Cuba-Usa, storia minima di una relazione pericolosa

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2014-12-18

Dalla Baia dei porci al disgelo: tutte le tappe di un percorso di pace in tempo di guerra

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Il Corriere della Sera rievoca in questa infografica le tappe della relazione pericolosa tra Stati Uniti e Cuba, che ha portato il mondo sull’orlo della terza guerra mondiale nel 1962, dopo la Baia dei Porci e la crisi dei missili che l’URSS aveva deciso di portare nell’isola per difendere Cuba da un possibile attacco statunitense, e che vengono ritirati da Mosca insieme a quelli USA in Turchia.

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Cuba-Usa, le tappe (Corriere della Sera, 18 dicembre 2014)

Uno degli elementi storici più controversi del rapporto tra Usa e Cuba è l’invasione della Baia dei Porci, considerata anche uno dei più clamorosi errori politici dell’amatissimo John Fitzgerald Kennedy. JFK, inizialmente critico con Eisenhower per la sua rigidità nella politica verso il paese della Revoluciòn, poi dà il benestare al celebre tentativo di invasione della Baia di Porci: nel 1961, 1500 esuli cubani addestrati dalla Cia tentano il colpo di stato, cercando di sbarcare sulle coste dell’isola. Ma vengono respinti.

Il piano chiamato “Programma per un’azione segreta contro il regime di Castro” (A Program of Covert Action against the Castro Regime), nome in codice Jmarc, fu elaborato dal Gruppo 5412, sostenuto da Richard Nixon, allora vicepresidente, durante l’amministrazione di Dwight Eisenhower, che approvò il piano il 17 marzo 1960, durante una riunione con Nixon, il segretario Herter, Mr. Merchant, Mr. Rubottom, il segretario Anderson, il segretario Irwin, l’ammiraglio Burke, Mr. Allen Dulles, Mr. Richard Bissell, il colonnello J.C. King, Gordon Gray, il Maggiore Eisenhower, il generale Goodpaster. Il 30 ottobre, a Città del Guatemala, il giornale La Hora aveva dato notizia della base segreta nella quale si stava preparando l’invasione di Cuba. Il 19 novembre 1960, il professore Ronald Hilton, direttore dell’Istituto di studi ispano americani (Institute of Hispanic American Studies) dell’Università di Stanford, appena tornato da un viaggio di ricerca in Guatemala, pubblicò sull’Hispanic-American Report e sul settimanale The Nation la notizia degli esuli, addestrati dalla CIA, che volevano rovesciare Castro[27]. Nei mesi successivi, a dicembre, numerosi giornali americani pubblicarono notizie sulla misteriosa base militare in una piantagione di caffè del Guatemala e il 10 gennaio se ne interessò anche il New York Times. Una tale pubblicità, venendo a mancare il segreto, non sollevò un problema di incompatibilità, perché queste notizie vennero date proprio nel momento in cui l’amministrazione Eisenhower se ne andava e l’amministrazione Kennedy non si era ancora insediata[Wikipedia].

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