Cosa succede a Roma senza l'assessore al bilancio

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-09-28

«Lavoriamo con i municipi, la macchina non è ferma», dice il vicesindaco Frongia a proposito della mancanza di un assessore al bilancio e dell’assestamento di bilancio non ancora programmato. Davvero? Andiamo a vedere cosa dicono i municipi e com’è la situazione reale

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«Ma noi lavoriamo con la Ragioneria di Stato e il coordinamento dei municipi, che va avanti: la macchina non è ferma»: Daniele Frongia in un’intervista alla Stampa ha risposto così a chi gli chiedeva se era un problema non avere dopo un mese l’assessore al bilancio. Il secondo, dopo quello varato con MinennaIl vicesindaco notoriamente se ne intende. Sarà per questo che i 15 municipi hanno inviato qualche giorno fa alla Commissione capitolina bilancio un “prospetto di fabbisogno economico per l’erogazione dei servizi” corredato da “richieste prioritarie per l’assestamento” dopo una ricognizione effettuata nel mese di agosto e in attesa di una manovra di assestamento del bilancio comunale che avrebbe dovuto essere varata entro novembre. Una scadenza che adesso, giocoforza, sarà difficile rispettare.

Cosa succede a Roma senza l’assessore al bilancio

A Roma infatti l’assenza di programmazione economica di cui il vicesindaco pare non essersi accorto farà sì che alcune conseguenze saranno presto palpabili: a partire dal primo ottobre finiranno infatti i soldi per l’assistenza ad anziani, disabili, minori con handicap e famiglie senza reddito. Spiega oggi Giovanna Vitale su Repubblica:

E così, ad esempio, nel III municipio (Montesacro-Talenti) servono 450mila euro per l’assistenza domiciliare ai disabili, coperti solo fino al 15 novembre, e 433mila per l’assistenza scolastica dei bimbi con handicap. Mentre da qui a fine anno, nel IX municipio (Eur-Decima), rischiano lo stop sia l’assistenza scolastica per i baby disabili , sia quella domiciliare per i minori in difficoltà: hanno bisogno rispettivamente di un milione 262mila e di 51mila euro. E ancora peggio va al municipio XI (Portuense-Magliana) che ha messo nero su bianco una serie di richieste da codice rosso: mancano 1,4 milioni per garantire i servizi alla persona, 1,7 milioni per la manutenzione stradale, 910mila euro per le scuole comunali che cadono a pezzi.

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Il prospetto dei fabbisogni economici dei Municipi (La Repubblica, 28 settembre 2016)

«Le cifre, che la Commissione Bilancio ha chiesto ai municipi il 10 agosto per cominciare a capire quali e quanti erano i servizi da rifinanziare con l’assestamento, dicono una cosa sola», accusa il vicepresidente dem Orlando Corsetti: «L’incapacità di governo del M5S, che da 28 giorni non riesce a trovare un assessore ai conti, la pagano tutti i romani. Senza questa figura-chiave, infatti, non è possibile approvare la manovra correttiva che avrebbe potuto restituire un po’ di ossigeno ai territori. Il problema è che ormai inizia a mancare tutto: la manutenzione scolastica, stradale e scolastica, la cura del verde pubblico. E anche i servizi sociali rischiano di subire una interruzione». Ecco perché «chiediamo alla Raggi di accelerare sulla nomina dell’assessore», insiste Corsetti. E se invece l’impasse dovesse continuare «la sindaca assuma in prima persona la responsabilità del bilancio, venga in Commissione, cominciamo a discutere e portiamo l’assestamento subito in aula. Su questo il Pd è pronto a darle una mano».

L’assestamento di bilancio, con calma

E così, mentre nelle scuole crollano i controsoffitti e mentre i bandi si annunciano su Facebook al grido di “Detto, fatto” e si ritirano alla chetichella per palese inadeguatezza economica, alla fine di luglio il responsabile dei conti capitolini, Marcello Minenna, aveva individuato 70 milioni di «fondi fantasma», parte dei quali da destinare ai Municipi. Con le sue dimissioni e la casella ancora vuota, la manovra economica rischia di saltare. Ricapitolando: nessuno sta lavorando alla manovra del 2017, che deve passare in giunta a metà ottobre ed essere approvata entro il 31 dicembre. Nessuno sta lavorando all’assestamento definitivo 2016, necessario per le risorse per i trasporti, per i servizi sociali e per i municipi (dodici su quattordici – Ostia è commissariato – sono amministrati dai 5 Stelle). In più il ragioniere generale Stefano Fermante potrebbe lasciare: dopo l’addio di Minenna anche lui si trova a disagio ma, insieme al suo vice Marcello Corselli, finora ha resistito per senso di responsabilità.  «Roma è condannata ad avere tasse sempre più alte e il Bilancio di previsione diventerà un consuntivo approvato nell’anno in corso. Uffici e Dipartimenti dovranno operare in dodicesimi: sarà il colpo di grazia a una città con i conti già sballati. Ogni giorno che passa si perdono soldi che potremmo risparmiare dalla contrattazione dei mutui della gestione commissariale con la Cassa Depositi e Prestiti», dice il consigliere marchiniano Alessandro Onorato. Ieri in Consiglio comunale è stato respinto l’ordine del giorno a firma del Partito Democratico in cui si chiedeva al Sindaco Raggi e all’Assessore competente Baldassarre di attivarsi sulla misura del Sia di sostegno alla povertà, recuperando quel ritardo che oggi vede Roma come l’unico Comune italiano a non aver attivato il servizio. Il Sia – Sostegno all’inclusione attiva – è un provvedimento del Governo attivo dal 2 settembre in tutti i Comuni italiani e prevede forme di aiuto economico e di accompagnamento all’inserimento lavorativo per quelle famiglie con minori che vivono un pesante stato di povertà. Ma il vento sta cambiando, signori.

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