Cosa c'è nella riforma della pubblica amministrazione

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-08-04

In attesa delle quindici deleghe al governo da adottare in un tempo che arriverà fino a 18 mesi per il totale dei decreti attuativi. Il provvedimento festeggiato dal premier con “un abbraccio agli amici gufi”

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La riforma della pubblica amministrazione è legge: dopo la terza lettura e le modifiche approvate in Senato, la gran parte del nocciolo sarà però affidata alle quindici deleghe al governo da adottare in un tempo che arriverà fino a 18 mesi per il totale dei decreti attuativi. Dei quindici articoli approvati sono nove a prevedere decreti delegati; nel dettaglio, ci vorranno 12 mesi, salvo ritardi dei ministeri, per gli articoli 2,4, 7, 9, 10, 12; 18 mesi ci vorranno per l’articolo 1, 10 per il 13 e 6 per l’articolo 6.
 
COSA C’È NELLA RIFORMA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE DI RENZI
Il provvedimento, festeggiato dal premier Matteo Renzi con “un abbraccio agli amici gufi” a voler evidenziare un nuovo passo nel percorso delle riforme strutturali, introduce una serie di novità che, con l’approvazione dei decreti attuativi, hanno l’ambizione di rivoluzionare il rapporto fra Stato e cittadini: dall’apertura degli archivi pubblici via web al silenzio-assenso che impone tempi rapidi per la concessione delle autorizzazioni, fino al numero unico per le emergenze, il 112, al libretto unico per la proprietà e la circolazione delle auto e all’accorpamento del Corpo forestale in un altro corpo di polizia. Silenzio-assenso. Arrivano anche tempi certi per le autorizzazioni che deve concedere la Pubblica amministrazione: dopo 30 giorni, 90 in alcuni casi, in caso di mancata risposta, via libera per l’opera oggetto della richiesta di autorizzazione. Valutazione dirigenti. Possono essere licenziati ma solo se sono stati valutati negativamente per un incarico ricevuto. In alternativa all’uscita dalla Pa, il dirigente può chiedere il demansionamento a funzionario. Stop alle proroghe automatiche degli incarichi dirigenziali: dovranno essere ‘giustificati’ da giudizio positivo. Le principali novità sono elencate in un lancio riepilogativo di ASCA.
 
STRETTA SUI DIRIGENTI
Tra le misure principali la stretta sui dirigenti. Carriera e retribuzione saranno valutate in base al merito. Con la delega arriva il ruolo unico dei dirigenti (uno per lo Stato, uno per le Regioni e uno per gli Enti locali). Gli incarichi non saranno piu’ a vita, possono durare quattro anni estendibili di altri due, e si puo’ essere licenziati se l’ultimo incarico ricoperto viene valutato negativamente. Introdotto anche lo stop ai dirigenti condannati dalla Corte dei Conti: si prevede la revoca o il divieto dell’incarico, in settori sensibili ed esposti al rischio di corruzione, ai dirigenti condannati dalla magistratura contabile, anche in via non definitiva, al risarcimento del danno erariale per condotte dolose. Scompare la figura dei segretari comunali, ma per tre anni potranno svolgere la stessa funzione pur essendo confluiti nel ruolo dei dirigenti locali. Tra le deleghe quella della riscrittura del testo unico del pubblico impiego.
 
CONCORSI
Salta la barriera del voto minimo di laurea per la partecipazione ai concorsi della pubblica amministrazione. Marcia indietro, invece, sulla norma cosiddetta ‘valuta-atenei’ che introduceva nei concorsi pubblici il criterio del ‘peso’ dell’università in cui ci si e’ laureati.
 
FORZE DELL’ORDINE
Per tutte le forze dell’ordine la delega prevede un riordino dell’assetto funzionale e organizzativo. Tra le principali novità c’è il trasferimento di funzioni, mezzi e risorse antincendio dal Corpo forestale dello Stato ai Vigili del fuoco nell’ambito del previsto assorbimento della Forestale in un’altra Forza di polizia, probabilmente i Carabinieri (sara’ il decreto attuativo a stabilirlo).
 
NUMERO UNICO 112
Istituito il numero unico per le emergenze – il 112 – da estendere a tutto il territorio nazionale, che assorbirà il 118, il 113 e il 115. Si tratta di un numero telefonico valido per tutta la Ue che l’Italia non aveva ancora attuato subendo una procedura di infrazione europea nel 2006.
 
 
RIORDINO PARTECIPATE
Via libera al riordino delle partecipate e dei servizi pubblici locali con accorpamento e tagli delle societa’ e nuove regole sulle nomine. Si prevede la possibilita’ di commissariamento nel caso in cui le partecipate abbiano i conti in rosso. I decreti delegati dovranno fissare limiti agli stipendi e introdurre criteri di valutazione dei dipendenti. Anche per gli amministratori il compenso economico sara’ legato ai risultati.
 
OPERE PIÙ VELOCI
Salgono da 60 a 90 i giorni entro cui le amministrazioni che si occupano di tutela ambientale, paesaggistico-territoriale, beni culturali e salute dei cittadini devono rispondere prima che scatti il “silenzio- assenso”. Per le grandi opere potranno essere attribuiti poteri sostitutivi al presidente del consiglio, che potra’ avvalersi dei prefetti. Arriva il taglio del 50% dei tempi burocratici per le opere di interesse nazionale o l’avvio di importanti insediamenti produttivi.
 
 
AUTHORITY
Via libera alla soppressione delle Autorità indipendenti se le loro funzioni si sovrappongono a quelle degli uffici ministeriali. Sulle Authority arriva anche il livellamento degli stipendi dei dipendenti per avvicinare i trattamenti a quelli delle altre amministrazioni pubbliche con l’introduzione di “criteri omogenei” per il finanziamento delle stesse Autorita’ garanti.
 
 
CAMERE COMMERCIO
E’ previsto il taglio da 105 a 60. Nell’opera di riduzione si dovra’ tenere conto della soglia dimensionale minima di 75mila imprese iscritte o annotate nel Registro delle imprese. PRA Le funzioni del pubblico registro automobilistico passano dall’Aci al ministero dei Trasporti a cui fa gia’ capo la motorizzazione. PREFETTURE Cura dimagrante anche per gli uffici “periferici” dello Stato, a cominciare dalle Prefetture con la nascita del nuovo Ufficio territoriale unico.
 
 
PALAZZO CHIGI
Nuovi poteri di controllo alla Presidenza del consiglio, dalle Agenzie fiscali alle nomine dei manager pubblici. Con un decreto attuativo saranno precisate le funzioni del Consiglio dei ministri per il mantenimento dell’unita’ di indirizzo. Lo scopo è rafforzare la collegialità.
 
 
CAPITANERIE DI PORTO
Nell’ottica della spending review anche le novità sul fronte delle capitanerie di porto: ci sara’ un solo comando, sotto la Marina.

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