovink ha sottolineato l’importanze di trovare soluzioni creative alle sfide difficili: «Dobbiamo arrivare preparati alla prossima tempesta, non solo riparare i danni dell’ultima», ha detto. Per questo è nato Rebuild by Design: un concorso di architetti, designer, scienziati, ingegneri e specialisti del settore per presentare infrastrutture più resistenti nella parte debole della zona. «Ho cercato di spingere il più possibile tutti alla collaborazione», ha continuato «e cercato i soggetti che erano più interessati a lavorare insieme per l’obiettivo comune»: ovvero trovare progetti innovativi per rispondere a pericoli nuovi, o alle forze della natura mai sopite. Nel luglio 2013 si è chiusa la fase di preselezione, con 148 progetti da esaminare. Un anno dopo sono stati annunciati i sei vincitori. Tra questi c’è la Big U, ovvero la superdiga di 10 miglia di lunghezza che dovrebbe avvolgere la metà meridionale di Manhattan con infrastrutture progettate per combattere le inondazioni. Sul sito sono presenti tutti i particolari geografici e questo video di presentazione.

Sviluppato in collaborazione con residenti, aziende, progettatori e istituzioni della città, Big U è una struttura di protezione continuativa che si fonde e si adatta nel paesaggio di ogni quartiere che attraversa. Un occhio al progetto lo racconta: nel Lower East Side un tratto rialzato di terra chiamata Bridging Berm agirà come diga naturale, ma costituirà anche uno spazio verde per i residenti del quartiere. I panelli che secondo il progetto saranno installati al Franklin D. Roosevelt East River Drive saranno illuminati e decorati, ma nel momento dell’emergenza si potranno capovolgere per formare un floodwall. «Tutto il progetto serve a proteggere l’intera Manhattan in caso di emergenze», conclude Ovink.

new york 1
Foto da: Rebuild by Design

I READ THE NEWS, TODAY, OH BOY!
I progetti comprendono anche un percorso pedonale, piste per le biciclette e accessi al lungomare per la nautica e la pesca. The Bridging Berm è solo una delle tre parti del progetto originale, che prevede anche infrastrutture ecosostenibili di sicurezza per lo Stato e la città, da Long Island al Bronx. I fondi però ci sono: Barack Obama ha annunciato lo stanziamento di un altro miliardo per la disaster recovery nell’ultimo bilancio. I danni stimati di Sandy a New York sono stati pari a 42 miliardi di dollari.

Le foto del progetto di Rebuild By Design per New York

Potrebbe interessarti anche