De Luca e il camorrismo giornalistico di Rai3

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-09-27

Il governatore della Campania contro la «lobby radical chic del paese». Vianello risponde. I precedenti di De Luca con la tv pubblica: «Ho visto Di Maio e mi veniva in mente la canzone di Heidi: “Ti sorridono i monti”»

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Il governatore campano Vincenzo De Luca attacca Rai3 definendola “la più grande fabbrica di depressione che compie atti di camorrismo giornalistico, attacchi personali, atti di imbecillità, ma non ingenua”. Parlando dal palco della festa di Scelta civica a Salerno, ha ricordato la sua condanna di primo grado per abuso d’ufficio ma ha difeso la sua posizione attaccando alcune campagne di informazione che distruggono le persone e le famiglie”. E questo per lui è “camorrismo giornalistico”.
 

Vincenzo De Luca e il camorrismo giornalistico di Rai3

“Avete rotto le scatole – ha detto – io voglio vivere da uomo libero e non voglio rispondere a nessuno”. “La mia dichiarazione – ha spiegato – non la ritengo a sproposito. Una cosa è la camorra un’altra il camorrismo. Il camorrismo e’ un atteggiamento mentale, una propensione a esercitare forme di violenza non meno pericoloso della camorra sulla persona, ci sono campagne che distruggono le famiglie, le persone, questo per me è camorrismo giornalistico. Se si fa una trasmissione su Rai 3 e poi viene spezzettata e ridotta a tre secondi che non significano niente, questa è una forma di camorrissimo”. “Io – ha aggiunto – non ho nessun problema a parlare chiaro. L’idea che ci sia un’area che non puo’ essere sottoposta a critica non va bene, solo perche’ uno scrive su un giornale non può essere criticato non va bene. Non ti puoi permettere di dare un’immagine di delinquente a qualsiasi cittadino, non mi puoi definire il condannato. Se scrivi che sono un truffatore hai calpestato la mia dignità, la mia famiglia e la mia vita. Se parlate di una vicenda giudiziaria – ha affermato rivolgendosi ai giornalisti – dovete dire a, b, e c”. Infine, De Luca ha definito Rai3 una “lobby radical chic del paese”. Parole che ovviamente in Rai non sono piaciute. “Definire ‘camorrismo giornalistico’ il lavoro di una rete del servizio pubblico e dei grandi professionisti che ne fanno parte è assolutamente inaccettabile. Tutte le critiche sono bene accette, ma questa volta si è passato il limite”, afferma in una nota il direttore di Rai3, Andrea Vianello, commentando le affermazioni fatte stamattina alla Festa di Scelta Civica a Salerno dal governatore della Campania, Vincenzo De Luca, che ha definito la terza rete di Viale Mazzini la “lobby radical chic del Paese” che compie “atti di camorrismo giornalistico”.
 

I precedenti di De Luca con la tv pubblica

De Luca ha cominciato ad attaccare Rai3 dalla scorsa settimana. Dalla settimanale tribuna televisiva di Lira Tv , il governatore aveva attaccato i parlamentari 5 stelle Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista. «Abbiamo Raitre — diceva —: la più grande fabbrica di depressione al mondo, luogo dedicato ad aggressioni periodiche nei miei confronti. Hanno fatto un altro servizio sulle vicende giudiziarie. Una campagna di aggressione. Ma più fanno così e più mi fanno prendere voti. Portano bene. L’altra sera, Di Maio Luigi, un ragazzo fortunato che è passato improvvisamente da figlio di famiglia a vicepresidente della Camera, e tale Di Battista, mi facevano tenerezza. Hanno parlato per mezz’ora. Sembrava che in tv ci fosse Kennedy, Roosevelt o Camillo Benso conte di Cavour. Ho visto Di Maio e mi veniva in mente la canzone di Heidi: “Ti sorridono i monti”. Questi qui sono gli stessi che si recarono in processione ad Atene per sostenere Tsipras e il suo referendum. Avrebbero voluto esportare il modello Grecia in Italia. Sapete, invece, com’è finita».

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